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25 novembre 2014

L'innovazione nella scuola al futurText 2014

L'originale entra nell’era digitale al festival internazionale di Lucca

di Luca Rosetti


Un "cantiere creativo" per docenti, alunni, dirigenti scolastici e addetti ai lavori, dove sperimentare pratiche didattiche innovative e imparare ad orientarsi fra i tanti testi digitali in cui sono quotidianamente coinvolti in classe. Questo il senso di Futurtext 2014, il festival internazionale dedicato all’innovazione, che si è tenuto a Lucca dal 20 al 22 novembre scorso. L’evento è stato organizzato da Indire, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Scientix, la rete europea degli insegnanti di materie scientifiche.

Il tema di questa seconda edizione, "L'Originale nell’era digitale", è stato l’occasione per una riflessione sulla trasformazione in atto nel mondo della scuola, di come la tecnologia sia entrata in classe e stia influenzando i linguaggi e il modo di relazionarsi.

A questo proposito, il presidente dell'Indire Giovanni Biondi, nel corso del convegno inaugurale del 20 novembre dal titolo E tu, quale originale sei?, ha evidenziato come «le tecnologie da sole non cambiano la scuola, ma la scuola si può trasformare grazie ai linguaggi digitali nella sua organizzazione, nei tempi e negli spazi. Un cambiamento è necessario perché il sistema scolastico è inerziale, mentre il mercato del lavoro è in continua evoluzione e questo modello non è più funzionale alla società odierna. Per far questo, è necessario dunque creare una maggiore connessione tra le scuole e le Avanguardie educative e portare a sistema le idee innovative di questi singoli istituti». Rispetto al dibattito sulle forme di scrittura sequenziale, legata al libro di testo, e ipertestuale, più vicina alla logica della rete, «il libro – sostiene Biondi – è uno dei tanti modi per rappresentare la conoscenza. Uno strumento che rappresenta il punto di partenza all’interno di una pluralità di fonti. Sotto questo aspetto gli studenti vanno coinvolti nel processo di costruzione della conoscenza per farli diventare i protagonisti dei propri apprendimenti». Con spirito critico verso le tecnologie si è espresso il fotografo di fama mondiale Oliviero Toscani, secondo cui «la generazione dei giovani di oggi è sfortunata perché può accedere a tutto con un solo click. Le tecnologie non aiutano a immaginare il futuro e rubano del tempo ai giovani che invece dovrebbero usare per alimentare la loro immaginazione. La dipendenza ossessiva dalle tecnologie crea mediocrità. La creatività è una conseguenza della propria originalità». Tra i relatori del convegno, presenti anche Beate Weyland, della libera Università di Bolzano, Barbara Alaimo, del CoderDojo di Milano, Simone Aliprandi, co-fondatore di Copy-left Italia, e Alessandro Bencivenni, dell’Istituto Magistrale “Giovanni da San Giovanni”.



Nel corso del pomeriggio, le performance, i tre workshop e i due talk in programma hanno offerto una panoramica su alcuni temi, le nuove alfabetizzazioni digitali e la didattica laboratoriale, affrontati anche nel documento “La Buona Scuola”.

La performance di EdMondo Virtual Visions, condotta dal ricercatore dell’Indire Andrea Benassi, insieme ai docenti Maria Messere e Riccardo Lopes, ha dato spazio al lavoro che due scuole secondarie di secondo grado hanno realizzato all’interno dell’ambiente virtuale online EdMondo. Gli studenti hanno proposto una rappresentazione virtuale di alcuni luoghi di Lucca e creato “Cinema Digitali” dove proiettare alcuni lavori del regista americano David Lynch.

Il workshop Digital Makers. Le stampanti 3D nella didattica, curato dal ricercatore dell’Indire Lorenzo Guasti, insieme a Gaia Pozzoli (della Associazione scuola Primaria Stoppani) e a Nicola Madeddu (PaLEoS), oltre a costruire e a far “toccare con mano” i prodotti di una stampante 3D, ha evidenziato come possa essere utile introdurre in un percorso didattico l’opportunità per gli studenti di ideare, disegnare, ottimizzare e stampare un oggetto.



Sulla tematica Digital Makers. Il coding in classe, Giovanni Nulli, insieme a Barbara Alaimo del CoderDojo, ha presentato il software Scratch, il programma gratuito e open source del MIT, che introduce i bambini delle scuole elementari ai meccanismi della programmazione.

Nell’Originale nei Fumetti al tempo di internet, Giovanni Russo, di Lucca Comics e il fumettista Lorenzo Ceccotti hanno realizzato un fumetto con l’ausilio delle tecniche digitali, ri-mediando la modalità classica di produzione e rappresentazione di questo genere.

Nei talk, l’intervento di Derrick de Kerckhove sull’inconscio digitale, ha proposto una riflessione sulla sensorialità aumentata dell’uomo con l’avvento del digitale. In Rete ogni individuo lascia delle “tracce” che costituiscono un nuovo luogo di esplorazione: l’inconscio digitale.



A seguire il talk di Nicola Borrelli di Lucca Film Festival sul cinema fra originale e found footage, cioè il riuso creativo attraverso cui un filmato viene ri-assemblato e ri-contestualizzato per generare un altro “nuovo”.

La giornata si è conclusa con lo spettacolo Dante nel Futuro: voci diverse, dove la “Vita Nova” di Dante è stata raccontata attraverso varie discipline (teatro, musica elettronica, danza e video live) dalla Compagnia Giardino Chiuso, in collaborazione con Dante 2021.

Il 21 e il 22 novembre sono stati interamente dedicati a Scientix, con un focus sulla didattica nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Maths). Nel convegno Fare Stem education oggi: innovare l’insegnamento delle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche, Agueda Gras-Velazquez di European Schoolnet ha voluto sottolineare l’importanza di un approccio che stimoli la creatività nelle discipline matematiche per fare in modo che gli studenti siano più coinvolti e motivati nelle attività didattiche. In tal senso va letta la riflessione sul passaggio da STEM a STEAM education, dove la "A" sta per "Arts", dando enfasi alla componente artistica e performativa della didattica nelle discipline scientifiche.

A seguire, nella performance Magie della chimica, gli studenti dell’ITIS Majorana di Grugliasco hanno presentato in forma di gioco una serie di esperimenti legati alla didattica della chimica.



I workshop pomeridiani hanno proposto alcune applicazioni pratiche di strumenti per la didattica, come le app di Google e GeoGebra, il software per la matematica laboratoriale.

Nel talk Tra scienza e letteratura. Dante, Galileo docenti e studenti hanno potuto ragionare, in un’ottica interdisciplinare, su due tra le figure più interessanti della storia italiana. Un approccio, ripreso anche nel talk La scienza spiegata ai bambini, dove sono state presentate alcune esperienze legate all’uso degli e-book da parte dei più giovani, evidenziando le differenze tra gli ”antichi” supporti e i nuovi modi di comunicare.

La perfomance serale Concerto Specchio: Quintetto rinascimentale e Quartetto jazz ha proposto una serie di melodie reinterpretandole come uno “specchio”, utilizzando generi musicali diversi per tecniche, strumenti ed epoca storica.

Il festival si è concluso il sabato mattina con i workshop sulle tecnologie nelle scienze integrate, sulla costruzione delle competenze attraverso la robotica e sull’integrazione nella nuova scuola del cartaceo con il digitale. In Scientix Go-Lab, Costantina Cossu ha presentato le possibilità offerte agli studenti dalla piattaforma tecnologica di imparare attraverso il laboratorio virtuale. Infine, il talk di Ornella Robutti, dell’Università di Torino, si è soffermato sui software che permettono un migliore apprendimento della matematica in classi di diversi livelli scolari e con finalità didattiche di vario tipo.






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