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Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa MIUR

Maker@scuola

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Da gennaio 2014 è attivo il progetto di ricerca Maker@Scuola che ha l'obiettivo di sviluppare un'accurata indagine conoscitiva sul fenomeno Maker e FabLab, al fine di elaborare indicazioni e direttrici da sviluppare nell’ambito del sistema scolastico italiano.
La presenza dei Maker e dei FabLab, in un numero sempre maggiore di città, sta spingendo le istituzioni a dedicare attenzione a questo fenomeno denominato da alcuni come la "terza rivoluzione industriale". Questo movimento può avere un impatto diretto sulle scuole di ogni ordine e grado e localmente si vedono già le prime connessioni tra i due ambiti.

In primo luogo, il progetto Maker@Scuola intende definire le specificità del "modello maker" che possono rappresentare innovazioni per il mondo della scuola italiano. Secondariamente, il progetto studia se e come queste innovazioni possano contribuire all'evoluzione del modello didattico attuale, cioè, quello basato prevalentemente sulla trasmissione della conoscenza dalla cattedra.

L’attività di ricerca di Indire in questo ambito si articola in due azioni: la prima è di studio e monitoraggio di tutti i progetti di rilievo in corso a livello nazionale e internazionale, la seconda consiste nell’avviare delle sperimentazioni su determinati ordini di scuola, proponendo specifiche attività didattiche fondate sulla metodologia maker e osservando, insieme agli insegnanti, i risultati a livello didattico e le ripercussioni a livello cognitivo.

Attualmente in corso è "Costruire Giocattoli con la Stampante 3D", una sperimentazione che ha visto l’installazione di sette stampanti 3D in altrettante scuole dell’infanzia. Prevede una serie di attività che gli insegnanti dovranno svolgere, durante un periodo stabilito, in classe insieme ai bambini.

Sono state coinvolte le scuole dell’infanzia e del primo ciclo perchè si ritiene interessante studiare l’introduzione di un nuovo modo di concepire la costruzione degli oggetti con modalità "Thinkering" ovvero procedendo per tentativi con la consapevolezza che studiando, provando e sbagliando si arriva al risultato voluto, procedura che in inglese si riassume in "Think, Make, Improve".

Questo approccio può coinvolgere anche le scuole del secondo ciclo, sia gli istituti tecnici e i professionali, sia i licei: i primi sono coinvolti perché hanno un rapporto diretto con il mondo del lavoro e della produzione e quindi un interesse diretto in questa logica di progettazione, prototipazione rapida e creazione di oggetti; i licei  sono influenzati da questo movimento in ambiti ancora poco esplorati che vanno dalle scienze umanistiche a quelle artistiche e performative.

Oltre alle stampanti 3D si sta osservando e studiando l’utilizzo di micro piattaforme elettroniche come Arduino, RaspberryPi e simili nell’ambito della didattica "laboratoriale", basata cioè sul ruolo attivo dello studente. Si stanno analizzando le esperienze in atto su scala nazionale e stiamo progettando alcune specifiche sperimentazioni.

Rassegna stampa 

28 Aprile 2015, StartupItalia, iSchool
Perché le stampanti 3D sono (davvero) importanti a scuola

18 Aprile 2015, INDIRE ALERT
La stampante 3D al Festival dei Bambini

17 Aprile 2015, RTV 38 - Video
Intervista al Vicesindaco Cristina Giachi e a Lorenzo Guasti sul workshop a Scuola Città Pestalozzi

30 Marzo 2015, It Espresso e MSN.it
Scuola digitale: Makers e programmatori in classe.

25 Febbraio 2015, AgendaDigitale.eu
I maker che incontrano la Scuola: possibili percorsi d'innovazione

1 dicembre 2014, 3D printing creative
Piccoli Faber

13 ottobre 2014, startupitalia.eu

 
 

Progetti in corso

Costruire Giocattoli con la Stampante 3D >>