di Antonio Sofia
12 Novembre 2004
Leggere, scrivere e far di conto. Un tempo gli
obiettivi della scuola erano impressi in queste tre azioni concrete e
rassicuranti. Ma con l'aumento delle conoscenze di carattere
psico-pedagogico, e le conseguenti implicazioni tra sapere e saper
fare, agli anni della scuola è stato attribuito un valore ben
differente.
Si è compreso che, affacciandosi con la vita scolastica per la prima
volta in società senza i genitori, il bambino, la bambina, cercano di
arrivare a definire la propria identità e di ottenere il
riconoscimento della stessa al di fuori della
comunità familiare. Il momento dell'apprendimento è stato
progressivamente scoperto come tempo organico della formazione e
l'acquisizione delle conoscenze come trasmissione mai neutra, mai distinta dalle
dinamiche psicologiche ad essa sottese.
Se queste sono le coordinate attraverso cui la scuola interpreta il suo
ruolo, all'interno della scuola gli insegnanti si trovano a dover instaurare con
gli alunni e gli studenti una relazione educativa non più
semplicemente fondata sulle tre istruzioni di cui sopra. Di questa
nuova figura si occupa costantemente la preparazione specialistica delle figure
competenti all'insegnamento in ogni suo grado ovvero l'opera di riforma
della scuola nelle sue metodologie, nelle sue strutture e istituzioni. Tuttavia
è possibile verificare un ulteriore cambiamento a conseguenza di questo primo
intervento, già sedimentato negli anni: cambiano gli obiettivi e le prassi
della scuola, cambiano gli insegnanti, ma ancor più risulta in
divenire la percezione che gli studenti hanno dei loro insegnanti.
In questo senso l'utilizzo delle nuove
tecnologie sembra avere l'effetto di avvicinare docente e discente,
sempre più spesso chiamati a intervenire in sistemi di formazione in rete
dove è facile che si creino i presupposti di una comunicazione
svincolata dalla formalità, dalla diffidenza connaturate a un rapporto
implicitamente verticale. Oltre alle proposte che vengono dalle
stesse strutture scolastiche, spesso rivolte ad arginare attraverso piattaforme
online il fenomeno della dispersione scolastica, esistono già nella
rete situazioni in cui l'età, il ruolo, la stesso posizionamento nello
spazio, non caratterizzano in maniera decisiva la relazione interpersonale in
cui un ragazzo o una ragazza e un insegnante si possono trovare
coinvolti: community, forum, chat, blog sono strumenti che si prestano
a crearne le condizioni. Sono, possono essere e saranno,
inevitabilmente luoghi della comunicazione di cui una
gestione dell'insegnamento sensibile ed attenta dovrà tener conto, senza cadere
nell'equivoco formale e sostanziale che li releghi a surrogati
tecnologicamente avanzati dello spazio classe.
Focalizzata su due dei tre precetti dell'antica relazione pedagogica,
l'esperienza dei portali di scrittura creativa in
rete può essere utile come esempio di comunicazione atta a decostruire e
ridefinire la relazione pedagogica, in un'adozione coerente e matura dei nuovi
linguaggi. La possibilità di pubblicare in rete, consente all'atto
dello scrivere di potersi completare nella lettura oltre i limiti
empirici della disposizione editoriale e delle relazioni di tipo amicale o
parentale. Ma non è in questo, o non soltanto in questo, la
potenzialità innovativa di questa particolare forma di community:
l'interattività, la possibilità di avere commenti, consigli, indicazioni o
solo confidenze rispetto ai frutti dello sforzo creativo, crea le premesse
perché lo scrivere trovi in rete un contesto in cui scrittore e
lettore si incontrino, maturino conoscenza e intraprendano una relazione
educativa continuamente ribaltata nello scambio di informazioni, stimoli,
prospettive. In questi portali ( tra i più organizzati OZOZ, Scrivi.com, Liberodiscrivere.it, Rifugio degli
Esordienti) non è difficile incontrare
insegnanti che richiedono, ricevono e apprezzano commenti ai loro
scritti offerti da studenti appassionati di scrittura; così
come è più facile per gli studenti riconoscere l'umanità
trasognante di un adulto attraverso ciò che ripone nell'intimità
dei suoi sogni letterari.
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