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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

L’alfabetizzazione funzionale attraverso la riappropriazione dei linguaggi

La memoria al femminile: dalla stesura di una storia alla produzione di un video, così i ragazzi del CTP "Solimena" scoprono la scrittura creativa

di Catia Cantini
12 Gennaio 2005

archivio diaSecondo la nota definizione di Gray, “una persona è alfabetizzata in senso funzionale quando ha acquisito le conoscenze e le abilità nel leggere e nello scrivere che la rendono capace di impegnarsi in modo efficace in quelle attività in cui la lettura e la scrittura sono normalmente intese nella sua cultura o gruppo di riferimento” (Gray W.S., The Teaching of Reading and Writing: An International Survey, UNESCO, Parigi, 1956).
Tralasciando le implicazioni di ordine culturale, la definizione pone in luce il tratto distintivo dell’alfabetizzazione funzionale, ossia la sua stretta correlazione con la società (con i valori, la cultura e il significato da essa attribuiti ai diversi saperi e alle diverse abilità), configurandosi, pertanto, come un aspetto educativo fondamentale. Non si può negare che nell’era della conoscenza, fondata sulla comunicazione e sulla trasmissione dei dati, l’alfabetizzazione sia indispensabile per accedere alle informazioni e per poterle utilizzare. È forse anche per questo che la popolazione adulta sembra avvertire, con sempre maggiore interesse, l’esigenza di accrescere le proprie competenze “in senso funzionale”, con l’obiettivo di padroneggiarle meglio e di saperle concretamente utilizzare nella vita di tutti i giorni, sia in ambito professionale che privato. Le iniziative formative offerte dal mondo della scuola per soddisfare i fabbisogni degli adulti sono diventate di conseguenza sempre più numerose e articolate, grazie soprattutto al prezioso contributo offerto dai Centri Territoriali Permanenti, che rendono disponibile sul territorio nazionale un’ampia varietà di corsi brevi e modulari. Sembra, quindi, opportuno dare visibilità ai casi di buone pratiche, in modo da condividere le esperienze positive che possono fornire interessanti spunti di riflessione.

Fra i molti casi significativi sparsi sul territorio, diamo oggi testimonianza del progetto di alfabetizzazione funzionale attraverso la riappropriazione dei linguaggi messo a punto dal CTP “Solimena” di Napoli. Il progetto, nato diversi anni fa’, sta riscuotendo un largo consenso da parte della popolazione adulta locale, come è emerso dalla manifestazione “Sorrento ospita Napoli”, che si è tenuta lo scorso 21 giugno a seguito di una tavola rotonda in cui si è discusso delle nuove frontiere dell’educazione permanente. La storia del progetto trova le sue radici nel cuore stesso del territorio: Barra, uno dei quartieri difficili di Napoli, dove il disagio sociale opprime spesso tutti gli aspetti della vita quotidiana. Con l’intento di facilitare la partecipazione alla società civile, al mondo del lavoro e dell’informazione, gli insegnanti del “Solimena” hanno pensato di organizzare dei corsi di alfabetizzazione funzionale che migliorassero i mezzi espressivi della popolazione adulta attraverso la riappropriazione del linguaggio parlato e scritto. L’intenzione era di superare l’impostazione tradizionale dell’insegnamento monotematico mediante interventi formativi più sensibili ai reali fabbisogni degli adulti e aggiornati a teorie pedagogiche centrate sul valore della dimensione ludica nei processi di apprendimento. Del resto, la formazione, sempre più orientata a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, rischia talvolta di trascurare aspetti psichici fondamentali per lo sviluppo cognitivo dell’individuo, come il potenziamento dell’autostima, la valorizzazione dell’identità e il senso di appartenenza ad un contesto socioculturale: tutti fattori che contribuiscono in maniera decisiva a creare le condizioni di una piena partecipazione alla società civile.

archivio DIALa prima sperimentazione è partita nel 1998, quando il prof. Enzo Giammarino e la prof.ssa Irene Pagano, sotto la guida del Preside Francesco Ciano, hanno collegato i singoli corsi nell’ambito di autentici ‘percorsi’ formativi. Ancora oggi, in questi percorsi, discipline appartenenti ad aree diverse – come l’informatica, la lingua inglese, la storia dell’arte, l’educazione ambientale e la lingua italiana –  sono integrate fra loro convergendo verso un unico obiettivo: sviluppare nel corsista la capacità di elaborare un prodotto finale.
Tra gli indirizzi proposti, spicca un corso di scrittura creativa che si rivolge agli adulti in cerca di una riqualificazione culturale e sociale. L’approccio iniziale è fondato sull’accostamento dei corsisti ad opere letterarie o cinematografiche introdotte dal tutor nell’ambito dei lavori di gruppo; successivamente i corsisti scrivono una storia per poi trasferirla su un supporto multimediale (la tecnica utilizzata è quella del flashback). Con l’aiuto dell’operatore il gruppo riscopre l’uso della lingua italiana e si avvicina agli strumenti informatici necessari all’elaborazione del video, ampliando così sia le competenze linguistiche, sia quelle informatiche. Mediante la creatività, viene stimolato l’apprendimento in modo attivo e divertente, chiamando in gioco tutte le risorse dell’individuo: dal vissuto personale alla conoscenza del territorio. La scelta dei temi denota la volontà di rispondere alle esigenze delle fasce deboli dell’utenza locale, come ad esempio le donne, a cui era dedicata l’edizione dell'anno passato (il tema delle storie era ‘la memoria al femminile’). Tra i corsisti si è registrata una forte presenza di donne, spinte a rientrare in formazione anche dal desiderio di poter accompagnare più adeguatamente l’educazione dei figli.

Per valorizzare gli elaborati prodotti, la Provincia di Napoli ha indetto il concorso “Una storia per un film” che si è concluso proprio durante la manifestazione di Sorrento con la proclamazione della storia vincitrice: “La confessione di Nenè”. La storia è divenuta un film, girato con attori di strada e proiettato in anteprima a Barra lo scorso novembre.
Nelle parole del prof. Enzo Giammarino “l’auspicio è di estendere l’esperienza a livello nazionale, in modo da promuovere il territorio nel suo complesso, dando impulso alle energie creative presenti in ogni comunità in una prospettiva di condivisione e di scambio”.

 

Guarda "La confessione di Nenè" versione WMV

Guarda "La confessione di Nenè" versione RM 

Editing dei viedo online - Giovanni Nulli, Indire Comunicazione

 
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