di Simona Baggiani
12 Maggio 2005
La definizione di “cittadinanza responsabile” e il concetto di educazione alla cittadinanza, strettamente legati, si basano in certa misura sulle definizioni stabilite dal Consiglio di Europa (vedi glossario in formato pdf) nell’ambito del progetto sull’Educazione per una cittadinanza democratica. In seguito, il concetto di “cittadinanza responsabile” è divenuto sempre più ampio, in particolare da quando sono state adottate dagli Stati membri del Consiglio di Europa una serie di raccomandazioni e risoluzioni specifiche per la promozione di questa tematica.
L’indagine comparativa di prossima uscita della rete Eurydice, "Citizenship Education at Schools in Europe", rivela che la traduzione del termine “cittadinanza” nelle lingue nazionali (vedi allegato in formato doc) non produce necessariamente un termine equivalente che faccia riferimento al ruolo dei cittadini in una società nella quale convivono con gli altri. In certi paesi e a seconda del contesto, il termine tradotto può evocare o uno status giuridico o un ruolo sociale mentre in altre lingue queste dimensioni sono poco significative o non esistono. Nella lingua nazionale di numerosi paesi, il termine “cittadinanza” esprime unicamente la relazione giuridica esistente tra il cittadino e lo Stato.
La maggioranza delle fonti legislative nazionali non definisce in maniera esplicita la nozione di “cittadinanza responsabile”, nonostante sia presente in diversi documenti ufficiali. Molti paesi usano un’altra espressione per riferirsi alla definizione di “cittadinanza responsabile” come, per esempio: “partecipazione civica” (Lettonia, Romania), “attitudini civiche” o “coscienza civica” (Polonia), “impegno civico” (Romania) o ancora “diritti e doveri civici” (Germania, Lituania, Paesi Bassi, Regno Unito, Scozia).
Generalmente, si può comunque affermare che la “cittadinanza responsabile” riguardi materie legate alla conoscenza e all’esercizio dei diritti e delle responsabilità civiche.
Tutti i paesi associano anche il concetto a certi valori strettamente legati al fatto di essere un cittadino responsabile. Questi valori comprendono la democrazia, la dignità umana, la libertà, il rispetto dei diritti umani, la tolleranza, l’uguaglianza. E ancora, il rispetto della legge, la giustizia sociale, la solidarietà, la responsabilità, la lealtà, la cooperazione, la partecipazione, passando per lo sviluppo spirituale, morale, culturale, mentale e fisico.
Quasi tutti i paesi fanno riferimento alla propria Costituzione o ad altri documenti specifici in materia di educazione (curriculum, leggi sull’educazione, altri documenti ufficiali) come fonti che esprimono nella maniera più adeguata la loro nozione di “cittadinanza responsabile”.
La maggioranza dei paesi dell’Europa orientale ha sottolineato l’importanza della dimensione storica che riveste il termine di “società civile”. All’inizio degli anni 90, quando sono stati stabiliti i principi democratici per le loro società, questi paesi hanno conosciuto dei profondi cambiamenti. I mutamenti sociali e politici degli ultimi due decenni hanno influenzato in maniera considerevole il senso e il ruolo della “cittadinanza responsabile” e, pertanto, l’idea di un’educazione alla cittadinanza; questa evoluzione ha spinto gli esperti e i decisori politici a riconsiderare il ruolo dei curricoli e, più in particolare, la loro influenza sulla formazione e lo sviluppo di una cultura politica democratica.
In diversi paesi, in particolare quelli che comprendono numerosi gruppi minoritari, il concetto di “cittadinanza responsabile” è anche strettamente associato alla politica di integrazione dei non-cittadini, cioè le persone che vivono nel paese da tanto tempo, o addirittura che ci sono nati, ma non ne hanno la nazionalità.
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