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INIZIATIVE PER LA SCUOLA

Narrarsi e saper ascoltare a scuola

Il valore formativo dell'approccio autobiografico attraverso un'esperienza significativa

di Franca Pampaloni
04 Maggio 2006

In questa breve intervista Ilaria Moroni ci parla del suo libro appena pubblicato per le edizioni Franco Angeli Bambini e adulti si raccontano. Formazione e ricerca autobiografica a scuola”, in cui documenta un’esperienza formativa condotta dall’autrice stessa e che ha coinvolto un gruppo di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria della provincia di Ancona negli anni scolastici 2002/03-2004/05, con il sostegno dell’Osservatorio d’Area su la Dispersione Scolastica e il Diritto allo Studio del Distretto di Ancona. La presentazione del libro ad Ancona 10 Maggio 2006 si propone come un'occasione di confronto e approfondimento sul metodo autobiografico, mediante immagini, testimonianze  eattività coinvolgenti.


Ultimamente si parla molto di narrazione, di ascolto e di autobiografia in ambito educativo e scolastico… In quale cornice scientifica si colloca il percorso formativo realizzato ad Ancona e quali finalità si proponeva?

Il percorso formativo con l’approccio autobiografico realizzato ad Ancona si inserisce in un ambito pedagogico inaugurato una decina di anni fa dal Gruppo di ricerca sulla condizione adulta diretto da Duccio Demetrio, docente di Filosofia dell'Educazione e Teorie e Pratiche autobiografiche presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (Arezzo). Quest’ultimo ente organizza e promuove tante occasioni di formazione, scambio e confronto sul metodo autobiografico, che può essere applicato in diversi contesti (scolastici, professionali, territoriali etc.) e rivolto a vari destinatari (formatori, insegnanti, manager, anziani, adolescenti, bambini etc.).

Il progetto formativo anconetano si è proposto di favorire in adulti e bambini i processi autoconoscitivi e autoriflessivi attraverso varie forme di narrazione, che hanno privilegiato, laddove possibile, l’uso della scrittura.

I principali obiettivi perseguiti e raggiunti dal percorso formativo triennale sono stati:

  • sviluppare negli insegnanti un atteggiamento riflessivo e di ascolto verso se stessi e verso gli altri, alimentare l’autoconsapevolezza e il desiderio di trasmettere entusiasmo in ambito scolastico;
  • accendere negli alunni la voglia di imparare divertendosi, farli stare bene a scuola e favorire la loro crescita interiore.


Quali temi e attività hanno caratterizzato questo percorso formativo autobiografico triennale e qual è stato il tipo di coinvolgimento rispettivamente per gli insegnanti e per gli alunni?

Nel percorso formativo gli insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria sono stati coinvolti a vari livelli:

  • come autobiografi: chiamati a mettersi in gioco sperimentando in prima persona alcune sollecitazioni autobiografiche, per riflettere su di sé e confrontarsi con le storie altrui;
  • come educatori biografi: invitati a proporre agli alunni diversi strumenti autonarrativi e autoriflessivi (individuali, duali o di gruppo);
  • come ricercatori biografici: guidati nell’analizzare il materiale biografico raccolto, per conoscere più da vicino i propri allievi e per restituire loro alcuni tratti che rendono simili o diverse le varie biografie, fungendo così da specchio per il singolo o per l’intera classe.

Nell’attività formativa con gli insegnanti si è lavorato molto a livello teorico e pratico sulla pedagogia dell’ascolto e della narrazione di sé, potenziando la capacità di esternare in varie modalità pensieri e sentimenti, di accogliere i vissuti dell’altro, nonché di stimolare autoconsapevolezza e riflessioni foriere di sviluppo personale.

Le attività autobiografiche proposte a bambini e adulti, adattate a seconda dell’età dei soggetti coinvolti, hanno attraversato alcuni temi: memoria, identità, metacognizione, tempo/spazio, stagione/paesaggio, viaggio ed emozioni. Lo stimolo a raccontarsi e a riflettere su se stessi è ciò che ha accomunato le varie declinazioni operative, che si sono avvalse di diversi linguaggi: scritto, orale, iconico, metaforico etc. Un esempio: l’invito all’autorispecchiamento in un’immagine paesaggistica ha utilizzato il linguaggio iconico e metaforico per favorire la costruzione identitaria e i disegni qui presentati sono alcuni dei prodotti di questa attività. 
I tanti testi e disegni autonarrativi realizzati da insegnanti e allievi nel corso di tre anni possono essere visti come racconti e immagini riflesse di sé e della propria storia, che hanno fatto riflettere e star bene autori, lettori e spettatori. Gli alunni, anche quelli che solitamente manifestano disinteresse o che presentano difficoltà di attenzione, comunicazione e relazione interpersonale, hanno partecipato con entusiasmo alle attività autobiografiche, si sono prodigati nella realizzazione e nella condivisione del proprio prodotto autoriflessivo e hanno dichiarato spontaneamente di essere stati bene, richiedendo di fare esperienze analoghe.

Data la durata triennale del corso, è stato possibile rilevare effetti positivi, cambiamenti significativi sul piano personale e su quello professionale degli insegnanti coinvolti?

Le insegnanti, nella doppia veste di autobiografe e biografe, hanno riscontrato molti effetti positivi riconducibili al percorso formativo: da una parte hanno tratto grande giovamento emotivo e cognitivo dalle pratiche  autobiografiche sperimentate su di sé e hanno perfino colto un cambiamento di atteggiamento mentale, relazionale e operativo sul piano personale e professionale nel corso dei tre anni; dall’altra, grazie all’esternazione dei vissuti degli alunni relativi alla sfera scolastica ed extrascolastica, sono intervenute sugli elementi contestuali e relazionali che creavano disagio o inibivano l’apprendimento e hanno individualizzato l’approccio verso alcuni bambini, conoscendoli più a fondo.

Vuole dirci del suo personale coinvolgimento nell’esperienza e del clima di partecipazione?

Come formatrice e autrice del libro, nel leggere e nell’osservare le testimonianze personali di bambini e adulti mi sono emozionata, divertita, commossa, nell’analizzare il ricco materiale biografico ho riflettuto a lungo sui nessi individuali e collettivi delle storie di vita, mentre nel ripercorrere l’esperienza realizzata e nel rielaborarne gli assunti teorici ho appreso molto su di me e sui significati formativi della didattica autobiografica. Con le insegnanti si è instaurato un profondo legame umano e professionale, dovuto proprio alla condivisione di un cammino autobiografico. L’attività di documentazione dell’esperienza, tanto faticosa quanto gratificante, è stata affrontata e portata a termine proprio con l’intento di far conoscere e diffondere una “buona pratica” educativa.

Secondo la sua esperienza, l’approccio autobiografico quale contributo potrebbe dare alla prevenzione del disagio e della dispersione scolastica?

Stando a quanto ho potuto verificare in diversi contesti educativi, la pratica autobiografica, oltre a promuovere nell’immediato il benessere psicofisico dei soggetti coinvolti, può favorire:

  • l’autostima, attraverso l’autoriconoscimento delle proprie capacità e la valorizzazione delle storie di vita nella condivisione interpersonale;
  • la motivazione ad apprendere, mediante attività educative presentate in forma ludica e piacevole o mirate a potenziare le competenze metacognitive e il desiderio di imparare;
  • l’orientamento, tramite pratiche autonarrative e ricognitive volte a far acquisire maggiore autoconsapevolezza, ad accrescere la conoscenza di sé e la costruzione della propria identità.

Ilaria Moroni è specializzata in formazione autobiografica e fa parte del Gruppo di ricerca sulla condizione adulta dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, diretto da Duccio Demetrio. Presso la stessa università è responsabile delle attività di formazione, sviluppo e comunicazione della Biblioteca di Ateneo. E’ autrice del libro Bambini e adulti si raccontano (2006) e curatrice del libro Due paesi in racconto (2001). Si occupa di progetti mirati alla raccolta di storie di vita in comunità locali e conduce corsi di formazione autobiografica per insegnanti presso enti pubblici di diverse regioni. Cura la documentazione dell’area tematica “Educazione degli adulti” per la Banca dati BIBL (Banca dati bibliografica per l’aggiornamento degli insegnanti) di Indire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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