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PROFESSIONE DOCENTE

Il ben-divenire nell’organizzazione scolastica

Una proposta formativa per la ridefinizione dell’organizzazione scolastica nella prospettiva del ben-essere e del ben-divenire sociale

di Centro Aneka – Servizi per il benessere a scuola
17 Luglio 2006

Sono molteplici i percorsi di trasformazione che la scuola ha affrontato e sta affrontando per riorientare lo sviluppo dell’evoluzione scientifica e tecnologica nelle direttrici di un sistema economico, culturale e socio-politico che richiede un rinnovato orizzonte di senso dei processi educativi e di formazione nel Paese. Nei numerosi incontri che svolgiamo con i vari ruoli della scuola riscontriamo molte difficoltà a trovare argomentazioni per riuscire a porre in una relazione causa-effetto quali, dei tanti percorsi di trasformazione, abbiano prodotto innovazioni significative e in linea con la capacità della scuola di “catturare” l’attenzione dei ragazzi e costruire un ambiente professionale capace di far scattare le scintille della motivazione ad apprendere e di farlo in un clima di benessere personale, relazionale, sociale.

Abbiamo rilevato molte dichiarazioni, che uno di noi ha definito “innovazioni sulla carta", che si ritrovano in circoli di narrazioni, affabulazioni, nostalgie su cosa non c’è più, oppure proposte di micro progetti dei singoli insegnanti o di gruppi di insegnanti che vengono generalizzate e assunte come paradigmi gestionali capaci di dare un unico senso di identità a quella scuola. Da qui si passa al coinvolgimento degli esperti, portatori di sapere, di metodo o di buone prassi, e si perviene alla conclusione che il buon senso e la saggezza sono le risorse chiave per trasformare la scuola nella direzione di un futuro che non è semplice immaginare e tutti insieme ci si ritrova a indicare, come obiettivi di un progetto, liste di principi generali inconfutabili, come per esempio il fatto che ogni scuola debba avere la capacità di offrire servizi educativi e la competenza di gestire le risorse sociali con equità ed efficacia.

Il fatto è che, affinché un'innovazione possa avviare processi di cambiamento, necessita del supporto di processi di competenza e di modalità organizzative e relazionali capaci di strutturare l’ambiente e dare funzioni opportune a ogni ruolo coinvolto direttamente o indirettamente nel mantenere ciò che è necessario mantenere, far evolvere ciò che va trasformato. Su queste premesse, pur facendo un'astrazione necessaria per sospendere la valutazione sulla bontà dell’innovazione, per avviare un intervento di miglioramento diventa necessario fronteggiare i repertori di difficoltà che si presentano quando dalla condivisione dei princìpi ci si sposta sulla condivisione dei criteri necessari per trasformare le intenzioni in comportamenti che integrano sapere dell’esperienza e sapere dell’innovazione.

Il nostro lavoro prende avvio dalla consapevolezza delle contraddizioni e delle difficoltà oggettive che l’evoluzione di un sistema deve fronteggiare a più livelli, da quello istituzionale a quello dei comportamenti quotidiani. Occupandoci di ben-essere dell’individuo e di ben-divenire sociale, mettiamo sullo sfondo dei nostri interventi la piena valorizzazione del capitale sociale e delle risorse professionali che operano all’interno di processi sempre più complessi che, con maggiore frequenza, interagiscono con ambienti fino a ora “esterni” al sistema scuola e che sempre di più ne entrano in interconnessione diretta o indiretta.

In contesti così dinamici, evolutivi, e in una fase in cui l’insieme delle innovazioni entra prevalentemente nella fase di implementazione, il quadro complessivo che ne garantisce le coerenze non sempre è chiaro in quanto le velocità che caratterizzano ogni innovazione sono spesso differenti.
Tutto ciò provoca sfasamenti che si introducono nella quotidianità generando climi relazionali e operativi che necessitano della riformulazione dei modi di partecipare e di gestire il “portafoglio delle competenze disponibili” da parte di ciascun ruolo dell’organizzazione scolastica. All’interno di questa complessità, i ruoli “dirigenti” si trovano di fronte alla necessità di riconfrontarsi, a valle di una prima fase che li ha già visti coinvolti in attività di formazione sui modelli di sviluppo organizzativo, di management e di gestione delle risorse umane, finanziarie e materiali, per avviare un approccio di sistema delle competenze agite.

In questa cornice, la formazione dei dirigenti può essere considerata una delle leve da mettere in gioco per la valorizzazione della tradizione e del suo orientamento integrato con l’innovazione, all’interno di un contesto organizzativo dinamico in cui la ricollocazione del senso, delle responsabilità, degli scopi istituzionali di tutti gli Enti coinvolti, mette i dirigenti scolastici nella condizione di rivisitare non tanto i saperi, quanto i livelli di ampiezza e di approfondimento e l’utilizzabilità dei saperi operativi e gestionali. Di fronte a richieste di miglioramento, la formazione viene frequentemente usata come strumento di accelerazione dell’adozione delle innovazioni o di anticipazione dei nuovi modelli di cultura organizzativa che ne conseguono e, il rischio che la formazione stessa possa essere percepita dagli utenti in modo distorto, è molto elevato. In verità, perché la formazione possa produrre effetti sulla base di aspettative realistiche, è necessario che venga concepita come un servizio la cui utilità e qualità dipendono dal processo di effettivo coinvolgimento, non solo in aula, ma in tutte le fasi che lo precedono e lo seguono, entro un modello di comunicazione predefinito, riconoscibile e condiviso.

La scelta di lavorare con i dirigenti scolastici, attraverso la proposta formativa del nostro Centro servizi per il ben-essere a scuola, va nella direzione di costruire le condizioni per sviluppare un circolo virtuoso tra promozione del benessere e miglioramento della qualità dell’organizzazione scolastica in modo da progettare attività coerenti con le istanze sottese alla scuola dell’autonomia, ma con un rinnovato approccio pro-attivo nella rete dei ruoli interni ed esterni che caratterizzano la quotidianità a scuola.

Il piano formativo è stato pensato, progettato e realizzato ponendo al centro l’idea di una scuola che sviluppa “intelligenza sociale e organizzativa”, capace di operare cogliendo la complessità, nel rispetto dei vincoli e nella valorizzazione delle opportunità e integrando il linguaggio della tradizione con quello dell’innovazione. Questo è stato possibile a partire dalle esperienze maturate in questi ultimi anni di lavoro e di confronto, nell’ambito della promozione del ben-essere a scuola, da parte di chi, a vario titolo, opera all’interno del sistema scolastico e di chi si occupa di apprendimento dell’organizzazione oltre che delle “persone” che abitano la scuola.

Le esperienze hanno evidenziato:

· che promuovere il ben-essere a scuola significa occuparsi di azioni orientate da un lato ad impedire l’insorgenza di situazioni di disagio e dall’altro a valorizzare e sviluppare le potenzialità degli individui all’interno di azioni sociali tese all’innovazione dei sistemi complessi (istituzioni, comunità), attraverso la creazione di condizioni relazionali e di contesto che facilitano lo sviluppo e l’apprendimento di abilità personali e competenze psico-sociali;
· che promuovere il benessere a scuola in questa accezione significa superare le visioni parcellizzate di cui sono portatrici le singole attività (vedi scuola/aula; disagio/cic; orientamento/accoglienza), per recuperare un disegno di insieme e di processo che restituisca il senso degli interventi in funzione degli obiettivi e della mission dell’organizzazione scuola;
· che promuovere il benessere significa coinvolgere direttamente i dirigenti scolastici che hanno la funzione di portare a sintesi organizzativa le diverse istanze, nella direzione della promozione del ben-stare a scuola e dell’empowerment delle risorse umane che a diverso titolo concorrono alla costruzione del “servizio scuola”;
· che la promozione del benessere sottende un’idea di scuola come sistema organizzativo, inteso come “forma” che emerge dalle connessioni delle relazioni, delle azioni, dei linguaggi e saperi;
· che il benessere può diventare un valore che orienta le decisioni gestionali dei dirigenti, le azioni educative e didattiche degli insegnanti, le modalità della comunicazione della rete dei ruoli coinvolti;
· che la scuola dell’autonomia può attualizzare un’organizzazione che si pensa e si progetta, che autoapprende dal monitoraggio e dalla riflessione su ciò che fa, pur non dimenticando di trovarsi in un contesto (ambiente esterno ed interno) turbolento e in costante trasformazione;

A partire da queste premesse, l’attività formativa si è costruita attraverso una rete interistituzionale che ha visto partecipare e collaborare insieme: ANEKA, centro sevizi per il benessere a scuola dell’istituzione Gian Franco Minguzzi della Provincia di Bologna, l’Assessorato Istruzione, Formazione, Lavoro – Politiche per la sicurezza sul lavoro della Provincia di Bologna, il C.S.A. di Bologna, un gruppo di dirigenti scolastici di scuole medie superiori del territorio della provincia di Bologna e Mathetica, società esperta di apprendimento organizzativo nella scuola.

L’attività formativa, che vede in programmazione per il prossimo anno scolastico 2006/2007, la sua seconda edizione, si è sviluppata in sei incontri, suddivisi in 3 moduli da due giornate e in un follow up successivo. Il corso è strutturato secondo le metodologie della formazione “dell’action learning” e della didattica esperienziale, per rendere possibile una ricaduta immediata sul lavoro dei dirigenti scolastici.

I contenuti specifici della proposta formativa focalizzano l’attenzione:

· sui principi e strumenti della promozione del benessere a scuola;
· sullo sviluppo organizzativo nella gestione e valorizzazione delle risorse umane;
· sull’evoluzione del ruolo del dirigente;
· sulla ridefinizione delle funzioni: decisionale, informativa, relazionale, di problem solving;
· sulla rete dei nuovi ruoli all’interno dell’organizzazione scolastica (funzioni strumentali, dirigente amministrativo, referenti di progetto…);
· sui processi di pianificazione e decisione nella rete dei ruoli interni/esterni alla scuola;
· sulle nuove o rinnovate forme scambio e interazione nei luoghi organizzativi della comunicazione scolastica;
· sull’organizzazione scuola nel dialogo con gli attori del territorio;
· sui legami inter-organizzativi nella scuola dell’autonomia.


[L'articolo è a cura di Cinzia Migani, Cesare Fregola, Alessandra Tagliaferri, Silvia Priore, Valentina Vivoli, Alberto Bertocchi]


Centro Aneka – Servizi per il benessere a scuola
Presso L’Istituzione Gian Franco Minguzzi della Provincia di Bologna
Via S. Isaia, 90
Per informazioni:
tel. 051-5288521/5288522/5288523
fax: 051-521268
benessereascuola@provincia.bologna.it
www.aneka.provincia.bologna.it

 
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