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STRATEGIE COMUNICATIVE

E-tutor e ambienti di apprendimento

Con i master della IUL si apre il sipario su un nuovo scenario di ICT, didattica e formazione

di Elena Mosa e Leonardo Tosi
13 Dicembre 2006

L’attività di ricerca condotta da Indire in ambito educativo ha messo in luce, dal 2001 ad oggi, la necessità di ripensare il concetto di “ambiente di apprendimento”. Ai suoi esordi, le riflessioni del mondo e-learning si concentravano soprattutto sul significato di unità, corsi e percorsi, per poi evolvere verso il concetto di Learning Object, “pillole” di contenuto autoconsistenti ed autosufficienti. Seppur in linea con il dibattito internazionale che si è sviluppato attorno all’idea di Learning Object, il focus del problema si è spostato dal contenuto al contenitore. Non tanto sui Learning Object quanto piuttosto sul concetto di “ambiente”.

Riprendendo una metafora che esemplifica il rapporto tra Learning Object e ambiente (Downes, 2003), possiamo paragonare il primo a un lemma, il secondo al discorso. Come una parola assume il suo significato in un discorso così il Learning Object  si completa in un dato ambiente di apprendimento: per esempio si accoglie un neologismo all’interno del patrimonio linguistico, lo si archivia in un dizionario (come il Learning Object in un repository)  e lo si usa quando è necessario. Inoltre il significato di una parola non è mai contenuto nel lemma stesso e quello di una frase non è desumibile dall’analisi delle sue singole parti. Il livello semantico trova infatti la sua realizzazione nelle relazioni che si creano tra le parole e nel discorso. Se uno scrupolo di zelo non induce a inserire l’accento acuto o quello grave, non siamo in grado di comprendere se la parola “pesca” si riferisce al frutto o al sostantivo del verbo “pescare”, solo il contesto, vale a dire l'ambiente comunicativo, potrà fornire gli elementi necessari per eludere le incertezze.

Analogamente, crediamo che sia l’ambiente di apprendimento a fornire la chiave di volta nei processi formativi, specchio di uno scenario sociale in continua evoluzione, soprattutto in seguito all’introduzione delle ICT nella didattica e alla conseguente necessità di riconfigurare i paradigmi di insegnamento/apprendimento. Da una didattica di tipo trasmissivo-erogativo stiamo passando a un modello misto di tipo costruttivista e immersivo, per cui lo studente diventa protagonista dei propri processi di costruzione di conoscenza e si muove all’interno di ambienti e situazioni di apprendimento che vengono predisposte, progettate e gestite dal docente.

La scuola si è rotta”, per dirla con le parole di Antinucci (2001), occorre quindi trovare un metodo per re-mediarla e rimediarla, per arricchire quella “bottega”, quell’officina dell’imparare costruendo che abbiamo perso di vista. La riorganizzazione dell’ambiente di apprendimento diviene così cruciale in questo processo di risanamento che deve inevitabilmente coinvolgere tutti gli attori del mondo scuola e le famiglie.

In questo contesto la figura dell’e-tutor si proietta in un nuovo scenario dell’e-learning, in un quadro di riferimento che abbatte i confini nazionali ed europei per comprendere e integrare gli sviluppi e le tendenze in atto nel nostro paese e nel mondo.

Se la trasformazione della didattica tramite le ICT passa attraverso una nuova visione dell’ambiente in cui trova luogo l’apprendimento, allora è necessario ripensare il rapporto tra la figura dello studente e il concetto di setting. Questa nuova visione comporta un arricchimento anche della figura dell’e-tutor non più visto solo come un mero facilitatore che accompagna il percorso del soggetto-in-formazione illustrandogli strumenti e funzioni della piattaforma tecnologica, richiamandolo alle scadenze del suo percorso, moderandone le interazioni.
Il nuovo e-tutor deve essere in grado di gestire la didattica online favorendo concretamente i processi di apprendimento dello studente grazie a una profonda conoscenza dei nuovi ambienti online e dei modelli di tutoraggio consolidati ed emergenti a livello nazionale e internazionale.

La trasformazione degli ambienti di apprendimento è dunque legata alla rottura del binomio docente/studente e formatore/corsista e alla tradizionale unidirezionalità del flusso trasmissivo del sapere. I ruoli rigidi del docente o del formatore visti come custodi di campi dello scibile non sono più sufficienti a garantire da soli l’efficacia di processi di apprendimento e formazione incentrati su una didattica online. Lo scenario degli agenti della formazione deve essere necessariamente integrato con un nuovo profilo professionale che, guardando oltre il bipolarismo tra chi impartisce il sapere e chi lo acquisisce, e superando l’accezione semplicistica del tutor-facilitatore, riunisce una serie di complesse e articolate competenze contenutistiche, didattiche, tecniche e relazionali che lo mettano in grado di fronteggiare e gestire con successo i diversi momenti formativi online.

In questa prospettiva, occorre che l’e-tutor si confronti con contesti digitali realmente sperimentali e innovativi, calati in un quadro di riferimento teorico che fornisca le chiavi interpretative dei modelli presentati.

In questo quadro trovano la loro ragion d'essere, i due master proposti dalla IUL - Italian University Line, un consorzio formato da Indire, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi LUMSA, Università degli Studi di Macerata, Università degli Studi di Palermo.

Il Master IUL “Utilizzare e gestire ambienti di apprendimento online” intende fornire una risposta culturale e circostanziata a queste nuove esigenze che vedono protagonista il docente, come un “demiurgo” della formazione, “regista” delle trasformazioni che interessano l’ambiente scuola, i suoi attori e i suoi “attrezzi”.
Tra le tematiche affrontate particolare attenzione sarà dedicata al ruolo del docente nei riguardi delle ICT, all’impatto che queste hanno nei confronti dell’ambiente “fisico”, alla comunicazione in ambienti online, ai contenuti digitali e il ruolo che assumono nei confronti dell’ambiente, alla collaborazione virtuale e allo spessore sociale dell’apprendimento in contesti blended, alla gestione della conoscenza e ai ruoli e funzioni che sono in grado di innescare questi processi.

Nel master “L’e-tutor nelle attività di formazione online”, il profilo dell’e-tutor è messo in riferimento ai vari aspetti che caratterizzano gli ambienti di apprendimento online: dai modelli didattici alla progettazione, dalla comunicazione online ai contenuti digitali, dalle strategie di cooperative learning alle comunità di pratica, dalla progettazione degli ambienti alla gestione dell’e-learning, dalla personalizzazione dell’apprendimento ai sistemi di knowledge management

Nel contesto delle iniziative di formazione post-laurea nazionali, la novità del master proposto dalla IUL non sta solo nello spiccato orientamento verso scenari di apprendimento innovativi e nell’integrazione della dimensione europea ed extraeuropea nella struttura dei moduli di insegnamento, ma anche nella metodologia adottata che colloca al cuore dell’offerta formativa attività concrete che saranno condotte, tra l’altro, direttamente su casi innovativi e soluzioni sperimentali promuovendo approcci di apprendimento collaborativo.

L’esperienza e il percorso di ricerca condotto da Indire nell’ambito della formazione e della didattica online trova dunque collocazione in uno scenario in cui la pluralità dei punti di vista, delle teorie, dei modelli proposti e le soluzioni innovative raccolte a livello nazionale ed internazionale offrono un panorama ricco e variegato che vuole fornire le chiavi di accesso ad un ruolo, quello dell’e-tutor, che si configura ormai come il vero protagonista della formazione online di domani.

Le competenze maturate nel master possono trovare sbocco e collocazione nelle diverse realtà professionali che necessitano di tale figura nell’ambito di attività di formazione: dal settore pubblico al privato, dagli enti nazionali agli enti locali, alle agenzie territoriali, alle realtà aziendali di piccola, media e grande dimensione.

L’approfondimento scientifico che sottende l’architettura del master mette a confronto, anche a livello comparato, una ricchezza di prospettive diverse, di approcci e di modelli pedagogico-didattici con un unico scopo: fornire gli strumenti teorici e pratici per sostenere processi di apprendimento efficaci in ambienti online.

Gli aspetti affrontati nei vari moduli sono permeati da una visione comune, quella di un apprendimento che non si svolge più in contesti formativi ottenuti con l’aggiunta di strumentazioni hardware/software e contenuti digitali a una strutture pre-esistente, ma in ambienti la cui struttura stessa è ridefinita dall’integrazione delle ICT.

La pluralità di punti di vista è garantita dal confronto tra visioni ed esperienze eterogenee che provengono dal mondo accademico e direttamente dalla scuola. A riflessioni di natura progettuale, culturale e metodologica vengono infatti affiancate esperienze pionieristiche e studi di caso provenienti dalle classi con e senza divisioni architettoniche (la scuola senza classi).


Riferimenti Bibliografici:

Antinucci F. (2000), La scuola si è rotta, Laterza, Bari

Downes S. (2003), Learning Objects in a wider context, in Stephens' Web Presentation, consultabile qui http://www.downes.ca/files/widercontext.ppt

 

 

 

 
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