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PROGETTI DI COLLABORAZIONE

Il CNICE di Madrid e il training online di etwinning

Quando personalizzazione nella formazione significa ricerca

di Silvia Dell Acqua
02 Aprile 2007

ENTRA. ENTRAR.
Si entra in un nuovo ambiente, eppure nessuna porta è stata aperta. Solo un semplice click con il tasto destro del mouse. Siamo in classe, ma in una “classe speciale”, o meglio ancora, virtuale.
In una delle ultime pubblicazione dell’OECD “Personalising Education”, il messaggio centrale è il seguente: nella scuola del 2000 l’approccio “passe partout” o “one-size-fits-all” è sorpassato.
Non è un caso che una parte cospicua della pubblicazione dell’OECD sia dedicata al ruolo delle nuove tecnologie nel processo educativo.
Queste sono le ragioni indicate come centrali nell’utilizzo delle TIC in classe:

• Le TIC possono aumentare l’autenticità del processo di apprendimento e l’interesse
• Le TIC possono costruire comunità virtuali tra scuole differenti e squadre collaborative
• Le TIC possono aiutare a condividere prospettive diverse tra studenti con abilità differenti; consentendo il monitoraggio di esperienze in luoghi diversi
• Le TIC facilitano l’uso di approcci di verifica e valutazione basati sulle tecnologie e modelli di risoluzione di problemi per migliorare le abilità per “imparare ad imparare”
• Le TIC offrono vie innovative per integrare il “just in time” e l’interazione in contesti educativi differenti

In Italia ed in Spagna, pur parlando italiano e spagnolo, la lingua della rete è la stessa e soprattutto, come questo articolo dimostrerà,  le logiche che la guidano sono le medesime.

Il CNICE
Nasce nel 2000 a Madrid il “Centro Nacional de Informaciòn y Comunicaciòn Educativa” dalla fusione di due istituti che si occupavano di e-learning. In particolare, a partire dal 1985 in Spagna si sviluppano due progetti sperimentali “Atenea” e “Mercurio”; nel 1988 essi confluiscono nel Programma delle Nuove Tecnologie della Formazione e della Comunicazione (P.N.T.I.C.), quindi nel 1992 tutti i programmi si integrano nel sistema educativo.
Oggi, nel 2007, gli obiettivi dell’Istituto sono: ideazione di progetti per l’istruzione a distanza attraverso le TIC; produzione di contenuti, curriculari e non, multimediali; partecipazione a programmi educativi europei; coordinamento di iniziative nell’ambito dell’e-learning; progettazione di programmi educativi per la televisione. 
La facciata virtuale dell’Istituto è un portale molto dinamico, concepito come strumento di informazione e comunicazione finalizzato al mondo dell’istruzione spagnolo. Numerosi sono i servizi offerti ai professori, studenti e centri educativi; esso si configura come un supporto in linea all’educazione – anche da casa -, come luogo di riflessione sull’utilizzo delle nuove tecnologie nell’istruzione e nel processo di formazione, quali “Internet nella scuola” e “Internet in Aula”.

LA VIA SPAGNOLA PER LA FORMAZIONE ETWINNING VIRTUALE
L’ esperienza a cui si fa riferimento è estremamente interessante per eTwinning, in quanto in questo caso la dimensione tecnologica connaturata nell’Azione viene estesa dalla sfera della realizzazione del progetto a quella della formazione degli insegnanti, protagonisti dell’Azione stessa. Come INDIRE, il CNICE spagnolo fa parte della rete di EUN; entrambi, quindi, sono impegnati nell’Azione eTwinning -programma europeo e-Learning - che si concretizza nel gemellaggio elettronico tra scuole geograficamente in due Stati dell’Unione distinti ma che possono collaborare concretamente, anche in classi virtuali, coniugando dimensione europea e TIC.
Proprio nell’ambito di questa Azione, il CNICE, in Europa, è ambasciatore di un nuovo modo di formare gli insegnanti eTwinning, non più in presenza, con workshop in cui insegnanti e formatori si trovano nella medesima stanza. In Spagna eTwinning parla la lingua della formazione virtuale, quattro i pilastri reali di questo edificio virtuale: un coordinatore, un tutor, una classe virtuale di 30-50 insegnanti, una piattaforma comune ad hoc sul sito del CNICE.

Il Servizio di Supporto Nazionale (NSS) è stato il regista di questa nuova strategia di formazione: i coordinatori hanno selezionato i tutor eTwinning, un gruppo di insegnanti con alle spalle 60 ore di training su e-learning e tutorship. Alcuni di loro sono coinvolti in prima persona in un gemellaggio eTwinning.
I tutor monitorano i progressi dei loro “studenti” attraverso un diario e scrivono giudizi alla fine di ogni sessione, che vengono inviati con la posta elettronica. E’ responsabilità del tutor disegnare, organizzare e organizzare il corso. Accedendo al “backstage” della piattaforma di training eTwinning pare proprio di aver davanti a sé un registro: nomi e cognomi si susseguono, presenze, assenze, quante lezioni mancano per il completamento del corso, materiali, giudizi sull’attività fin lì svolta.
Carlos Castro e Concéption Ortiz, i coordinatori dell’NSS spagnolo, alla domanda “Quali sono i passi che vi hanno portato da un progetto on-line alla formazione on-line degli insegnanti?” rispondono così: “Abbiamo adottato questa strategia per diversi motivi: un corso di formazione on-line di eTwinning è innanzitutto un buon modo per disseminare l’Azione. Gli insegnanti hanno occasione di essere protagonisti di una formazione approfondita sull’uso delle TIC. Chi è formato non è passivo, al contrario, vengono offerte opportunità per iniziare un progetto, disegnare i suoi contenuti ed usare al meglio il Twinspace, scoprendo tutte le sue potenzialità, anche non quelle immediatamente evidenti”.
Non solo formazione ma anche informazione: gli studenti-insegnanti sono sempre aggiornati sulle ultime notizie eTwinning, in Spagna ed in Europa.
I coordinatori del CNICE hanno predisposto un percorso scandito da 5 Unità:

• Unità I: Gli strumenti di comunicazione
• Unità II: Introduzione a eTwinning: Insegnamento collaborativo
• Unità III: Registrazione e Desktop eTwinning
• Unità IV: Realizzare un progetto eTwinning
• Unità V: il Twinspace

Mano a mano che la progressione numerica dell’Unità avanza, il grado di approfondimento e completezza aumenta. Se infatti i contenuti informativi, gli strumenti, e gli esempi proposti nelle prime unità sono semplificati, la IV e V Unità propongono animazioni piuttosto complesse. A livello contenutistico il “climax educandi” si snoda in questo modo: che cos’è eTwinning?, come integrare eTwinning nella vita scolastica di ogni giorno?, come applicare metodi di insegnamento nuovi che siano efficaci nella logica eTwinning?, quali attività scegliere per eTwinning? Quali difficoltà si possono incontrare nel mondo di eTwinning? e chi potrebbero essere gli antagonisti di eTwinning e come risolvere i possibili conflitti; quali i principi a cui rifarsi per realizzare una reale collaborazione virtuale educativa.

La via virtuale, seguita dal CNICE, esprime nell’ambito di eTwinning, l’orientamento generale dell’Istituto stesso, che è stato espresso dal suo Direttore, cui abbiamo fatto una serie di domande:

Qual è il lato innovativo dell’istruzione che Voi proponete, perseguite e promuovete?

Noi al CNICE, proponiamo l’integrazione delle TIC nell’accesso alle informazioni, la loro analisi, la validazione delle conoscenze, l’interazione tra sistemi e tra attori diversi, tutti implicati nel processo educativo, la connessione della scuola con altre in altre parti del mondo, la circolazione della conoscenza. E’ sotto i nostri occhi: il ruolo degli insegnanti e degli studenti sta cambiando, il concetto di scuola e di istruzione stanno evolvendo drasticamente.
L’acquisizione da parte degli studenti di principi etici è un punto chiave ancor più importante in un mondo così inter-connesso. Molti, se non tutti questi elementi, di innovazioni fanno parte del nostro “schema eTwinning”.

Il CNICE è parte di un network internazionale. Quali sono i Vostri principali interlocutori e come si realizza la Vostra collaborazione con loro?

Il CNICE è un’unità del Ministro dell’Istruzione e della Scienza spagnolo ed è parte della Pubblica Amministrazione spagnola. Come tale, il naturale ambiente di collaborazione per l’istruzione è l’Unione europea, insieme all’America latina. La partecipazione della Spagna a network europei è simile a quella dell’Italia: Commissione europea, European School Net (EUN).
A livello di studio e ricerca il CNICE fa parte dell’OECD e del CERI. Con l’America latina partecipiamo all’OEI (Organization of Iberian American States for Education and Culture).


In che modo gli obiettivi del CNICE sono in linea con la Strategia di Lisbona?

Non solo i nostri fini si rifanno alla Strategia di Lisbona, ma anzi, proprio in virtù del fatto che facciamo parte del Ministero dell’Istruzione, non potrebbe che essere così. Gli obiettivi di Lisbona sono i nostri obiettivi. Guardiamo insieme quali sono queste finalità: migliorare la qualità e l’efficacia nell’istruzione e nella formazione, facilitare l’accesso di tutti all’istruzione ed alla formazione, aprire istruzione e formazione in senso globale.
L’anno scorso è stata approvata una nuova legge sull’istruzione da parte del Parlamento spagnolo. In particolare il terzo principio che ispira la legge è “un impegno determinato per gli obiettivi educativi dell’UE per il prossimi anni”. Poi nel testo segue l’enumerazioni degli obiettivi di Lisbona.
Ancora, all’inizio del 2007 è stato pubblicato il primo Decreto sui nuovi curricoli: in linea con Lisbona, le competenze legate alle TIC, la loro conoscenza e competenza sono ora parte integrante del curricolo. IL CNICE è impegnato in prima linea su questa frontiera.
A seguito del rapporto in itinere della CE di inizio 2006 sui “Progressi nel perseguimento dell’Agenda di Lisbona” dichiara che i passi in avanti nell’ambito delle scienze, matematica e tecnologia non sono in linea con il percorso stabilito nel 2000. Di fronte a questa valutazione, il nostro ruolo è ancor più importante: lo stimolo delle autorità locali in eTwinning e l’alta partecipazione delle scuole riteniamo siano una buona strategia per invertire il trend che la Commissione europea ha rilevato.

Quali sono le aree progettuali su cui vi impegnerete nel 2007? Può fare due o tre esempi?

Recenti studi europei e nazionali confermano che gli insegnanti spagnoli sono a proprio agio con le TIC, più meno nella media europea; inoltre essi pensano di avere accesso alle tecnologie sempre nella media europea. Purtroppo però un dato non è particolarmente positivo: la motivazione, uno dei criteri di valutazione del rapporto stilato dalla Commissione europea. Qui gli insegnanti spagnoli sono al di sotto della media europea, essi non sono sufficientemente convinti che le TIC siano centrali nel migliorare il processo educativo. Nonostante ciò, i nostri studi rivelano che dopo la sperimentazione delle TIC nella classi, con la creazione di network tra pari, gli insegnanti si convincono dell’importanza delle TIC stesse. Quindi il nostro impegno dovrebbe essere su una maggiore sperimentazione, sviluppo e mantenimento di questi network di insegnanti in rete. Inoltre gli insegnanti spagnoli pensano di avere necessità di una maggiore formazione metodologica e questa sarà un’area importante del nostro impegno per il 2007. In quanto ai contenuti, uno sforzo particolare ci vedrà impegnati nella disaggregazione delle nozioni in “learning object”, indicizzati in metadati standardizzati affinché siano più facilmente fruibili dagli insegnanti e siano facilmente riutilizzabili come risorse di apprendimento.

Nell’ottica della “best practice” da adottare dagli altri Servizi di Supporto Nazionale europei, Carlos a Concéption dell’NSS spagnolo ha suggerito tre strade: “Per iniziare, è fondamentale avere dei buoni tutor, veramente competenti e specializzati nell’uso delle TIC in senso pedagogico e che siano a proprio agio in eTwinning. In secondo luogo è fondamentale avere una piattaforma di formazione on-line che funzioni bene e che sia disegnata ad-hoc per questo tipo di formazione, in una parola “user-friendly”, che permetta di comunicare trasversalmente, sia in senso verticale, insegnanti-tutor-coordinatori, sia in senso orizzontale, tra insegnanti e poi tra tutor. In terzo luogo i materiali didattici dovrebbero essere chiari, precisi, e aggiornati a seconda degli scopi finali e delle trasformazioni che l’oggetto della formazione subisce nel tempo".
Secondo i risultati, ad oggi, il training eTwinning on-line ha avuto risvolti positivi in Spagna: più registrazioni, più gemellaggi, miglioramento contenutistico dei gemellaggi elettronici…anche se non misurabili quantitativamente, è evidente che l’entusiasmo degli insegnanti e degli studenti eTwinning sono cresciuti.

Indire con il modello Edulab applicato a PuntoEdu DigiscuolaMatbel , Poseidon, ed altri ancora, è già coinvolto in progetti innovativi. In essi vengono proposte risorse legate alla possibilità di creare in ambienti ad-hoc, concepiti come comunità di apprendimento e di sperimentazione virtuali e nei quali gli insegnanti possono scambiare esperienze, materiali e riflessioni. Come afferma Loredana Camizzi, riferendosi a Poseidon, “problematiche innovative richiedono l’ideazione di un ambiente e-learning che per gli insegnanti non sia di semplice conoscenza degli argomenti proposti nei materiali, ma che, con questi, li coinvolga in veri e propri percorsi di ricerca e li stimoli ad elaborare autonomamente soluzioni pedagogico didattico da sperimentare in classe”. Essendo eTwinning un’azione europea c’è da aspettarsi che presto quella della Spagna non sarà solo una “buona pratica”,  è auspicabile, infatti, che diventi una “pratica” per eTwinning in Europa, e forse chissà, anche in Italia, dove la formazione degli insegnanti on-line è già una realtà consolidata.

 


 

 
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