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RIFORMA

De Marchi e l'approccio umanistico alla selezione docenti

Memorandum di De Marchi"Progetto-Pilota per la Sperimentazione dell’Approccio Umanistico nella Selezione e Formazione dei Docenti e nell’Insegnamento"

di Luigi De Marchi
10 Settembre 2003

Questo è un documento del professor Luigi De Marchi a seguito dell'Assemblea Plenaria dei 320 esperti del Miur, riunita a Fiuggi nel febbraio del 2003
 

 

All'attenzione del Ministro Moratti e del Sottosegretario Aprea
 
Progetto-Pilota per la Sperimentazione dell'Approccio Umanistico nella Selezione e Formazione dei Docenti e nell'Insegnamento
 
Considerazioni preliminari
 
   Da mezzo secolo, ormai, la Scuola italiana è oggetto d'una serie infinita di riforme i cui risultati, peraltro, sono stati e restano molto scarsi. Perché ?
   Secondo il Centro Culturale per la Rivoluzione Liberale, la ragione principale di questo bilancio fallimentare sta nel fatto che tutte le forme via via tentate o attuate hanno sempre e solo rimescolato o aggiornato il bagaglio nozionistico via scaricato sulle spalle dei docenti e degli studenti.
   Secondo il Centro Culturale per la Rivoluzione Liberale, la ragione principale di questo bilancio fallimentare sta nel fatto che tutte le forme via via tentate o attuate hanno sempre e solo rimescolato o aggiornato il bagaglio nozionistico via scaricato sulle spalle dei docenti e degli studenti.
    Ma, come ha detto di recente il Ministro Moratti, un rinnovamento vero della Scuola italiana è impossibile senza un miglioramento del rapporto interpersonale tra docenti e docenti e tra docenti e studenti. Questo miglioramento promuoverà infatti un obiettivo al tempo stesso più semplice e più ambizioso di quelli perseguiti dalle riforme nozionistiche: sviluppare e valorizzare nei giovani la passione per la cultura e la ricerca come strumenti preziosi per l'autorealizzazione della persona e l'umanizzazione della società.
    Ma come? E' la nostra stessa esperienza personale a indicarcelo. Tutti conserviamo nei nostri ricordi scolastici, insieme ad una galleria di volti anonimi o minacciosi, una o due figure d'insegnanti cordiali e affascinanti che hanno saputo farci sentire, nelle loro magiche ore di lezione, la gioia di apprendere, di esprimerci e di essere ascoltati davvero. Quali erano le qualità specifiche di questi insegnanti ?
    Non certo l'erudizione nozionistica che molti altri insegnanti noiosissimi possedevano magari in misura molto maggiore.
    Erano le qualità che la Psicologia Umanistica, strumento prezioso di ogni vera Rivoluzione Liberale, insegna da sempre ad individuare e sviluppare: l'autenticità, l'intelligenza emotiva, l'ascolto empatico, la creatività, l'indipendenza intellettuale, la disponibilità verso gli altri.
       
   Questa è dunque la sola riforma capace di rinnovare la Scuola italiana (come del resto ogni altra scuola d'ogni altro paese): una riforma relazionale che miri ad assicurare, ai nostri bambini e ai nostri giovani, nuovi insegnanti ricchi d'intuizione, creatività ed empatia e quindi capaci di sviluppare queste stesse doti nei loro allievi, nell'interesse di questi ultimi e della società in generale. Una riforma, insomma, ispirata ai criteri della Psicologia Umanistica.
    Naturalmente il nostro Centro non si nasconde le difficoltà e gli ostacoli che la situazione esistente frappone a questa riforma. Ma la gravità della situazione esistente non deve distrarre i riformatori autentici dalla risoluta volontà di risanare la Scuola italiana.
    Certo, finora la selezione del personale docente è avvenuta secondo i vecchi criteri nozionistici, ma ciò non vieta sicuramente di avviare nuove selezioni sperimentali secondo i criteri della Psicologia Umanistica testè  evidenziati, né di avviare corsi o seminari di aggiornamento finalizzati a sviluppare nel personale esistente i nuovi principi e metodi umanistici di insegnamento, di ascolto e dialogo empatico con gli allievi, d'incoraggiamento alla loro creatività e indipendenza intellettuale.
 
 
Prof. Luigi De Marchi

 

 
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