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SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI

La sfida della mobilità ai sistemi d'istruzione e formazione

Il Quadro Europeo delle Qualifiche per l'apprendimento permanente

di Maria Vittoria Marini Bettolo Marconi
03 Giugno 2008

Archivio DiaIl graduale processo di allargamento dell’Unione europea e il conseguente aumento della mobilità dei cittadini europei ha creato nuove opportunità di studio e lavoro. Tuttavia, a causa dell’ampia offerta formativa dei sistemi d’istruzione e di formazione in Europa, la mobilità è spesso ostacolata dalla difficoltà di comprensione dell’effettivo valore e della spendibilità di una qualifica o di un titolo nei sistemi di istruzione e formazione e nel mercato del lavoro degli altri Paesi europei.
La risposta a questa esigenza, a supporto della mobilità dei cittadini europei e per la promozione dell’apprendimento permanente, viene dalla raccomandazione sulla costituzione di un Quadro di riferimento Europeo per le Qualifiche (EQF), adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 23/4/2008.
La raccomandazione poggia sull’ampia condivisione da parte dei diversi attori, decisori politici,  esperti delle istituzioni e dei settori degli Stati membri e delle Parti Sociali, dell’urgenza di disporre di uno strumento comune in grado di tradurre le peculiarità dei diversi sistemi di istruzione e formazione nell’Unione europea.
Il Quadro di riferimento Europeo per le Qualifiche (EQF) rappresenta il nuovo atteggiamento della società della conoscenza verso l’apprendimento.
L’EQF è fondato sulla convinzione che l’unico modo per allineare la diversità e permettere ai sistemi di istruzione e formazione e i sistemi settoriali di dialogare tra loro e sia quello di adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento, in uscita da un percorso di apprendimento (learning outcomes) e sulla dimensione dell’apprendimento permanente (lifelong and lifewide learning).
Ciò che conta è quello una persona dimostra di sapere, di comprendere  e di saper fare alla fine di un processo di apprendimento (outcome based approach) in contrapposizione al “tradizionale” atteggiamento basato sui contenuti, sul programma, sulla tipologia, sulla durata, sui luoghi e sugli stili di apprendimento (input based approach).

Le decisioni politiche

Le conclusioni del Consiglio europeo di Lisbona del 2000 hanno indicato l’apprendimento permanente e la trasparenza delle qualifiche e dei titoli tra le priorità per l’occupabilità, la competitività, la coesione sociale e il benessere dei cittadini dell’Unione europea.
Per questo è stato richiesto agli Stati membri uno sforzo per adeguare  i sistemi di istruzione e formazione ai fabbisogni della società della conoscenza nel decennio 2000-2010.
Il messaggio è stato, in seguito, rafforzato in seno al Consiglio europeo di Barcellona (2002), che, ponendo l’obiettivo  di fare diventare i sistemi europei di istruzione e formazione professionale un riferimento mondiale di qualità, ha individuato la necessità di creare strumenti che conferissero trasparenza alle qualifiche e ai titoli e dalla Risoluzione del Consiglio del 2002 sull’apprendimento permanente, che invita gli Stati membri a promuovere la cooperazione e a considerare l’apprendimento formale, non formale e informale, quale presupposto per la creazione di un’area europea dell’apprendimento permanente.
L’individuazione dei principi dell’apprendimento non formale e informale (2004) e lo sviluppo del processo di Bologna, il riconoscimento di parità di stima all’istruzione superiore (HE) e all’istruzione e formazione professionale (VET), evidenziano la necessità di trovare una convergenza nell’uso di un unico quadro di riferimento europeo per i titoli e le qualifiche.
A tal fine, nell’ambito del processo avviato a Copenaghen (2002) per lo sviluppo di una maggiore cooperazione nell’istruzione e formazione professionale, con la Dichiarazione di Maastricht (2004), la Commissione europea ha ricevuto il mandato politico di elaborare una proposta per un Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche per l’apprendimento permanente, per l’implementazione del Programma comunitario “Istruzione e formazione 2010” e il raggiungimento degli obiettivi strategici del Consiglio di Lisbona.
Il vivace dibattito, che ha caratterizzato la fase di consultazione sulla proposta di Raccomandazione elaborata della Commissione europea, è stato in seguito arricchito, durante il semestre di presidenza portoghese (2007) dall’accento posto sulla valorizzazione del capitale umano, visibile nella Risoluzione del Parlamento europeo e del Consiglio che fa dell’EQF uno strumento importante per l’inclusione sociale.
Infine, attraverso un veloce iter legislativo, il 23 aprile 2008 si è giunti all’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio della Raccomandazione sulla costituzione di un Quadro di riferimento Europeo per le Qualifiche (EQF).

Le finalità

Scopo principale dell’EQF è quello di fornire uno strumento di traduzione e di riferimento per la comparazione delle qualifiche e dei titoli acquisiti  nei vari sistemi di istruzione e formazione e nei sistemi settoriali e per i passaggi da un sistema all’altro e di rafforzare al tempo stesso la cooperazione e la fiducia reciproca tra le Parti interessate.
In quanto tale, l’EQF non interferisce con i sistemi nazionali, perché è uno strumento neutro. Tuttavia, la sua adozione, che è su base volontaria e richiede il supporto e la condivisione e l'impegno di tutte le Parti interessate, rappresenta una forte spinta alla modernizzazione dei sistemi stessi, invocata dalla revisione della strategia di Lisbona (2005).
L’EQF è uno strumento per la trasparenza, che favorisce l’acquisizione di una maggiore consapevolezza del valore delle qualifiche e dei titoli e costituisce un presupposto ed una condizione per trasferire e accumulare i risultati dell’apprendimento, in coerenza con il sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET) e per l’istruzione superiore (ECTS). Inoltre, migliora la capacità dei datori di lavoro di valutare il profilo, il contenuto e la pertinenza  delle qualifiche  e dei titoli offerti sul mercato del lavoro e, infine, agevola il compito delle  istituzioni di istruzione e formazione di comparare i propri profili e competenze con quelli di altre istituzioni sulla base di principi di garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione.

Lo strumento

In quanto strumento che promuove l’apprendimento permanente (lifelong learning), l’EQF comprende l’istruzione e la formazione professionale, l’istruzione per adulti e l’ istruzione superiore.
L’EQF è un quadro europeo di riferimento semplice ed oggettivo (meta-framework), fondato sui risultati dell’apprendimento, organizzato su 8 livelli, a partire  dall’assolvimento dell’obbligo di istruzione (livello 1) fino al grado superiore dell’istruzione superiore di tipo accademico (PhD =  livello 8).
Ogni livello all’interno del quadro è, poi, declinato orizzontalmente in un insieme coerente di conoscenze, abilità e competenze (Knowledge, Skills, Competence).
L’EQF non certifica perché è solo uno strumento atto a “tradurre” le qualifiche europee attraverso i risultati dell’apprendimento (learning outcomes), valutati e certificati dagli enti competenti a livello nazionale e settoriale.
L’EQF riunisce in un'unica cornice gli aspetti caratterizzanti delle qualifiche dei vari sistemi di istruzione e formazione (VET) e dell’istruzione superiore (HE), dove per qualifica si intende l'insieme dei titoli, delle qualifiche, delle certificazioni ed esperienze professionali riconosciuti e validati dalle diverse istituzioni o enti competenti dell'Unione europea.
Usare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento per descrivere i livelli dei titoli e delle qualifiche, rende più visibile anche i risultati dell’apprendimento non formale e informale, acquisito in situazioni di quotidianità e al di fuori dell’istruzione formale e ne facilita la  convalida.
Fanno parte integrante della raccomandazione tre allegati: le definizioni, la tabella e i principi di garanzia della qualità, che ne rappresentano un elemento fondante.

La dimensione dell’apprendimento permanente

Per apprendimento permanente si intende ogni forma di apprendimento-istruzione generale, istruzione e formazione professionale, apprendimento non formale e informale intrapresa nelle varie fasi della vita, che dia luogo ad un miglioramento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale.
L’apprendimento permanente include ogni forma di apprendimento svolto nel corso della vita (lifelong), sia presso le istituzioni di istruzione e formazione (formale), sia al di fuori (lifewide learning), attraverso corsi certificati (non formale) e attraverso l’esperienza personale in situazioni di quotidianità (informale).
Il Quadro europeo delle Qualifiche (EQF) è a beneficio della persona perché migliora l’accesso all’apprendimento permanente e agevola la progressione e l’innalzamento dei livelli di istruzione e formazione. 
La maggiore leggibilità dei titoli e delle qualifiche contribuisce, infatti,  a rimuovere gli ostacoli all’apprendimento e permette di evitare, semplificando l’inserimento in nuovi percorsi di istruzione e formazione, inutili ripetizioni di quelli già intrapresi.
La Raccomandazione invita espressamente gli Stati membri ad adottare un approccio basato sui risultati dell’apprendimento nel descrivere le qualifiche e a promuovere la validazione dell’apprendimento non formale e informale, in linea con le conclusioni del Consiglio dell’Unione europea del 18 maggio 2004, con particolare attenzione ai cittadini più esposti alla disoccupazione o a forme di occupazione precarie.

I riferimenti giuridici

L’EQF è complementare alla Direttiva europea sulle qualifiche professionali, adottata il 7/9/2005, fondamento legale a livello europeo per il riconoscimento delle qualifiche professionali nel campo delle professioni regolamentate.
I rispettivi campi di applicazione della Direttiva europea sulle qualifiche professionali e dell’EQF sono diversi. Il riconoscimento reciproco dei titoli nel campo delle professioni regolamentate è disciplinato dalla Direttiva.
L’EQF non garantisce ai migranti il diritto al riconoscimento dei titoli da essi acquisiti in uno Stato membro e all’esercizio di una professione regolamentata in un altro Stato membro. In tali casi, solo la Direttiva impone obblighi giuridicamente vincolanti alle autorità degli Stati membri.
L’EQF contribuirà anche ad un’efficace applicazione del diritto previsto dalla Direttiva del Consiglio che assegna uno status europeo ai cittadini di paesi terzi residenti legalmente e ininterrottamente per un periodo di cinque anni sul territorio degli Stati membri dell'UE. 

I principi

Vige il principio di sussidiarietà secondo il quale l’implementazione ed uso dell’EQF sono volontari.
Per la messa in trasparenza delle qualifiche professionali sono richiamati principi di assicurazione della qualità. L’attuazione dell’EQF tiene conto dei  principi europei per l’identificazione e la validazione dell’apprendimento non formale e informale, soprattutto perché l’approccio EQF basato sui risultati dell’apprendimento ne faciliterà la validazione.

L’implementazione

La Raccomandazione sulla costituzione del Quadro europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente è stata adottata formalmente il 23 aprile 2008 dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea.
La Raccomandazione invita gli Stati membri dell’Unione europea a collegare i sistemi nazionali delle qualifiche e dei titoli e i sistemi settoriali  all’EQF entro il 2010 e ad indicare entro il 2012 i livelli EQF nelle certificazioni rilasciate nei vari Paesi.

I quadri e i sistemi nazionali delle qualifiche

Ai fini dell’implementazione dell’EQF è richiesta la correlazione dei sistemi nazionali delle qualifiche  al Quadro europeo entro il 2010.
L’EQF non sostituisce né definisce titoli e/o quadri nazionali di qualifiche o titoli e lascia l’implementazione della Raccomandazione agli Stati membri.
Lo sviluppo e l’uso di un Quadro di riferimento nazionale delle Qualifiche (NQF) può facilitare il collegamento con l’EQF ma non ne costituisce la condizione necessaria perché è sufficiente che il sistema nazionale (NQS) sia raccordato e reso trasparente.
In alcuni Stati Membri, il processo per la costruzione dei Quadri Nazionali delle Qualifiche e dei Titoli, è stato avviato da tempo con successo. Tra questi si ricordano il Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda del Nord), l’Irlanda, la Spagna, la Francia e Malta.

Il rapporto tra EQF e gli altri strumenti europei

La Decisione n. 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 relativa a un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (Europass), ha introdotto un Portfolio di strumenti europei perché ogni persona  possa descrivere i propri titoli e competenze.
Il futuro sviluppo di Europass dovrà riflettere l’istituzione dell’EQF. Tutti i documenti Europass, soprattutto il Supplemento Europass al diploma e il Supplemento Europass al certificato, dovranno contenere chiari riferimenti al corrispondente livello EQF.

Con il  Sistema Europeo di Trasferimento Crediti (ECTS) in uso per l’istruzione superiore (HE) e il futuro Sistema Europeo di Crediti per l’istruzione e formazione professionale (ECVET), presentato nella proposta di Raccomandazione per un sistema europeo di crediti per l’apprendimento permanente, ogni cittadino europeo potrà trasferire unità relative ai risultati dell’apprendimento al di là dei confini nazionali ai fini del conseguimento di una qualifica nel Paese di origine.

Il portale “Ploteus” sulle opportunità di apprendimento contribuisce a una maggior trasparenza dei titoli, informando sulle occasioni di istruzione, formazione e apprendimento nei paesi europei. I futuri sviluppi di “Ploteus” terranno conto dei livelli di riferimento introdotti dall’EQF.


Vedi il documento contenente il Quadro Europeo delle Qualifiche

Vedi la Gazzetta Ufficiale riguardante il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente

 
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