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E-LEARNING

Eminent '08: l'innovazione della didattica vista dall'Europa

Due giornate per riflettere insieme sulla scuola di domani, un'occasione di scambio e di valutazione su come stanno velocemente cambiando le modalità di apprendimento degli studenti del nuovo millennio

di Rudi Bartolini & Costanza Braccesi
19 Dicembre 2008

Eminent (Experts' Meeting in Education Networking), che quest'anno ha avuto luogo in Italia gli scorsi 4 e 5 Dicembre, rappresenta una preziosa occasione di incontro tra decisori politici, ricercatori ed esperti di tecnologie e didattica. Una vetrina per i progetti più innovativi, realizzati dalle scuole, volti a formare i cittadini di domani e costruire l’Europa del futuro. Un importante spazio di dibattito e approfondimento per riflettere sui temi di massima attualità concernenti il rapporto fra nuove tecnologie, formazione ed educazione, apprendimento, cittadinanza. La conferenza EMINENT 2008 è stata quest’anno organizzata - oltre che dal Consorzio European Schoolnet - anche dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica ex-Indire.

I lavori, alla presenza di un folto pubblico internazionale, sono stati aperti da Giovanni Biondi, Chair of European Schoolnet Steering Committee (Italy) e da Marc Durando, Executive Director of European Schoolnet, nella prima sessione plenaria.
Il primo ha introdotto il tema dell’integrazione delle nuove tecnologie nella scuola, analizzando sia i recenti cambiamenti nell’uso delle ICT, sia l’ibridazione di queste ultime con i tradizionali spazi dell’apprendimento: ne è un esempio l’introduzione nelle aule delle Lavagne Interattive Multimediali (LIM). Trasformazioni, queste, che implicano importanti cambiamenti nelle strategie formative e nella didattica [scarica la presentazione in formato pdf].






Marc Durando ha invece sottolineato come il 2008 sia stato un anno di transizione per EUN, che ha rafforzato il proprio ruolo chiave nella collaborazione fra i vari paesi europei e dato vita a nuove iniziative e progetti sulla strada dell’innovazione [scarica la presentazione in formato pdf].

Ha fatto immediatamente seguito a questi primi interventi quello di Mike Trucano della World Bank (Washington, USA) che ha descritto come la propria istituzione sia fortemente impegnata nel supportare progetti dedicati alla diffusione e allo sviluppo delle nuove tecnologie. Numerose sono state le problematiche toccate: l’introduzione delle ICT nei paesi in via di sviluppo, la questione della misurazione dei risultati e dei costi relativi, il ruolo che stanno assumendo i telefoni cellulari (ormai diventati dispositivi assai complessi) e gli scenari aperti dalla mobilità [scarica la presentazione in formato pdf].

La seconda sessione plenaria Inspiring young people: the challenges of Maths, Science and Tecnology” ha visto la partecipazione di Andrea Gavosto, Director of the Agnelli foundation, Luigi Berlinguer, Chair of Inter-ministerial Working Group for Scientific Culture Dissemination, Maruja Gutierrez-Diaz, European Commission, e Alexa Joyce di European Schoolnet. La sessione ha evidenziato l’importanza strategica, riconosciuta fin dal consiglio di Lisbona, delle discipline matematiche, scientifiche in generale e tecnologiche per lo sviluppo dell’Europa. Il confronto ha poi affrontato le specificità e le difficoltà legate al loro insegnamento, le modalità con cui poter invogliare i giovani a una carriera in queste aree, l’importanza di un forte coordinamento a livello europeo e di uno stretto legame fra il mondo dell’educazione e quello dell’industria. Infine Alexa Joyce ha introdotto il portale e-skills che vuole essere una risorsa per i giovani interessati alle ICT e si pone l'obiettivo di favorire la sinergia fra competenze digitali e competenze scientifiche.

Nella terza sessione plenaria, Maruja Gutierrez-Diaz della European Commission ha presentato il 2009 European Year of Creativity and Innovation, il cui evento d’apertura si terrà a Praga il 7 gennaio 2009. Sono stati inoltre assegnati gli eLearning Awards alle scuole che hanno presentato progetti particolarmente innovativi e meritevoli.

Nel pomeriggio si sono inoltre svolti tre workshop paralleli: “ICT policy and practice”, “Electronic Games and new ways of learning”, “Building and using the European Learning Resource Exchange”.

Il primo workshop, ICT policy and practice, è stato introdotto da Teresa Evaristo (Ministero dell’Istruzione portoghese) che ha parlato del “Magellan Plan”. Il progetto, lanciato nel Luglio 2008, consiste nel fornire un laptop a ogni alunno della scuola primaria allo scopo di puntare all’equità sociale e cercare di colmare il digital divide, permettendo a tutti di avere uno strumento per connettersi a Internet. La sfida più importante del progetto consiste chiaramente non nella distribuzione dei computer portatili in sé, ma nel realizzare un vero e proprio progetto educativo basato sull’utilizzo dei contenuti digitali. Sono poi intervenuti Roger Blamire (European Schoolnet), Bert Jaap van Oel (Ispettorato olandese dell’Istruzione) e John Anderson (Ispettorato dell’istruzione e formazione nord-irlandese) sul “P2V project”, un progetto supportato dalla Direzione generale Istruzione e cultura della commissione Europea per aiutare insegnanti, ispettori e dirigenti a scoprire nuove strade tramite il peer learning. È stata poi la volta di Nathalie Terrades del Ministero francese dell’Istruzione sul progetto “Videoconferencing in Elementary schools”. Roger Blamire ha infine presentato il progetto STEPS di cui è possible scaricare la presentazione.

Il secondo workshop, “Electronic Games and new ways of learning”, ha visto Patricia Wastiau di European Schoolnet introdurre i lavori partendo dallo studio fatto da EUN sull’utilizzo dei videogiochi nel contesto scolastico. "Electronic Games in School", questo il nome dello studio attivo fino ad aprile 2009, si concentra su 8 paesi (Austria, Danimarca, Francia, Italia, Lituania, Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito), cercando di analizzare i vari tipi di giochi, i diversi dispositivi e il loro possibile utilizzo in ambito educativo. La ricerca ha già evidenziato punti importanti, per esempio che gli insegnanti - per la verità non ancora troppo pratici nell’uso dei videogiochi - non hanno tempo per integrare questo genere di attività nel curricolo scolastico. Un altro dato interessante è che gli studenti non sono particolarmente interessati ai videogiochi nel contesto scolastico, perché i prodotti che vengono loro proposti a scuola sono molto meno avanzati dal punto di vista tecnologico e grafico di quelli che utilizzano a casa a scopo ludico. È stata poi la volta di Keimpe de Heer (Waag Society) che ha presentato "Frequency 1550", un gioco “storico" ambientato nell'Amsterdam medievale da utilizzare via cellulare attraverso la produzione e la condivisione di foto e video e l’uso di mappe interattive. Studi successivi all’utilizzo di "Frequency 1550" hanno dimostrato che il gruppo che ha studiato storia con questo gioco ha ottenuto migliori risultati sul piano delle conoscenze acquisite e sull’incremento della motivazione personale rispetto al gruppo che ha studiato storia in maniera tradizionale. A seguire, è stato presentato il progetto “Learning with games in Trentino Alto Adige” dell’IPRASE: sul sito si trova tutto, risultati della ricerca e gioco. L'ultimo intervento è stato su "Mobile Learning and web 2.0", un'attività danese basata sulla relazione tra apprendimento formale e informale tramite l’uso del cellulare. Un progetto che ha dimostrato di funzionare soprattutto per l’apprendimento delle lingue straniere.

Il terzo workshop, “Building and using the European Learning Resource Exchange”, è stato introdotto da Frans Van Assche (European Schoolnet) che ha parlato del progetto MELT e dell’idea di una nuova “ecologia” dei metadati che descrivono le risorse didattiche. Il discorso ha portato alla presentazione del portale “Learning Resource Exchange” (LRE), un servizio che mira a far emergere e condividere i contenuti educativi nascosti nei repository digitali in Europa. David Massart (European Schoolnet) e Mike O’Byrne (National Centre for Technology in Education, Irlanda) hanno presentato l'infrastruttura che sta dietro al portale LRE che permette una gran varietà di modi possibili per utilizzare le risorse presenti online. L’intervento successivo è stato quello di Riina Vuorikari (European Schoolnet) sulla valutazione dei tag creati dagli insegnanti. I primi risultati del lavoro sono disponibili online. La presentazione a seguire, di Jim Ayre (Multimedia Ventures), è stata incentrata sui modi in cui i partner associati possono interagire con il portale LRE. Infine, Mark Robinson (Promethean Planet) ha spiegato i vantaggi dell'utilizzo del portale LRE.

La giornata di venerdì 5 dicembre è cominciata con altri quattro workshop paralleli strutturati intorno ai gruppi di lavoro di European Schoolnet.


Il primo workshop - Digital learning resources, and improving the supply, flow and uptake of digital content

Il confronto è stato presieduto da Jan de Craemer, Ministry of Education in the Flemish Community of Belgium.
Diversi sono state le esperienze presentate, tutte incentrate sulle risorse digitali per la didattica e sul miglioramento della loro condivisione sia verso gli utenti che fra repository:

  • Mike O’Byrne, National Centre for Technology in Education of Ireland, che svolge la sua attività presso il National Scoilnet portal for teachers and students, ha illustrato la sua esperienza nella connessione e nello scambio di risorse didattiche.
  • Fernand Mesdom, HUB teacher training college in Brussels, ha mostrato quanto emerso da alcune ricerche europee focalizzate sul modo in cui gli insegnanti collaborano negli ambienti di apprendimento utilizzando learning objects provenienti da paesi diversi.
  • Rob Davies, MDR partners, ha presentato la prossima uscita di Europeana, un vastissimo repository di European cultural objects, e spiegato come questi ultimi potranno essere utilizzati dalle scuole.
  • Peter Karlberg, Skolverket - Swedish National agency for Education, ha parlato del “Swedish resource repository federation”.
  • Ebbe Schultze, chief consultant at UNI-C in Denmark, ha concluso il workshop presentando EdReNe network, una rete dei repositories europei.

Il secondo workshop - Interactive White boards: issues and options

Il dibattito è stato moderato da Jerome Morrissey, National Centre for Technology in Education (Irlanda).
Francesca Panzica, un'insegnante di scuola primaria, è stata la prima a parlare mostrando come utilizza, in modo assolutamente creativo, la lavagna interattiva per l'insegnamento della lingua inglese.
Ha fatto seguito l'intervento di Declan Donnelly, un ICT coordinator della scuola primaria irlandese, che si è soffermato sull’interazione della LIM con una pluralità di "alternative technologies" per potenziarne al massimo le caratteriche comunicative, interattive e didattiche.
La sessione è poi proseguita in maniera molto “interattiva” con un una serie di domande a cui il pubblico rispondeva utilizzando dei dispositivi wireless: i risultati venivano poi immediatamente visualizzati sulla LIM presente. Sono emerse la richiesta di una formazione specifica per gli insegnanti e la necessità, per i decisori politici, di essere supportati da esperti nel processo di introduzione di questa tecnologia nelle scuole.
Infine c'è stato un interessante confronto fra i rappresentanti delle varie aziende produttrici sulle modalità d’impiego delle LIM in una strategia complessiva concernente l'uso innovativo delle ICT nella scuola.


Il terzo workshop - Digital skills: developing teachers’ and learners’ ICT competences

Giovanni Biondi, Director of ANSAS, ha introdotto questo workshop che ha visto i seguenti interventi:
Ann Britt Enochsson, OECD Paris, ha illustrato uno studio comparato, ancora in svolgimento, sulla formazione degli insegnati alle ICT, in corso in tutti i paesi facenti parte dell’OECD.
Stesso focus per Ann Todd Leftwich, Indiana University, USA, che sta portando avanti uno studio simile ma rivolto alle diverse specificità statunitensi.
Ojvind Brogger, UNI-C Denmark, ha presentato l’European Pedagogical ICT license che pone un’attenzione particolare sull’apprendimento come processo collaborativo e su un conseguente appriopriato uso delle nuove tecnologie.
La necessità di integrare le ICT nel processo pedagogico, utilizzandole anche e soprattutto per compiti che richiedono competenze importanti, è stato il filo conduttore di tutta la sessione.
In conclusione Giovanni Biondi ha ricordato l’importanza di ripensare gli ambienti di apprendimento al fine di facilitare l’acquisizione e l’uso delle competenze digitali.

Il quarto workshop - Linking national and regional portals

Vainas Brazdeikis, Centre of Information Technologies for Education, Lituania, ha dato il via alla sessione illustrando lo scenario a cui faranno riferimento gli interventi successivi.
Margherita Di Stasio ae Elena Mosa, ricercatrici dell’Agenzia (ex Indire), hanno presentato punto.edu, l’ambiente di apprendimento per la formazione degli insegnati italiani, nelle sue varie articolazioni.
Rheinhold Hawle e Carlo Trugenberger, Austrian education portal, hanno invece parlato delle tecnologie semantiche per l’eLearning.
Per Thorboll, UNI-C Denmark, ha presentato EMU, il portale dell’educazione finanziato dal governo danese. La caratteristica principale del portale è la possibilità offerta alle singole scuole di poter, attraverso di esso, creare il proprio “ambiente locale”.
Jean-Luc Baer, Educa.ch - Swiss Education Server, ha parlato dell’importanto compito svolto dal portale svizzero che offre servizi ai 26 diversi educational systems gestiti dai Cantoni, facendo fronte alle problematiche derivanti dalle differenza linguistiche.
EUN infine ha mostrato i primi risultati di un’ indagine del MoEs che danno un quadro delle attività dei membri in termini di portals services. Tali risultati serviranno per sviluppare ulteriormenti i servizi offeri da eun.org portal.


Eminent 2008, si è concluso con un’ultima sessione plenaria incentrata sul tema “Creatività e Innovazione”. La sessione, moderata da Jim Ayre di European Schoolnet, ha visto gli interventi di Domizio Baldini, Apple Distinguished Educator, Andrea Gavosto, Director of Agnelli Foundation, Elisabetta Mughini, Communication Manager dell’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'autonomia Scolastica (ex Indire), Martina Roth, Director of Global Education Strategies – Intel, Lilla Voss, Senior Consultant of Danish Ministry of Education.
La discussione ha toccato varie issues; in particolare si è voluto far chiarezza sui termini creatività e innovazione introducendo le definizioni adottate per l’anno della creatività e dell’innovazione:

  • Creativity: “immaginative activity fashioned so as to produce outcomes that are both original and of value”.
  • Innovation: “A new or significantly improved product (good or service), or process, a new marketing method, or a new organizational method, business practice, workplace organization or external relations”.

A partire da alcune osservazione di Ken Robinson - creativity is as important as literacy, and so should be given equal status; we stigmatize mistakes which are part of the learning process and often lead to creativity and innovative ideas; we currently educate people out of their creative capacities – si è poi cercato di riflettere su come la scuola, e i sistemi formativi in generale, possano favorire lo sviluppo di questi due concetti.

Numerosi interventi da parte del pubblico hanno ulteriormente arricchito il dibattito che vedrà ampio spazio nelle molte iniziative previste per il 2009 Anno europeo della Creatività e dell’Innovazione (per maggiori informazioni http://www.create2009.europa.eu).

Ulteriori documenti e approfondimenti sulla conferenza EMINENT 2008 sono disponibili all’indirizzo http://eminent.eun.org e sul blog di EUN .

 
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