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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

Linee di tendenza del Sistema: l’andamento dei CTP nell’ultimo decennio censito

Prosegue il percorso di riorganizzazione del sistema dell’istruzione degli adulti

di Catia Cantini
02 Settembre 2009

Abbiamo percorso un'importante tappa, quella segnata dall'approvazione in prima lettura dello Schema di Regolamento da parte del Consiglio dei Ministri: il provvedimento “detta le norme generali per la ridefinizione, a partire dall’anno scolastico 2010/11, dell'assetto organizzativo e didattico dei Centri Provinciali di Istruzione per gli Adulti ivi compresi i serali […] in attuazione del piano programmatico di interventi di cui all’articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, 133, al fine di una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico” (art. 1 dello schema di Regolamento).
In un momento di transizione delicato come questo, può essere interessante tracciare un quadro di sintesi che mostri le linee di tendenza del sistema attraverso una lettura dei risultati statistici dei monitoraggi nazionali dell’offerta formativa dei CTP dall’a.s. 1998/99 all’a.s. 2007/08. I dati evidenziano punti di forza ed elementi di criticità.
Tra gli aspetti più positivi vi è innanzitutto il forte consolidamento del ruolo svolto dai CTP, i quali in dieci anni si sono diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale. Il numero delle sedi attive e funzionanti ha registrato un incremento pari al 37%: nel 1998/99 se ne contavano in tutto 389, nel 2007/08 ben 532. Da uno sguardo d’insieme dei dati, si evince come la loro storia evolutiva sia scomponibile in due distinti periodi: una prima fase dominata da un intenso fermento nelle prime 4 annualità censite (dal 1998/99 al 2000/01) e una seconda fase di consolidamento e stabilizzazione registrata nelle 5 annualità successive (dal 2003/04 al 2007/08). (Si veda il grafico relativo)

L’anno scolastico in cui il numero di sedi è risultato più elevato è stato il 2001/02, seguito dal 2003/04 . Il dato acquista interesse se rapportato al volume dell’utenza. Nel tempo, il bacino di utenza si è progressivamente espanso, passando da una media di 391 utenti per Centro nel 1998/99 a una media di 756 nel 2007/08, anno in cui è stato raggiunto il valore massimo. Tale ampliamento può essere letto come il segno di una crescente capacità dei Centri nel catturare l’interesse degli adulti e nel ricondurli nell’alveo del circuito scolastico tramite un’offerta formativa sempre più varia e diversificata. 
Nel tempo, si è rafforzata anche la cultura dell’integrazione che ha spinto i Centri a operare sempre più spesso nell’ambito di reti scolastiche territoriali e/o attivando collaborazioni di varia natura con i molteplici soggetti istituzionali e non coinvolti nell’istruzione degli adulti. La sinergia con il territorio costituisce, soprattutto nelle Regioni del Centro e del Nord Italia, una delle principali chiavi semantiche dei CTP. Non è un caso se tra i partner più ricorrenti  figurano: gli Enti Locali, i Sistemi Regionali della Formazione Professionale e i Sistemi dei Servizi per l’impiego.
Contestualmente allo sviluppo dei CTP, negli anni è prosperata anche l’offerta formativa. Sia i dati sui corsi, sia quelli sull’utenza delineano per il canale un trend di crescita positivo, pur evidenziando dinamiche differenti nelle diverse tipologie di corso. In particolare, colpisce il moltiplicarsi dei corsi di italiano per stranieri e di quelli di alfabetizzazione culturale di scuola primaria. Entrambe le tipologie hanno registrato un incremento annuale pressoché costante e progressivo sia del numero dei corsi, sia del numero di iscritti.

Relativamente all’utenza, nel complesso i dati confermano le tendenze e le dinamiche generali emerse nell’analisi dell’offerta formativa. Semplificando, si può affermare che le tipologie di utenza che accedono ai corsi dei CTP sono principalmente tre:

  1. gli adulti, spesso immigrati, che vogliono conseguire un titolo di studio conclusivo del primo ciclo  di istruzione e/o di apprendere la nostra lingua;
  2. gli adulti, spesso giovani italiani, che vogliono conseguire un titolo di studio di istruzione superiore e si iscrivono a corsi propedeutici ai Serali;
  3. gli adulti che vogliono acquisire competenze di vario tipo, in particolare informatiche o relative a una lingua straniera (particolarmente inglese).

 La crescente diffusione dei corsi di alfabetizzazione culturale - che in un decennio si sono all’incirca triplicati - evidenzia purtroppo anche un dato negativo e cioè il permanere di un numero ancora molto elevato di individui sprovvisti di un titolo di studio di base che sono privi di un’istruzione primaria o che addirittura non sono in grado di leggere e scrivere in lingua italiana. Per quanto riferiti a un censimento del 2001, i dati  emersi dal noto studio dell’Istat sulla diffusione dell’analfabetismo in Italia parlano chiaro: nel nostro Paese sono stati rilevati in tutto 782.342 individui analfabeti e 5.199.237 alfabeti privi di un qualunque titolo di studio, mentre il numero di coloro che possiedono una semplice licenza elementare ammonta a  13.686.021. Secondo questo stesso studio – che si riferisce alla popolazione residente di 6 anni e più - il numero dei laureati è di appena 3.480.535 unità, pari al 6,46% del totale (in tutto 53.854.962 individui censiti).
Complessivamente, nella serie storica trattata, l’utenza dei corsi del primo ciclo di istruzione si è notevolmente allargata, riportando quasi 22.000 unità in più dal 1998/99 al 2007/08. Tale dinamismo è risultato forte soprattutto nei corsi di alfabetizzazione culturale. In questi anni, gli iscritti ai corsi di scuola primaria sono più che raddoppiati, mentre quelli dei corsi di scuola secondaria di 1 grado, pur non presentando un innalzamento di tale portata, sono comunque aumentati nel tempo, soprattutto nelle ultime 5 annualità censite. Su tale ripresa, incide, con crescenti livelli di rilevanza, la presenza dei cittadini stranieri, i quali in prospettiva vanno sostituendo un’ampia fetta di utenza italiana ormai alfabetizzata e provvista di un titolo di studio di base. (Si veda il grafico relativo). 

I corsi di italiano come L2 hanno riscosso un largo successo. Nel corso delle annualità di riferimento, la loro utenza è lievitata, passando da un totale di 6.739 iscritti nel 1998/99 a un totale di 78.877 nel 2007/08). Il processo di espansione di tale fenomeno è stato graduale e costante, manifestando qualche incertezza soltanto nell’a.s. 2006/07 (in cui gli iscritti hanno riportato un leggero calo), per poi riprendere impulso nell’ultima annualità censita, nella quale si è raggiunto il volume massimo di utenti: in tutto 78.877, somma di circa 11 volte più alta del valore iniziale).
Per quanto concerne, infine, i corsi brevi e modulari, nella presente serie storica, essi hanno seguito un andamento a ritmo alterno, che ha caratterizzato anche l’utenza. Dopo una fase iniziale di intensa crescita – coincidente con il periodo che va dal 1998/99 al 2001/02 –, il volume complessivo degli iscritti ha iniziato a scendere, toccando il punto più basso nell’a.s. 2005/06 (con 220.811 utenti). L’incremento annuo è stato forte al principio, mentre a partire dal 2003/04 l’utenza è andata in contro a una lieve flessione. Le tipologie di corso più gradite dagli adulti sono rappresentate dai corsi di informatica e da quelli di lingua inglese o di altra lingua straniera. (Si veda il grafico relativo

Lo sviluppo delle attività dei CTP non si è limitato a un aumento del numero dei corsi erogati, ma ha riguardato anche una maggiore differenziazione dell’offerta formativa realizzata dal mondo della scuola nel tentativo di rispondere meglio alle molteplici esigenze degli adulti espresse sul territorio. Ne offre un’esemplare testimonianza la crescita registrata negli ultimi anni dai Corsi Propedeutici ai Serali erogati dai CTP. Tali corsi – che racchiudono una vasta gamma di attività formative, tra cui il monoennio, i progetti Polis e/o altre sperimentazioni - sono frequentati in molti casi da adulti giovanissimi, soprattutto italiani, spesso lavoratori, drop-out o soggetti fuoriusciti dal mondo della scuola alla ricerca di una “seconda possibilità” che gli consenta di acquisire un titolo di studio di istruzione superiore e di migliorare la propria condizione occupazionale.
Il dato sull’utenza dei corsi propedeutici ai serali - attivati dai CTP rendono disponibili per favorire il conseguimento di un diploma di istruzione superiore e/o di qualifica - è un dato che può essere osservato solo a partire dal 2003/04 in quanto in precedenza non era oggetto d’indagine. I risultati emersi nel corso delle ultime 5 annualità mostrano con evidenza l’importanza che tali corsi stanno assumendo sul territorio e il crescente gradimento espresso dalla popolazione, che sempre più spesso ricorre a questa tipologia di corsi per conseguire dei crediti spendibili presso gli istituti di istruzione di 2° grado. Dal 2003/04 al 2007/08, l’utenza dei corsi preparatori ai serali ha vissuto uno sviluppo così intenso da essersi più che quintuplicata, passando da un totale di 1.218 iscritti ad un totale di 6.642. Occorre, inoltre, sottolineare le caratteristiche tipiche di tali adulti: si tratta in buona parte di utenti giovani o giovanissimi, per lo più italiani, occupati, provvisti di un titolo di licenza media.  

Per un riepilogo dei dati statistici riguardanti le attività dei CTP si può osservare la seguente griglia.

Per concludere, l’esperienza vissuta dai CTP ha prodotto dei risultati caratterizzati da linee di tendenza positive, ovvero in costante crescita. Occorre sottolineare che alcuni importanti fenomeni – come l’aumento dei CILS e quello dei corsi di scuola primaria – sono riconducibili al processo di profonda trasformazione del tessuto sociale nazionale innestato dall’immigrazione nel corso di questi dieci anni. Con l’arrivo di un quantitativo crescente di cittadini stranieri, spesso extra-comunitari, la necessità di una formazione apposita, articolata in base agli specifici fabbisogni formativi, è divenuta un’esigenza sempre più urgente e attuale. C’è da chiedersi quali effetti potrà avere in futuro la crisi attuale. Non è da escludere la possibilità che in futuro i flussi migratori vadano in contro a una flessione, specialmente nei Paesi più colpiti dal crack finanziario. È quanto emerge dal rapporto “Prospettive delle migrazioni internazionali” diffuso dall’Ocse nella Conferenza politica sulle migrazioni che si è tenuta di recente a Parigi. Come evidenziato dall’OCSE, è molto probabile che vi sia un brusco calo del numero di immigrati che arrivano per motivi di lavoro nell’area OCSE. Il fenomeno si osserva già in Spagna, Irlanda e Regno Unito, i Paesi che sono stati tra i primi a essere colpiti dalla recessione. È dunque da ipotizzare una flessione anche nell’utenza dei corsi di istruzione degli adulti dovuta all’afflusso di un numero minore di stranieri, i quali nell’a.s. 2007/08 hanno coperto oltre il 36% del totale (in tutto 140.305 frequentanti  su 385.863).
Per quanto ormai noto, giova ricordare che l’innalzamento delle conoscenze e delle competenze della popolazione adulta rappresenta una delle maggiori sfide che il nostro Paese è chiamato a sostenere nella più ampia cornice degli obiettivi indicati dall’Unione Europea. Nel 2003 il Consiglio Istruzione, nel contesto degli obiettivi dei sistemi di istruzione e formazione, ha adottato benchmark o "livelli di riferimento della prestazione media Europea" per il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione nei Paesi membri. Tra questi sono da menzionare i seguenti:

  • entro il 2010 almeno l'85% di coloro che hanno 22 anni deve aver completato l'istruzione secondaria superiore;
  • entro il 2010 la partecipazione media nell'UE al Lifelong Learning da parte di coloro che hanno un'età compresa fra i 25 e i 64 anni di età deve arrivare almeno al 12,5%.

In tale scenario, l'educazione degli adulti può rappresentare un’importante prospettiva strategica di innovazione del sistema.

 
Fonti per link:
1) Dati statistici del monitoraggio nazionale dell’offerta formativa per adulti erogate dalle istituzioni scolastiche – annualità varie. I dati sono consultabili e/o scaricabili nell’apposita area del sito dell’istruzione degli adulti all’indirizzo www.indire.it/eda
2) International Migration Outlook: SOPEMI 2009 (Summary in italiano) http://www.oecd.org/dataoecd/57/29/43177006.pdf

 

 

 

 

 

 
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