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LINGUAGGI DELLA COMUNICAZIONE

3.0 verso il Web semantico: THINKERS WANTED!

Terzo forum sull’eccellenza nell’elearning in Medio Oriente

di Silvia Dell Acqua
17 Febbraio 2010

"Se programmi per un anno, pianta il grano,
 Se programmi per dieci anni, pianta una foresta,
   Se programmi per cento anni, istruisci un popolo"

                            Lao Tszé

Un’idea per continuare:
"Se si programma per mille anni? Apri le menti degli studenti all'e-learning."

Ai tempi dell'autore del celebre motto le tecnologie non facevano parte della quotidianità degli esseri umani, allora cento anni sembravano un'eternità: l'evoluzione della storia ha regalato molte sorprese, tra queste la possibilità di pensare al futuro in una dimensione completamente nuova. Viviamo su una Terra, che ha le stesse dimensioni fisiche di mille anni fa, quello che è mutato completamente è il paesaggio umano e le infrastrutture virtuali di cui il progresso scientifico-tecnologico ci ha dotato.

Have you been paying attention? 
Avete prestato attenzione?” insegnanti, educatori, decisori politici, dirigenti scolastici?
Questo non è solo un video da guardare attentamente, semplice e piacevole nello stile: “Come i nostri studenti imparano?” Parole si susseguono lampeggianti “interpersonali”, “logici”, “spaziali”, “intra-personali”, “musicali”, “linguistici”.
Se il mondo è diventato globale, anche le scuole lo sono? E’ indubbio che siamo di fronte ad un nuovo tipo di studenti, che potremmo chiamare, con un’espressione che rende l’idea del movimento continuo: “studenti cinetici”.
La parola centrale del processo di apprendimento ora è: CREARE. Quello che è cambiato, sta nel fatto che la creazione della nuova idea non avviene alla fine del processo di apprendimento, ma è più che naturale che compaia nelle fasi intermedie.
Non ci troviamo di fronte allo schema classico: gli insegnanti danno le nozioni, gli studenti le rielaborano, quindi alla fine c’è la possibilità che qualcuno o qualcuna particolarmente in gamba sia fautore di un’idea.
Sbagliato. Non è più così.
Have you been paying attention?” Le parole di Lee Rainie, Direttore del ‘ Pew Internetland American Life Project” sono chiare:“I ragazzi di oggi sono nati in un mondo digitale, dove si aspettano di essere in grado di creare, consumare, mescolare, condividere materiali con gli altri.”
Citando il rapporto "Horizon 2010", Julie K. Little afferma che “una delle sfide per il 2010 sarà creare ambienti di apprendimento che promuovano l’apprendimento attivo, il pensiero critico, l’apprendimento collaborativo e la conseguente creazione di nuova conoscenza, proveniente da coloro che sono coinvolti nel processo di apprendimento”.
La chiave dell’apprendimento oggi ha due facce: “interattiva” e “sociale”. THINKERS WANTED!

Il locus dell’apprendimento è mutato radicalmente. “Have you been paying attention?”

  • Le esperienze sono più importanti dell’informazione
  • La conoscenza è distribuita attraverso la comunità di apprendimento piuttosto che posseduta dall’individuo
  • La valutazione significa verifiche autentiche, in situazioni reali, non più attraverso test o domande scritte su un foglio

Come è stato più volte ribadito nel corso del “Terzo Forum sull’eccellenza dell’eLearning nel Medio Oriente”, organizzato dalla Hamdan Bin Mohammed University di Dubai, le aule universitarie non si sottraggono all’onda del web 3.0 che avanza: “la classe non si limita più alle tre dimensioni spaziali”.
La biblioteca è diventata un ‘repository’ di risorse on line, gli studenti la considerano ormai più come spazio sociale che come luogo deputato alla semplice ricerca dei libri. Come sottolineato dai relatori, nelle sessioni plenarie del ‘Forum’, provenienti dall’Australia, Svizzera e California non è privo di significato il fatto che, da qualche anno a questa parte - e sarà sempre di più così nel futuro - i servizi offerti dalle università stesse sono sempre meno concentrati sulla ‘presenza dello studente e dell’insegnante’, ed invece aumentano progressivamente le opportunità dei servizi on line.

Nello specifico la filosofia del “Web 3.0”, pensato come evoluzione della fruizione delle informazioni (1.0), della rete come luogo di socializzazione (2.0), implica che il web diventi luogo semantico, dove avviene non solo lo scambio della conoscenza, ma anche la creazione della stessa. Web 3.0 come fucina sociale e planetaria di idee, con un elemento dirimente rispetto al passato: il pensatore non è l’intellettuale che si dedica alla ricerca a tempo pieno, pensatore può essere ciascuno di noi. Il Web 3.0 non ha confini ne’ territoriali ne’ semantici.
L’esperto del web semantico, il Professor Paquette, ha sottolineato come l’Europa sia già da tempo impegnata, nell’ambito dell’istruzione, ad accompagnare l’evoluzione della società con politiche coerenti: si pensi alla Raccomandazione del Parlamento europeo del 2006, la competenza chiave, pietra angolare dell’intero sistema è “Imparare ad imparare”. L’essenza del Web 3.0.
Ognuno, socialmente e attraverso le TIC, può imparare dagli altri. La creazione della conoscenza non dipende dallo status o dai titoli di studio: è l’appartenenza alla comunità web sociale e la volontà di condividere e creare che rende ognuno di noi un potenziale “THINKER”.
Immaginiamo un grafico rappresentativo del Web 3.0, inquadrandolo in uno spazio multi-dimensionale: l’asse della conoscenza, quello della pedagogia, quello dei media, e l’asse della distribuzione e condivisione della conoscenza generata.

L’Italia, tra i pochissimi Paesi europei rappresentati, è stata invitata per la presentazione dell’esperienza “MedTwinning: e-bridges on the Mediterranean”, progetto multimediale voluto dal MIUR, DG Affari Internazionali, e dall’INDIRE. Cinquanta scuole italiane ed europee a nord del Mediterraneo, e algerine, tunisine, egiziane, giordane e marocchine a sud del Mediterraneo si sono gemellate elettronicamente ed hanno lavorato attraverso le TIC su temi di comune interesse.
L’esperienza italiana è stata molto apprezzata da parte degli organizzatori del ‘Forum sull’eccellenza dell’eLearning nel Medio Oriente’, come dimostrazione  concreta della ricaduta positiva del Processo di Barcellona, iniziato nel 1995 a livello europeo, e riavviato nel 2008 alla Conferenza di Parigi.

Il Dialogo politico tra culture passa anche dal web. Con il dispiegarsi del Web semantico il mondo della conoscenza e dell’istruzione sono chiamati a diventare protagonisti dell’evoluzione che l’eLearning sta attraversando.
E’ opportuno essere memori dell’antico adagio: chi ha una mela e la divide in due si trova con una metà sola. Chi ha un’idea e la condivide, nella peggiore delle ipotesi si ritrova comunque con la sua idea, nella migliore: si troverà con due tre quattro idee. Se la condivisione avviene nell’arena del Web 3.0, il ‘Pensatore del 2000” si troverà facilmente con centinaia di nuove idee da cui partire, per generare a sua volta altra conoscenza…da condividere.

 
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