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E-LEARNING

“PON MATEMATICA”: un esempio di blended elearning

Alcune evidenze dopo due anni di sperimentazione

di Nadia Colombo
05 Maggio 2010

IL PROGETTO
Il piano di formazione PON Matematica si colloca nell’ambito del Programma Operativo Nazionale 2007-2013 FSE “Competenze per lo sviluppo” promosso dal MIUR in collaborazione con UMI (Unione Matematica Italiana) e SIS (Società Italiana di Statistica) ed ha, in prima istanza, l’obiettivo di promuovere il rinnovamento e il miglioramento della didattica della matematica; in particolare, l’intervento di formazione finanziato per le regioni del sud in continuità con il Piano M@tabel promosso dalla DG personale della scuola, intende contribuire a modificare il comportamento professionale degli insegnanti, investendo su una nuova metodologia d’approccio all’insegnamento-apprendimento e, di conseguenza, ovviare alle carenze rilevate da indagini internazionali e nazionali nelle competenze matematiche degli studenti italiani.
Il modello formativo si basa sull’integrazione e sulla sinergia della formazione on line (80 ore) con incontri in presenza (20 ore), così da permettere al corsista di organizzare in modo autonomo e personalizzare, all’interno dell’itinerario formativo proposto, il proprio percorso di formazione.
L’ambiente on line è concepito contemporaneamente come spazio di formazione, di collaborazione, di produzione e di sperimentazione. L’aspetto innovativo di questa modello di  blended e-learning va ricercato nella tipologia di attività richiesta al docente, la quale non si esaurisce nella realizzazione di un elaborato, di una simulazione o di un’esercitazione on line, ma si concretizza in un’attività di ricerca-azione, che rispecchia la filosofia dell’imparare facendo. La metodologia seguita offre ai docenti di matematica una formazione professionale sul campo che utilizza tutti gli strumenti che possono contribuire a un cambiamento fattivo: dalle situazioni didattiche concretamente sperimentate in classe ai mezzi tecnologici più sofisticati che la piattaforma INDIRE mette a disposizione.

IL MONITORAGGIO
Le azioni di monitoraggio del progetto PON Matematicaper le edizioni  2007/08, 2008/09 e 2009/10 sono state affidate dall’Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica  ai ricercatori del Nucleo Territoriale ex Irre Lombardia con i finanziamenti dei fondi PON.
La rilevazione, basata su una metodologia quali-quantitativa, ha assunto quale focus da privilegiare  il raggiungimento delle finalità fondamentali indicate nel documento di progetto:
• la simultaneità dell’attività concreta di insegnamento e della riflessione teorica
• la creazione di comunità di pratica orientate al compito il cui fine è realizzare, sperimentare e validare una serie di materiali didattici all’interno di un quadro di riferimento condiviso
• la promozione della concezione della matematica come pratica sociale
• l’uso del linguaggio e del ragionamento matematico come strumento di interpretazione del reale
• la ricaduta positiva sugli apprendimenti degli studenti.

Più specificatamente, sono stati assunti quali oggetti privilegiati di monitoraggio:
• il modello formativo proposto (equilibrio delle diverse fasi del percorso, integrazione e scansione temporale dei momenti di formazione in presenza e a distanza);
• i materiali didattici disponibili in piattaforma (accessibilità, strutturazione, spendibilità didattica) e i prodotti degli insegnanti realizzati durante l’attività formativa;
• i processi di lavoro e di apprendimento attivati nelle classi virtuali e negli incontri in presenza;
• le azioni di tutoring;
• i processi attivati dai docenti durante la sperimentazione in classe (sviluppo simultaneo di acquisizioni teoriche e concreta prassi didattica, riflessione sul proprio agire professionale).

I LIVELLI DI SODDISFAZIONE
La valutazione del percorso formativo da parte di corsisti e tutor è stata rilevata a due livelli, in termini di:

•gradimento, declinato come
o grado complessivo di soddisfazione dei soggetti coinvolti nella formazione

•efficacia, declinata come
o ricaduta sull’azione didattica
o possibilità di condivisione dell’esperienza formativa con i colleghi della propria scuola
o raggiungimento delle finalità del progetto

Il giudizio complessivo espresso dagli insegnanti  rispetto al percorso formativo che li ha visti coinvolti in qualità di corsisti è ampiamente positivo. Oltre la metà dei docenti (il 53% nell’edizione 2008 e il 65% nell’edizione 2009) ha giudicato il proprio grado di soddisfazione con una valutazione che si attesta su livelli molto alti (5 e 6 su una scala da 1 a 6). Circa un terzo dei rispondenti (il 39% nel 2008, il 31% nel 2009) esprime un giudizio di parziale soddisfazione, che lascia trasparire l’esistenza di elementi problematici, in un contesto, però, di sostanziale accettabilità della proposta formativa. Molto limitata è la percentuale di corsisti totalmente insoddisfatti, stimabile intorno al 7% nella prima edizione e al 3% nell’edizione successiva.
Per entrambe le edizioni del corso, si registra un deciso incremento di giudizi postivi dei tutor rispetto alla già buona valutazione degli insegnanti: circa l’80 % dei giudizi si attesta su valori decisamente alti.

PUNTI DI FORZA
A questo punto è opportuno approfondire le motivazioni sottese a questi dati, indagando quali siano i punti di forza del progetto e quali invece gli aspetti critici, quali elementi del modello formativo risultino particolarmente graditi e quali, al contrario, incontrino perplessità e problematiche d’attuazione.
Nella rilevazione 2008 emerge nettamente un elemento  di pregio indicato dalla grande maggioranza dei corsisti come fattore di indubbio valore aggiunto: la dimensione collaborativa (declinata in termini di scambio di esperienze, condivisione di difficoltà, lavoro di gruppo, utilizzo cooperativo dei materiali, socializzazione delle riflessioni, discussione su tematiche disciplinari, confronto tra colleghi) in PON 1 raccoglie ben il 33,2% dei consensi. Questo dato sembrerebbe attestare come sia  prioritaria per i corsisti l’esigenza di uscire da una dimensione di “solitudine” in cui l’insegnante pare essere relegato nel suo operare in classe; la possibilità di un confronto “stimola e contemporaneamente rassicura”, come dichiarato in alcune interviste.
Nel monitoraggio 2009 le risposte dei fruitori del corso si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo su un ventaglio più ampio di punti di forza.
La dimensione collaborativa, pur mantenendo un livello piuttosto alto di gradimento, si arresta all’11%. Una percentuale sostanzialmente analoga (11,3%) viene fatta registrare dalla voce relativa alle metodologie didattiche proposte, presente, con una percentuale pari al 9,5% anche tra gli elementi di pregio di PON 1.
Tra gli aspetti del progetto formativo maggiormente apprezzati dagli insegnanti, si colloca al terzo posto (10,4%) la disponibilità in piattaforma dei materiali da sperimentare (cui può essere, indirettamente, collegato l’apprezzamento della loro qualità, 3,83%). La facile fruibilità on line dei materiali viene giudicata dai corsisti un aspetto di notevole rilievo perché, probabilmente, soddisfa in modo diretto e semplice il bisogno formativo di acquisire strumenti e supporti per la didattica facilmente spendibili nella quotidianità.
Rispetto all’edizione 2008, nel 2009 appare un po’ meno accentuato l’apprezzamento dello stimolo alla riflessione professionale e all’innovazione didattica; la voce è, comunque, segnalata dal 9,59% dei docenti . Questo aspetto viene, invece, indicato da un’alta percentuale di tutor (18,18%).
La forte aspettativa, presente negli insegnanti, di ricevere dal corso strumenti da poter utilizzare nella prassi didattica in un’ottica di innovazione/miglioramento dei processi di insegnamento, dal punto di vista sia metodologico sia contenutistico, non si riduce esclusivamente alla dimensione meramente operativa, ma si accompagna al riconoscimento della necessità di una riflessione sul proprio “fare in classe”.
L’acquisizione di nuovi strumenti sollecita, in altri termini, il ripensamento della propria professionalità, il mettersi in discussione, il rivisitare la propria identità professionale, intesa come qualcosa di ampio, costituito non solo da un  mix di conoscenze disciplinari, ma  anche da un complesso di strumenti e di tecniche che rappresentano gli attrezzi di un mestiere specifico
Sembra, cioè, delinearsi la consapevolezza da parte degli insegnanti di ripensare la propria figura di  docente come “professionista riflessivo” (oggi così attuale e al centro di numerose riflessioni nell’ambito della ricerca educativa): “Il professionista riflessivo è colui che nell’agire professionale si pone come  ricercatore,  e  – grazie a tale atteggiamento – accresce conoscenze e competenze riflettendo nel/sul suo agire professionale.”  L’analisi del questionario tutor fa emergere una valutazione per diversi aspetti analoga a quella ricavata dal questionario corsisti. Anche i formatori enfatizzano come rilevante punto di forza le metodologie didattiche proposte, con una percentuale di apprezzamento di oltre il 20%; concorde, inoltre, è il giudizio sul clima di condivisione e di collaborazione. Decisamente positiva la valutazione da parte dei tutor della sperimentazione in classe (12%), che conferma gli alti livelli di apprezzamento già emersi dalla  rilevazione 2008.
Se i formatori sembrano attribuire un certo rilievo al modello formativo blended, il valore aggiunto della dimensione on line della formazione viene riconosciuto da una percentuale più contenuta dei corsisti (8,8%) e interpretato come sollecitazione all’uso delle tecnologie informatiche.

PUNTI DIDEBOLEZZA
Per quanto attiene agli aspetti problematici, i tre elementi segnalati come maggiormente critici dai docenti corsisti PON2 attengono ad aspetti non direttamente e intrinsecamente connessi alla proposta formativa in sé (quali, ad esempio, i contenuti disciplinari presentati o le strategie metodologiche utilizzate), quanto piuttosto ad aspetti di carattere organizzativo e logistico.
In particolare, il primo elemento problematico segnalato da quasi un quarto degli insegnanti (24,7%) riguarda la ristrettezza dei tempi previsti per lo svolgimento del percorso di formazione. Si tratta di un dato già emerso nel monitoraggio PON1, che risulta significativamente più accentuato nel caso di PON2 e che trova un riscontro eclatante nei giudizi dei tutor. Se si considera che i corsi PON2 hanno avuto, in genere, tempi di attuazione non superiori al trimestre (aprile-giugno 2009), bene si comprende il disagio degli insegnanti, dovuto non solo alla difficoltà di dover far fronte ad impegni scolastici incalzanti nell’ultima parte dell’anno scolastico, ma soprattutto alla necessità di dover riconsiderare/ ridefinire la propria progettazione disciplinare (in fase ormai di quasi completa attuazione) per poter effettuare la sperimentazione in classe dei nuclei tematici proposti.
L’eccessiva “concentrazione temporale” del corso finisce, inevitabilmente, per impattare in senso negativo sull’efficacia dell’intera proposta formativa, tanto più che, come sottolinea il 9% degli insegnanti, le attività previste dal modello richiedono (in virtù dell’attenzione posta ai momenti di lavoro collaborativo, di discussione, di co-costruzione dei concetti matematici), tempi di attuazione significativamente più distesi rispetto alle consuete attività didattiche. Il fatto, poi, che un numero significativo di corsisti indichi come elemento di criticità l’onerosità delle attività proposte rispetto alla usuale programmazione segnala che l’integrazione della fase di sperimentazione in classe (pur riconosciuta come punto di forza della formazione) nella normale prassi didattica risulti essere sì stimolante, ma anche impegnativa e per nulla banale.
Sempre nell’ambito degli aspetti organizzativi, va segnalato che circa il 16% dei corsisti lamenta difficoltà logistiche di tempi (es. orari degli incontri in presenza coincidenti con lezioni o impegni scolastici) e di luogo (es. distanza della sede del corso): spesso la definizione del calendario degli incontri in presenza è stato
frutto di lunghe negoziazioni tra corsisti e tutor. Anche in questo caso, viene confermato un elemento di criticità già emerso nel precedente monitoraggio.
Un aspetto problematico che compare in modo significativo (17,9%) per la prima volta in PON2 è, invece, la mancanza di incentivazioni economiche o di riconoscimenti professionali per chi frequenta il corso; si tratta di una segnalazione che, molto probabilmente, non si riferisce in modo esclusivo alla specifica proposta formativa, ma che esprime, più in generale, un disagio diffuso tra gli insegnanti.
Infine, vengono confermate le perplessità (segnalate dall’8% dei corsisti) sull’efficace funzionamento di alcuni strumenti presenti nella piattaforma on line, in particolare del laboratorio sincrono.

IL MODELLO FORMATIVO
Se si opera un confronto tra le valutazioni,  di corsisti e tutor, nelle due diverse edizioni del corso PON Matematica, appaiono, al di là di variazioni percentuali piuttosto contenute, alcune costanti significative, che sembrano suggerire la presenza di elementi invarianti, strutturali al modello.

Corsisti:

  • rispetto alle prime due fasi (presentazione e analisi dei materiali ) si ritiene adeguata la strutturazione attuale del percorso formativo; rispetto alla terza fase (supporto nella sperimentazione) si auspica un aumento della formazione in presenza;
  • nei casi in cui la domanda di incremento delle ore in presenza è minoritaria, essa si attesta sempre, comunque, su percentuali significativamente alte (che vanno dal 34% al 39%);
  • per tutte e tre le fasi la richiesta di potenziare la formazione on line appare piuttosto limitata; nella seconda fase tale percentuale diviene un po’ più accentuata, ma non supera il 21% per PON1 e il 15% per PON2;
  • valutando globalmente le tre fasi, si nota un leggero decremento delle richieste di formazione a distanza e un aumento delle richieste di formazione in presenza, nonostante i problemi logistico-organizzativi che questo comporta e che sono stati segnalati tra i punti di criticità.

Tutor:

  • rispetto alla prima fase si ritiene adeguata la strutturazione attuale del percorso formativo (la percentuale cala però dal 72% di PON1 al 64% di PON2); rispetto alle altre due fasi si auspica un aumento delle ore in presenza;
  • la domanda di potenziamento della formazione in presenza è particolarmente accentuata soprattutto in relazione alla seconda fase; rispetto alla precedente edizione del corso essa incrementa di oltre 10 punti percentuali, passando da 52% a 64%;
  • per tutte e tre le fasi la richiesta di potenziare la formazione on line piuttosto limitata, sempre al di sotto della corrispondente valutazione da parte dei corsisti.

Report Monitoraggio PON MATEMATICA - CORSO 1 (2007-08)
Report Monitoraggio PON MATEMATICA - CORSO 2 (2008-09)


 

 
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