di Giovanna Caporaso
22 Ottobre 2010
L’Orientamento, alla luce delle trasformazioni del contesto sociale, economico e culturale ha assunto un ruolo sempre più centrale nel sistema formativo come nel mondo del lavoro. Orientare diventa un’azione cruciale per gestire le transizioni e diventa sempre più importante come strumento di accompagnamento dell’individuo nel suo percorso formativo-lavorativo durante l’intero arco della vita. L’Orientamento considerato come misura trasversale dei processi formativi, delle transizioni professionali e personali non è più una pratica da gestire in alcuni momenti dell’anno scolastico, ma richiede un piano di azioni con finalità maturativa, che devono facilitare la capacità ad auto-orientarsi e che possono e devono essere realizzate in setting differenziati, ma soprattutto nella scuola. (Vedi, Linee Guida in materia di Orientamento lungo tutto l’arco della vita, MIUR, 15 APRILE 2009 C.M. n.43 prot. N. 0002156 del 15-04-2009). “La centralità del ruolo strategico attribuito all’Orientamento nella lotta alla dispersione scolastica e all’insuccesso formativo non è da mettere in discussione” diceva la Pombeni.
ll tema dell’orientamento è destinato ad assumere un ruolo centrale nel progetto educativo della scuola, soprattutto in vista dei forti cambiamenti che a partire dall’anno scolastico 2010/11 ridisegnato gli ordinamenti della secondaria di secondo grado dei licei, degli istituti tecnici e professionali. Ma le variabili in gioco nell’Orientamento, così come nell’apprendimento, sono molteplici e non riguardano solo le capacità cognitive di base, ma anche molti altri aspetti legati all’educazione affettivo-emozionale (motivazioni, emozioni, coping, autoefficacia), specie per il ruolo cruciale che essi assumono per promuovere negli studenti un senso di padronanza e controllo degli eventi. Orientamento come modalità educativa permanente e trasversale, centralità della persona nel processo di orientamento, didattica orientativa e formazione dei docenti, sono solo alcuni dei temi a cui si è potuto accennare in occasione del Seminario che si è svolto presso Città della scienza, Napoli , durante la manifestazione “3 Giorni per la scuola”, svoltosi il 14 ottobre 2010. Al di là dei presupposti culturali e metodologici, dei riferimenti normativi, bisogna anche guardarsi intorno e chiedersi quale funzione può avere oggi l’Orientamento considerato che, come sostiene Zygmunt Baumann, la “liquidità” , fondamento del mondo contemporaneo , è diventata il paradigma che informa tutti gli ambiti del nostro vivere. Nella modernità liquida il tempo non è né ciclico né lineare, come normalmente era nelle altre società della storia moderna e premoderna, ma "puntillistico", ossia frammentato in una moltitudine di particelle separate, ciascuna ridotta ad un punto. Il tempo di oggi – un eterno presente – ricorda la tecnica pittorica del puntinismo: la scena raffigurata è chiara solo se osservata da una certa distanza. Ma per chi vive nel mondo fatto di puntini, è difficile orientarsi e avere una percezione di quello che lo circonda. Questo vivere in un continuo presente, in cui tutto è affidato all'esperienza del momento, condiziona la nostra identità di persone e i nostri progetti di vita. In questo scenario di incertezza permanente che condiziona le nostre vite di corsa, tuttavia è ancora più indispensabile riflettere sulle questioni educative, gli obiettivi di educazione e formazione dei nostri studenti, perchè "chi non controlla il presente non può sognarsi di controllare il futuro". Per questo, conclude Bauman “abbiamo bisogno dell'educazione permanente per avere la possibilità di scegliere. Ma ne abbiamo ancora più bisogno per salvaguardare le condizioni che rendono le scelte accessibili e alla nostra portata”, e perché le nostre scelte non siano un destino. Nella scuola, nelle università e anche nelle altre agenzie formative, che vogliono essere ispirate da una finalità etica di prospettiva, da una cultura dell’impegno ma anche da un forte bisogno di cambiamento e di innovazione, occorre pensare ad una Progettazione educativa dell’orientamento per implementare la politica orientativa delle scuole di ogni ordine e grado in una prospettiva trasversale e verticale e per sviluppare competenze orientative:
• Capacità di attivarsi di fronte a un compito/problema, di agire in una situazione complessa • Capacità di pianificare azioni, analizzando gli elementi del problema/situazione e di valutare i risultati e conseguenze delle strategie messe in atto • Capacità di confrontarsi con gli altri, ampliando il proprio punto di vista
Orientare significa mettere l’individuo nella condizione di prendere coscienza di sé e di far fronte alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice obiettivo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona.
Riferimenti bibliografici
Zygmunt Bauman, Vite di corsa, Il Mulino, Bologna 2009 Pombeni M. Luisa , Orientamento scolastico e professionale, Il Mulino, 1996
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