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ISTRUZIONE

Reading Literacy, una preoccupazione condivisa

Contributi e iniziative sul tema della capacità di lettura

di Fiora Imberciadori
14 Settembre 2011

Immagine tratta dall'Archivio DIAIl mondo OECD definisce la competenza nella lettura (reading literacy) come capacità di “ comprendere, utilizzare, riflettere sui testi scritti al fine di raggiungere i propri obbiettivi, sviluppare le proprie conoscenze e le potenzialità per poter svolgere un ruolo attivo nella società.” Nella realtà del vecchio continente, letta attraverso questi criteri, si rileva che un quindicenne europeo su cinque ha scarse capacità di lettura e che sono oltre 75 milioni gli Europei adulti nella stessa situazione e dunque incapaci a gestire la propria quotidianità sul lavoro, nel pubblico, in famiglia, nella comunità.
Dati “inaccettabili”, dice la Commissaria Vassiliou, considerando le prospettive e le sfide che ci attendono. Mai come in questi tempi l’abilità nel leggere e quindi la capacità di destreggiarsi fra la tanta informazione può essere cruciale per le opportunità e le scelte nel lavoro, nella vita insieme agli altri e personale, poiché la lettura è alimento indispensabile per le capacità di apprendimento, le intelligenze, le conoscenze, la cultura di ciascuno. Tutti anche sono concordi nel dire che coloro ai quali manca la padronanza del leggere sono e saranno sicuramente più a rischio disoccupazione in un sistema sociale già profondamente provato.
Le proiezioni sul 2020 ci dicono infatti che il 35% dei lavori richiederanno alte qualifiche, oggi siamo al 29% . Si tratta di 15 milioni di posti di lavoro a fronte di una disoccupazione giovanile che, mediamente, in Europa si aggira attualmente intorno al 21%. La riduzione della percentuale dei giovani con scarse capacità di lettura resta dunque uno degli obiettivi chiave per l’Europa del 2020: bisogna portare la percentuale di oggi al di sotto del 15%. Ma certamente non sarà facile, soprattutto in alcuni paesi, dove le percentuali sono ancora molto alte. Nonostante che le ultime rilevazioni mostrino un certo miglioramento, in Italia siamo ancora al 21%, in Bulgaria nel 2009 eravamo al 41% , in Romania al 40,4%. Paesi più virtuosi in Europa: Finlandia (8,1), Estonia (13,3), Paesi Bassi ( 14,3).
La Commissione europea, molto attenta e molto preoccupata per le conseguenze sul futuro, in particolare, della generazione dei giovani, si sta adoperando per cercare soluzioni al problema ed arrivare all’obbiettivo che il Consiglio dei Capi di Governo si è posto. Numerose le iniziative intraprese: la Commissaria Vassiliou ha lanciato una campagna di promozione della lettura, assumendone anche il ruolo di principale testimonial. L’abbiamo vista, in questa veste, anche a Firenze durante il Festival d’Europa, occasione per il lancio in Italia della iniziativa comunitaria Youth on the Move.
Recentemente poi sono usciti, sempre voluti dalla Commissione, due studi affidati rispettivamente ad un gruppo di esperti indipendenti ed alla rete Eurydice. Il primo è “Family Literacy in Europe: using parental support initiatives to enhance early literacy development”, con il quale si dimostra l’importanza del coinvolgimento familiare per far crescere i livelli di capacità di lettura, valutando ricerca e strategie adottate in materia e concludendo come più a rischio, e quindi più bisognose di attenzione ed interventi siano le famiglie in condizioni socio economiche svantaggiate. Il secondo studio , quello di Eurydice, su “Teaching Reading in Europe”, concentra l’analisi sulle iniziative degli stati membri in materia di approccio al problema, sugli strumenti individuati per superare le difficoltà, come sul tema si formano gli insegnanti, quale siano le modalità per un più efficace coinvolgimento degli ambienti esterni alla scuola ma comunque coinvolti nei processi educativi.

Sono emersi risultati interessanti che si raccontano in: rilevazioni di buone strategie, segnalazione di nodi importanti, come appunto il ruolo della famiglia , la funzione positiva o negativa del contesto socio culturale, la necessità di motivare, di suscitare il piacere di leggere, non obbligo ma gioia della scoperta, di attivare forme di seduzione che mantengano nel tempo la voglia di continuare a leggere.

Nel Febbraio 2011 la Commissione ha inoltre affidato ad un gruppo di esperti di alto livello, provenienti da diversi paesi, il compito di identificare gli strumenti per preparare il terreno adatto ad innalzare i livelli di capacità di lettura. I risultati del loro lavoro sono attesi per l’autunno 2012. A loro è stato affidato il mandato di “esaminare i modi più efficaci ed efficienti per sostenere il saper leggere e scrivere in una storia di apprendimenti che durano tutta la vita, identificare i motivi comuni del successo di programmi ed iniziative politiche per migliorare le capacità di lettura, fare proposte su come migliorare i livelli di competenza negli Stati Membri, fra studenti ed adulti. Il lavoro del Gruppo dovrà dare visibilità ed importanza all’acquisizione di capacità di lettura come parte delle competenze chiave nella società della conoscenza, dovrà aiutare ad analizzare realizzazioni e tendenze nei vari paesi dando alle buone pratiche una dimensione sistematica e coerente. Il gruppo presenterà delle proposte sintetiche alla Commissione sui modi di innalzare i livelli nei diversi paesi. Il lavoro del gruppo deve rispecchiare il cambiamento che il 21esimo secolo chiede alla competenze nella lettura, ed il valore stesso della capacità di leggere in termini sociali, economici e culturali.

L’Agenzia LLP ha le stesse preoccupazioni della Commissione ed anche la voglia di saperne di più, sicura che una “massiccia minoranza” di docenti, genitori, responsabili delle politiche, intervengono nel loro agire quotidiano con iniziative per migliorare le capacità di lettura di giovani ed adulti improntate al cambiamento ed alla innovazione. Sul sito LLP abbiamo aperto recentemente uno spazio - tema in discussione - invitando i nostri lettori a riempirlo con il racconto di esperienze, storie, suggerimenti. Non molte per ora le risposte, che comunque già danno segnali di presenza attiva sul tema e di partecipazione. Invitando chi ci legge a portare il proprio contributo alla nostra iniziativa, diciamo anche che delle risposte faremo presto sintesi da condividere, in maniera ampia anche con la Commissione, per contribuire a valorizzare impegno e risultati di tutti coloro che, protagonisti nei processi di istruzione e apprendimenti, sono consapevoli del ruolo fondamentale che ha la capacità, la voglia di leggere nella vita di ciascuno e di tutti e su questo mostrano impegno intelligente.

Riportiamo gli ultimi commenti sul tema, rimandando alla completa discussione aperta sul sito LLP.

Gabriele Alfinito

Penso che i programmi scolastici in Italia vadano ulteriormente rivisti e tarati secondo le esigenze che emergono dalle indagini riportate dall'articolo proposto. E' altresì importante che in classe si porti ogni alunno a raggiungere gli obiettivi minimi richiesti dall'Europa e ad educarlo alla lettura ed alla comprensione di ogni messaggio, rendendo attraenti ed interessanti lo svolgimento delle lezioni e la fruizione dei testi e ricorrendo ad ogni approccio e ad ogni didattica utili agli scopi da perseguire.

commento del 08 - 08 - 2011, alle ore 23 : 03


Christine Dowse

Credo che si è dimenticato l'importanza della lettura, specialmente quella a voce alta. Ai ragazzi non viene insegnato il piacere del suono delle parole e così viene meno anche la comprensione, l'espressività, e l'uso dell'intonazione per capire l'intenzione dell'interlocutore. Sappiamo che chi legge bene in L1 di solito legge bene in L2 e così via. Oggi il suono non è apprezzato e i ragazzi non riescono a cogliere anche le cose non dette, leggere tra le righe. Che i ragazzi non leggono e infatti una falsa illusione perché Internet fornisce tanti momenti per leggere, comunque è la mancanza di leggere a voce alta che rende la lettura arrida, diventa solo un meccanismo spento. I ragazzi (e sfortunatamente non solo loro) leggono anche quelle poche poesie che studiano come se leggessero la lista della spesa senza emozioni. Forse abbiamo perso la capacità di provare emozioni dalla parole diventando troppo legati alle immagini.

commento del 24 - 08 - 2011, alle ore 22 : 10


Simonetta Melinelli

Come docente di lingue, ho una strategia per far amare la lettura ai giovani: farli sentire protagonisti nelle loro letture, facendo leggere loro quello che amano sia a casa che a scuola, liberamente, anche ad alta voce in classe a turno, alternando la mia lettura, per insegnanre loro le pause espressive ed a carpire significati, con sintesi scritte ed orali:. Noto che tutti migliorano nel tempo. Contattatemi colleghi per spunti e suggerimenti: simonetta.melinelli@gmail.com

commento del 08 - 09 - 2011, alle ore 09 : 35


ANGELICA

Motivare alla lettura dev'essere un obiettivo portante dei docenti, non solo nelle classi della secondaria inferiore! Il piacere di leggere può essere incentivato inizialmente con la lettura fatta in classe: un racconto breve; una poesia; un dialogo... L'insegnante non deve trascurare di correggere il tono e il colorito della voce, specialmente nei testi in poesia; nei dialoghi (magari affidando a più studenti le sequenze dialogate). E' importante che chi legge riesca a capire, per questo il docente deve usare tutte le strategie di analisi per far comprendere la lettura, affinchè lo studente acquisisca sempre più consapevolezza di ciò che legge! Quando egli diventerà autonomo nella comprensione (competente) leggerà di tutto, testi continui e non continui, per piacere o per necessità leggerà per capire, per sapere!

commento del 15 - 09 - 2011, alle ore 20 : 01

 

 
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