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SISTEMI EDUCATIVI EUROPEI

L'istruzione secondaria superiore in Europa

Uno sguardo comparato su modelli strutturali e curricoli

di Simona Baggiani
06 Novembre 2011

Quali percorsi di studio offrono le scuole secondarie superiori in Europa? Come sono organizzati i curricoli? Quali riforme sono state attuate negli ultimi anni in questo livello di istruzione?

Queste le principali domande a cui cerca di rispondere l’ultimo volume della collana “I quaderni di Eurydice”: L’istruzione secondaria superiore in Europa - Organizzazione, curricoli, riforme in corso in Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna.

L’unità italiana di Eurydice ha voluto offrire, come ulteriore elemento per il dibattito politico nazionale sul riordino delle superiori, un quadro comparativo su alcuni sistemi educativi europei con l’obiettivo di mettere a confronto modelli, procedure e organizzazioni strutturali e curricolari riferite a questo specifico livello educativo.

Il focus del volume è costituito pertanto da monografie descrittive dei sistemi educativi di cinque paesi europei, selezionati in base a un criterio di significatività dei percorsi offerti e delle riforme scolastiche attuate, oltre che di rilevanza geografica.
Per ciascuna monografia nazionale, vengono fornite informazioni sull’organizzazione e la struttura del livello secondario superiore, anche con l’apporto di un grafico dell’intero sistema di istruzione, sia per quanto riguarda i percorsi della filiera generale che di quella professionale (cfr. esempio del grafico del sistema di istruzione inglese). (*)

Si passa poi ad esaminare i curricoli, fornendo anche degli esempi pratici relativi a specifici indirizzi o specializzazioni, per concludere con una breve rassegna sui dibattiti e le riforme in corso nell’istruzione di secondo grado, fatta eccezione per la Spagna, in cui si è già concluso l’iter di riforma dell’intero sistema scolastico, in seguito alla legge sull’istruzione del 2006, e dove, pertanto, allo stato attuale, non sono in corso riforme sul livello scolastico preso in esame.

Il sistema educativo finlandese ha stabilito, per esempio, come suo obiettivo primario,una maggior cooperazione tra gli istituti di istruzione secondaria superiore che offrono corsi generali e quelli che offrono corsi professionali, incoraggiando anche gli studenti dei percorsi professionali a seguire contemporaneamente corsi di tipo generale e a sostenere l’esame finale di studi generali in aggiunta a quello per il conseguimento della qualifica professionale.

In Francia, dopo la riforma del settore professionale, messa a regime a partire dall’a.s. 2009/2010, ha preso avvio, a partire dal 2010, la riforma del livello secondario superiore generale e tecnologico, nell’ottica di combattere primariamente l’abbandono scolastico che registrava, in quegli anni, un dato abbastanza preoccupante con più di 50.000 giovani che lasciavano definitivamente il liceo senza aver conseguito il baccalauréat e con uno studente su 2 che abbandonava gli studi al primo anno di università. L’architettura della riforma, la cui messa a regime si concluderà nell’a.s. 2012-2013, si basa sugli assi principali di una maggiore personalizzazione dell’orientamento e del sostegno scolastico e di un migliore adeguamento dei programmi scolastici alle sfide dell’era attuale.

In Germania, per quanto riguarda i percorsi di tipo generale, ci si è recentemente concentrati sull’obiettivo del riconoscimento reciproco delle certificazioni finali in tutti i Länder, uniformando la durata del percorso di studi del Gymnasiale Oberstufe e garantendo un monte ore complessivo annuale in tutti gli istituti del territorio nazionale. D’altra parte, nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale, è stato creato a livello di stato federale (Bund) un organismo specifico per la promozione dell’innovazione, in cui collaborano Bund, Länder, parti sociali e associazioni di settore, allo scopo primario di creare migliori opportunità di passaggio tra il sistema duale e gli altri percorsi professionali, come pure tra la formazione professionale e le scuole e istituti di istruzione superiore.

Infine, il Ministero dell’istruzione inglese, ha pubblicato, nel 2008, un aggiornamento del piano di attuazione della cosiddetta “riforma 14-19” del 2005 (Delivering 14-19 Reform: Next Steps) in cui vengono definite le varie fasi e il calendario della riforma fino al 2015. Contemporaneamente a questa riforma mirata a una maggiore flessibilità, semplificazione e qualità del sistema delle qualifiche, rivolte agli studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni, è stato previsto un innalzamento dell’obbligo di istruzione e formazione fino a 17 anni, a partire dal 2013, e fino a 18 anni, a partire dal 2015.

A completamento di questo corpus centrale del volume, è stata premessa un'introduzione di carattere generale sul panorama europeo concernente l'organizzazione dei sistemi educativi, che include anche il livello di istruzione obbligatoria e post-secondaria. In questo caso, si offre una lettura in chiave comparata su tutti i paesi Ue, compresi i paesi EFTA e la Turchia, sulla durata e la struttura dell’obbligo scolastico e sulla certificazione conseguita al termine di tale percorso. Inoltre, per quanto concerne il livello di istruzione secondaria superiore si dà conto della percentuale di studenti iscritti nei paesi europei a questo tipo di istruzione, nonché della distribuzione degli studenti per tipo di programma -generale o professionale - e per sesso (si veda il grafico). Anche per questo livello di istruzione, si descrivono le certificazioni rilasciate al termine degli studi e gli aspetti su cui si basa la valutazione e l’organizzazione delle prove, qualora siano previste.

Questa parte introduttiva informa, infine, sulla partecipazione degli studenti all’istruzione post-secondaria, universitaria e non, che, dal 2000 al 2008, ha avuto un incremento del 20% a livello europeo fino ad attestarsi intorno ai 20 milioni di studenti. (**)

A conclusione dell’indagine, è sembrato interessante proporre lo stato dell'arte, al termine del 2010, sui progressi fatti dagli Stati membri relativamente ai due benchmark stabiliti dalla Commissione europea sull'abbandono scolastico precoce e sul completamento dell'istruzione secondaria superiore che, nella maggior parte dei paesi europei sono risultati ancora lontani dagli obiettivi prefissati. Per quanto riguarda, per esempio, il completamento dell’istruzione secondaria superiore, nonostante un progressivo aumento dal 2000 della percentuale di giovani tra i 20 e i 24 anni che hanno conseguito un diploma di questo grado di istruzione, la percentuale a livello europeo continua ad attestarsi al di sotto dell’85%, indicata dalla Commissione come obiettivo minimo. In Europa, ancora troppi giovani abbandonano il sistema di istruzione e formazione dopo aver ottenuto al massimo un diploma di scuola secondaria inferiore, e proprio questi giovani - circa il 14% nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni - hanno molte più difficoltà a trovare un lavoro e ad inserirsi nella società, costituendo un freno allo sviluppo economico e alla coesione sociale.

Pertanto, il benchmark europeo che stabiliva la soglia massima del 10% di early leavers (studenti che abbandonano precocemente il sistema di istruzione e formazione) viene riconfermato nel programma Istruzione e formazione 2020” e rilanciato, a ulteriore conferma dell’importanza strategica attribuitagli, dalla recente Comunicazione della Commissione europea convertita successivamente in Raccomandazione del Consiglio sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico.


(*) Per una panoramica di tutti i grafici dei sistemi educativi europei si veda la recente brochure della rete Eurydice: The structure of the European education systems 2011/12: schematic diagrams 2011.
(**) Per maggiori dettagli sui trend di partecipazione all’istruzione terziaria in Europa si veda l’ultimo studio della rete Eurydice: Modernisation of Higher Education in Europe: Funding and the Social Dimension.

 
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