Indire, sito ufficiale
Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa MIUR
immagine di contorno      Formazione separatore dei progetti      Documentazione separatore barra alta      Didattica separatore barra alta      Comunicazione separatore barra alta Europa
contorno tabella centrale
MEDIA EDUCATION

Il contributo dell’Unione Europea per ogni europeo digitale

Nell'Agenda Digitale di oggi

di Fiora Imberciadori
02 Aprile 2012

Nel corso della 17esima Conferenza su “ Technology supported Learning and Training”, il tradizionale incontro di idee ed esperienze che Berlino annualmente ospita, la Commissaria Neelie Kroes, responsabile dell’ “iniziativa faro”- l’Agenda Digitale per l’Europa - ha sottolineato alcuni punti dell’iniziativa, auspicando condivisione e sinergia da parte degli insegnanti con un intervento che chiedeva di “ transforming learning through technology” e l’impegno conseguente di inventare “… new tools for teachers, new opportunities for students”.[1]

Negli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad una rivoluzione nel mondo del digitale, della quale ancora non conosciamo le possibili conseguenze. Sappiamo però che le nuove soluzioni tecnologiche possono migliorare i sistemi di apprendimento con non mai, perché possono cambiare il nostro rapporto con la conoscenza - come recuperarla, come accedervi, come acquisirla- e se questo è vero ci è fatto obbligo di dare queste opportunità a ciascuno fin dall’infanzia e per tutta la vita. La Commissaria porta un esempio dicendo che le tecnologie possono individualizzare l’insegnamento, permettere cioè a ciascuno di apprendere al proprio passo, nelle proprie circostanze, secondo le proprie necessità, colmando quindi almeno in parte le distanze che possono separare e lasciare indietro. Per questo abbiamo bisogno però che “ ogni insegnante sia digitale, che ogni allievo sia digitale, che ogni europeo sia digitale”, ci dice la Commissaria. Non possiamo pensare di continuare a fare le cose come in passato, bisogna dare spazio alla creatività, ponendo gli apprendimenti e l’allievo al centro dei nostri sforzi: l’alfabetizzazione digitale, le competenze digitali l’apprendimento che si appoggia sulla tecnologia deve essere al cuore delle scelte politiche delle strategie. Senza competenze digitali non andiamo da nessuna parte e l’esclusione sociale, già percepita per questioni economiche, si fa più evidente e la stessa economia può soffrirne per mancanza di personale che possano governare i grandi cambiamenti tecnologici che vivono intorno. Evidenti sono anche le resistenze culturali al cambiamento, ovunque, forti anche nel’universo degli insegnanti e della scuola. Mentre il resto del mondo è già stato trasformato dalle nuove tecnologie riuscendo a cogliere le opportunità del futuro digitale, quello della scuola si sta muovendo troppo lentamente, in contraddizione, dice ancora la Commissaria, con il bisogno urgente che la nostra economia ha di innovazione e conoscenza per andare oltre la crisi che viviamo.
Non sono comunque pensieri e preoccupazioni nuove queste. Già nella introduzione alla Comunicazione della Commissione del 19 Maggio 2010,”Un agenda digitale per l’Europa[2], si legge: ”.. per assicurare un futuro sostenibile, bisogna guardare oltre il breve termine; ..abbiamo tre possibilità: lavorare più duramente, più a lungo o in modo più intelligente.. la terza opzione è l’unica che garantisce ai cittadini europei un migliore stile di vita . Per raggiungere questo obbiettivo l’agenda digitale contiene proposte di azioni che devono essere intraprese con urgenza per riportare l’Europa sulla strada di una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva ( smart, sustainable, inclusive)..”, come indicato nel documento di pochi mesi prima , nel marzo dello stesso 2010, con il quale la Commissione aveva lanciato la strategia Europa 2020,[3]una serie di obbiettivi e misure per aumentare produttività, occupazione e coesione sociale, in un contesto nel quale la crisi economica già mordeva forte. L’”Agenda digitale” è una delle sette iniziative faro della strategia Europa 2020, pensata per rendere evidente il ruolo chiave delle tecnologie nel raggiungere gli obbiettivi posti al 2020 e indicare settori e percorsi sui quali muoversi, un’iniziativa orizzontale che va a coprire le tre dimensioni di crescita necessarie : intelligenza , sostenibilità, inclusione. L’analisi che introduce l’Agenda individua alcune criticità dalle quali partiranno un serie di iniziative, che vanno a coinvolgere la Commissione, ma anche le politiche nazionali e regionali. Sette sono le aree problematiche e gli ambiti prioritari sulle quali si innestano le proposte e le decisioni comunitarie, finalizzate a sfruttare al massimo il potenziale delle nuove tecnologie: la creazione di un mercato digitale unico, il miglioramento delle condizioni di contesto per l’interoperabilità fra prodotti e servizi, mezzi per stimolare la fiducia in internet e nella sua sicurezza, la velocizzazione degli accessi, l’incoraggiamento per investimenti nella ricerca e nello sviluppo, azioni per far crescere l’alfabetizzazione digitale , le competenze e l’inclusione nel mondo digitale, la risposta alle sfide del cambiamento di clima, l’invecchiamento della popolazione, l’innalzamento dei costi per la cura della salute.

Molte sono dunque le piste da seguire, per essere europei digitali. Noi qui, diamo qualche notizia in più per quanto riguarda le proposte che fanno speciale riferimento ai sistemi e processi di istruzione e formazione: alfabetizzazione digitale, competenze, inclusione.

L’uso di Internet è diventato parte essenziale della vita quotidiana consentendoci anche di sbrigare on line i piccoli compiti di ogni giorno; ma se più di 250 milioni di europei, oltre cioè la metà, usano internet quotidianamente, circa il 30% , cioè 150.000, non ne conoscono l’uso. Da un punto di vista di struttura sociale , questi sono soprattutto persone oltre 65 anni, con redditi bassi, disoccupati e con più bassi titoli di studio. Ed oltre a questo, le previsioni ci dicono che di qui al 2015 potrebbero mancare in Europa esperti per coprire 70.000 posti di lavoro nel settore ICT.
Bisogna dunque lavorare di più per mettere ogni persona, qualunque sia la sua età, in grado di accedere al mondo digitale e possedere le competenze che consentano una presenza attiva nella comunità. Del resto ricordiamo che le competenze digitali erano già considerate nel 2006, competenze indispensabili per poter vivere da protagonista nella società della conoscenza. [4]Commissione e stati membri nell’approvare l'”Agenda digitale per l’Europa” si sono accordati sulle azioni da compiere per dare risposte concrete , superare gli ostacoli e mettere in atto quelle azioni necessarie a portare quante più persone nel mondo digitale. Le azioni fondamentali sulle quali la Commissione si impegna riguardano la proposta di inserire l’alfabetizzazione e le competenze digitali fra le priorità del Fondo Sociale per i sette anni dal 2014 al 20120 e di sviluppare entro il 2012 gli strumenti per identificare e riconoscere le competenze, sia dei tecnici che degli utenti più in generale. Accanto a queste azioni cosiddette fondamentali alla Commissione si è assunta altri compiti, quali l’inserire alfabetizzazione e competenze digitali fra le priorità dell’altra iniziativa faro “Nuove competenze per nuovi lavori”[5], promuovere una maggiore partecipazione delle donne giovani e di chi fra loro si ripropone sul mercato del lavoro in spazi di apprendimento sulle TIC; sviluppare entro il 2011, uno strumento on line per i consumatori che chiarisca diritti, proponga percorsi educativi, dia sicurezza sulla protezione dei dati. Si parla anche di garantire l’accessibilità dei siti pubblici i dati e di accesso digitale per i disabili. Entro il 2013 saranno adottati indicatori in materia di competenze digitali e di educazione ai media , validi per l’intera Unione. Gli stati membri, dal canto loro e a complemento, sono impegnati a definire ed approvare, entro il 2011, politiche nazionali in materia di alfabetizzazione e competenze digitali, attuare le disposizioni in materia di disabilità, inserire l’elearning nelle politiche di modernizzazione dei sistemi di istruzione , investendo su programmi, valutazioni e sviluppo professionale dei docenti. Tutto questo nell’Agenda digitale , nel 2010.

Ed oggi, a che punto siamo? A Dicembre 2011 è stato pubblicato l’ultimo rapporto sullo stato dell’arte dei lavori dell’Agenda digitale [6]. Nella proposta di Regolamento del Fondo Sociale per il prossimo programma alfabetizzazione e competenze digitali sono state introdotte come priorità, così come lo sono nella iniziativa faro “ Nuove competenze per nuovi lavori”. Si è conclusa anche l’azione che prevedeva un Memorandum sull’accesso Digitale per i disabili, mentre ancora si sta lavorando a promuovere una maggiore presenza delle giovani donne, sulla proposta di indicatori per valutare le competenze. Siamo invece in ritardo nella costruzione della piattaforma interattiva per l’educazione del consumatore e sulla accessibilità dei siti pubblici. Sul versante stati membri, questi sono al lavoro per portare a termine i compiti sui quali si erano impegnati, con progressi vari sia sui contenuti che nei tempi. Sul sito della Commissione, citato in nota 6, è possibile vedere i risultati raggiunti paese per paese. La lettura va fatta comunque tenendo presente che le informazioni risalgono a qualche mese fa e che cambiamenti si sono verificati nel frattempo non solo in Italia. Ed a proposito di informazioni , reperibili sul sito dela Commssione già segnalato, vorrei anche suggerire la lettura di una altro documento da titolo “Digital Competence in the Digital Agenda”[7] con il quale si chiarisce il significato e l’uso che nel contesto comunitario si fa dei termini digital literacy, competence, skills, avendo come riferimento fermo la Raccomandazione sulle competenze chiave del dicembre 2006.

La Commissaria concludeva il suo intervento a Berlino, invitando gli insegnanti ad unirsi a lei in questa grande rivoluzione del digitale nel mondo dell’istruzione, nella consapevolezza dei rischi di fallimento di tutto un processo se non viene percorsa questa strada. Nel supplemento domenicale del Sole 24 ore del 1 Aprile 2012, Sergio Luzzatto sembra dare a queste parole una risposta ed un sostegno. Anche Luzzatto, come la Commissaria nel suo discorso dice che “…le nostre scuole sono piene di professori che .. si arroccano dietro l’esplicito rispetto del”programma ministeriale” , delle “discipline curriculari” e di quanto altro serve loro per blindare l’esistente senza compiere un singolo passo verso le frontiere del cambiamento”…Nelle scuole italiane ci sono però anche insegnanti che stanno facendo la rivoluzione auspicata. Luzzatto li chiama i ”professori dell’autoriforma”. Sono gli “insegnanti che non fanno finta di niente. Che riconoscono eccome l’impatto delle nove tecnologie sulle modalità di trasmissione della conoscenza.. Che si misurano quotidianamente …con l’evoluzione materiale ed immateriale del concetto di classico. Che si pongono eccome , insomma , il problema di un digital divide culturale ed antropologico oltreché generazionale”. Scelgono di “investire sulla rete, piuttosto che demonizzarla”, trasformando la rete in una risorsa, trasmettendo ai ragazzi “qualcosa come un ‘epistemologia della rete”. Mi fermo qui, con il suggerimento di completare la lettura di questo articolo- lo trovate in rete - e di leggere anche gli altri in queste pagine. Finalmente anche i giornali sembrano accorgersi della scuola…



[1] http://europa.eu/rapid/searchResultAction.do, Reference: SPEECH/11/836 Date: 01/12/2011

[2] Cfr. COM(2010) 245 def.2, 26.8.2010 che sostituisce COM(2010) 245 def. del 19.5.2010

[3] Cfr .questo sito per conoscere i dettagli e le procedure adottate: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

Cito il preambolo:“La strategia Europa 2020 punta a rilanciare l'economia dell'UE nel prossimo decennio".
In un mondo che cambia l'UE si propone di diventare un'economia intelligente, sostenibile e solidale. Queste tre priorità che si rafforzano a vicenda intendono aiutare l'UE e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. In pratica, l'Unione si è posta cinque ambiziosi obiettivi – in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia – da raggiungere entro il 2020. Ogni Stato membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri obiettivi nazionali. Interventi concreti a livello europeo e nazionale vanno a consolidare la strategia.

[4] GU Unione Europea del 30.12.2006, L394/10 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla competenze chiave per l’apprendimento permanente

[5] COM(2008) 868, 16 December 2008

[6] Si veda qui

[7] Si veda il seguente documento

 
Articoli correlati

Social network, narrazioni e identità digitali
di Redazione (15 Giugno 2015)

Il tablet e l’inclusione scolastica
di Silvia Panzavolta (31 Ottobre 2014)

Manipolare quel che si crea, un altro modo per imparare
di Lorenzo Guasti (18 Luglio 2014)

Quando la classe è digitale
di Elena Mosa (01 Luglio 2013)

Soluzioni di apprendimento e tecnologie didattiche
di M. Gentile, G. Filosi, M. R. Gaetani, F. Pisanu (12 Dicembre 2012)

Rappresentare la conoscenza
di Francesco Vettori (05 Luglio 2012)

Dalle mappe concettuali allo spazio digitale
di Francesco Vettori (03 Luglio 2012)

I database digitali e la carta geografica
di Francesco Vettori (03 Luglio 2012)

Dalle digital skills alla digital competency
di Elena Mosa (02 Aprile 2012)

A colloquio con l’Europa sulle classi creative
di Elena Mosa (01 Aprile 2012)

Intervista al Prof. Alfonso Molina
di Francesco Vettori (30 Marzo 2012)

Il valore educativo delle dinamiche del gioco
di Andrea Benassi (21 Febbraio 2012)

Visible Thinking, Slow Learning
di Isabel de Maurissens (30 Gennaio 2012)

Crossmedialità e apprendimento
di Isabel de Maurissens e Silvia Panzavolta (30 Settembre 2011)

Considerare lo sviluppo della LIM nel suo contesto olistico
di Giovanni Nulli (17 Luglio 2009)