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EDILIZIA SCOLASTICA

Quali arredi per sostenere una didattica collaborativa e un nuovo tipo di scuola?

L'importanza della realtà materiale nella quotidianità scolastica

di Nazzareno Mengoni
24 Ottobre 2013

Perché non sfruttare un materiale leggero e flessibile come il cartone per produrre arredi maneggevoli e funzionali, oltre che ecologicamente compatibili?
Il progetto di Kubedesign nasce da questa domanda che i fratelli Mengoni si sono fatti sette anni fa, giovanissimi.
L'interesse per il cartone nasce dal fatto che il padre era titolare di un'azienda di imballaggi, ma le idee e l'entusiasmo per sviluppare il progetto aziendale ce lo hanno messo loro, accompagnati da Roberto Giacomucci, che ha messo la propria esperienza di designer al servizio di questo materiale.
Le proposte di arredo spaziano da un semplicissimo sgabello (che montano sotto i nostri occhi) venduto a 15 euro, che può tenere un peso di 170 chili, a una poltrona 'classica' tridimensionale, a una libreria fino a una scrivania per ragazzi.
L'ingegnerizzazione del materiale non lo ha solo reso super resistente, ma anche impermeabile, per fugare ogni scetticismo o preconcetto.

Nazzareno ha 29 anni e ha rilevato l’azienda paterna, uno scatolificio, nel 2007 con un’idea vincente, l’ha riconvertita creando la Kubedesign, che oggi dirige affiancato dal fratello minore Federico, responsabile della produzione e dall’amico storico Giorgio, responsabile marketing. Kubedesign ha realizzato il trono papale per la visita di Benedetto XVI a Malta e 800 sedute per gli alti prelati, il tutto prodotto in circa 10 giorni di lavoro e trasportato, come fogli di cartone in 10 m. lineari di camion.
In quella commessa si è calcolato un risparmio di 12 tonnellate di CO2 rispetto ad una realizzazione degli stessi pezzi in legno. È proprio per questo che nello stesso anno Kube-design è stata chiamata ad allestire la sala stampa per i 400 giornalisti del G8 Ambiente di Siracusa. Lì sono stati utilizzati 800 chili di carta riciclata, pari a 4mila quotidiani ed equivalenti a 1,2 tonnellate di anidride carbonica non emesse in atmosfera

Si discute ormai da tempo del legame imprescindibile fra gli ambienti in cui si apprende e i modelli pedagogici.
Andando con il pensiero un po' indietro nel tempo mi viene subito in mente un esempio illustre, nato proprio da una mia conterranea: Maria Montessori.
Come imprenditore, a capo dell'azienda marchigiana Kubedesign, voglio spendere qualche parola sulla qualità degli spazi deputati alla formazione.
Quali devono essere le loro caratteristiche?
Il progetto per l'Aula 3.0 dell'Istituto Benincasa è un virtuoso esempio di che cosa si può realizzare quando la Scuola chiama a collaborare il mondo del Lavoro. Sono stato contattato qualche tempo fa dal Prof. Paolo Fiorentini e ho iniziato subito, insieme all'architetto Roberto Giacomucci, ad immaginare come potesse essere un spazio multifunzionale concepito e percepito nella sua totalità: uso del colore, luce sostenibile e complementi di arredo green realizzati, appunto, in cartone.
Due le linee guida principali: lo spazio aveva come principali fruitori i giovani e doveva essere non al passo con i tempi, ma "in anticipo" sui tempi; l'approccio tecnologico doveva avere un ruolo principe nel progetto.
Attualmente la tecnologia sta influenzando molto la pedagogia e l'insegnamento, basti pensare ad internet, agli ebook e così via, passando per touchscreen e dispositivi mobili.
In pochi minuti, si riescono infatti a creare fantastiche presentazioni e contenuti multimediali.
Gli studenti sono "tecnologicamente molto emancipati", sono nativi digitali e probabilmente hanno bisogno di vedere nell'insegnante qualcuno che non si impone "dall'alto", ma collabora con loro alle ricerche e all'apprendimento, forte del suo ruolo di guida.
Da tutto ciò sono scaturiti dei complementi molto smart che favorissero il lavoro di gruppo, la "condivisione", ma anche la presentazione delle proprie idee, derivandone un ambiente piacevole, dove i ragazzi desiderano trascorrervi del tempo, anche per rilassarsi e scambiare opinioni.
Il cartone, con le sue caratteristiche ecologiche e la sua versalità, ha reso possibile la creazione di uno spazio a pianta aperta, flessibile, dove chiunque riesce a trovare il posto che gli compete, assaporando il bello dello stare insieme come l'importanza di riflettere individualmente, in un ambiente sano e sostenibile.

Editing a cura di Francesco Vettori, redazione Indire.

 
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