di Patrizia Lotti
24 Settembre 2003
Un giorno, in classe, durante un incontro sull'interculturalità, chiesi ai ragazzi di darmi una definizione del termine "razzismo". Subito, il più sveglio esclamò: "Il razzista è il bianco che non ama il nero!" "Bene" dissi. "E il nero che non ama il bianco?" Mi guardarono tutti stupiti ed increduli con l'espressione tipo:"Come può un nero permettersi di non amare un bianco?". (Kossi Komla-Ebri, Imbarazzismi, Edizioni Dell'Arco - Marna, pagg. 63 € 6,20)
Condivisione degli spazi fra diverse culture, diverse religioni, diverse situazioni sociali, diverse radici storiche, anche se la più palese sembra continuare a essere il colore della pelle. E allora: sottolineare gli episodi di razzismo o, al contrario, coloro che cercano un'integrazione? E quale integrazione? La diffusione del medesimo stile di vita ai nuovi arrivati, sulla scia del melting pot newyorkese del crogiolo di etnie diverse; oppure memoria e costruzione comune di un diverso sviluppo, frutto di un confronto continuo, nel rispetto delle differenze e dei diversi apporti?
E allora perché non iniziare il viaggio della multiculturalità, che si sta sviluppando nel nostro Paese, proprio dai libri che alcuni immigrati distribuiscono per strada, promuovendo la propria cultura? Razzismo, imbarazzi e curiosità
Il proposito, come web magazine INDIRE, è porci come collettori delle tante proposte e delle riflessioni sull'integrazione, sulla mondializzazione, sul futuro che giorno per giorno si costruisce e costruiamo. Soprattutto a partire dai banchi di scuola.
Abbiamo quindi raccolto i percorsi dei laboratori (Rigenerare l'educazione per educare diversamente) proposti nella settimana di seminario organizzato dal Centro Educazione Mondialità (CEM) lo scorso fine agosto a Viterbo: "Per un'educazione capace di futuro. Sulle rotte dell'arcobaleno" e le parole del relatore di apertura: Franco Cambi, professore di Pedagogia generale presso l'Università di Firenze e presidente dell'IRRE Toscana (Franco Cambi: il futuro dell'educazione).
Tra i materiali più interessanti mostrati a Viterbo: l'intervista al filosofo ed epistemologo francese Edgar Morin, dove l'autore riprende i punti già tracciati in "La tecnica ucciderà il pensiero", del quale proponiamo l'abstract elaborato per la banca dati RIVI - Indire. Inoltre forniamo, come materiale di riflessione, stralci di un intervento di Morin su Le Monde a proposito di mondializzazione (Edgar Morin, Società-mondo contro terrore-mondo).
Con l'intenzione di avviare un confronto, abbiamo affiancato alle osservazioni di Morin il pensiero di Ernesto Balducci, che fu tra i primi in Italia a parlare di mondializzazione. E proprio per avviare la discussione abbiamo chiesto a Luca Toschi (http://www.csl.unifi.it/it/node/121), professore dell'Università di Firenze e direttore editoriale di INDIRE, allievo di Balducci e collaboratore della rivista Testimonianze, di approfondire il particolar punto di vista che Ernesto Balducci proponeva circa la Comunicazione (Una soglia sociologica: la comunicazione come conoscenza) Abbiamo recuperato, tra le testimonianze dirette di Balducci, alcuni stralci di un suo dialogo con Edgar Morin, svoltosi nei giorni della Prima Guerra del Golfo: parole, purtroppo, d'un'attualità sconcertante (Dialogo tra Ernesto Balducci ed Edgar Morin).
Ma il tema dell'integrazione si coniuga quotidianamente sui banchi della scuola. Ecco perché abbiamo cercato indicazioni sul "che fare", indagando anche fra gli articoli selezionati e censiti nella banca dati RIVI di Indire. Eccone una selezione di abstract: Insegni meglio l'italiano se conosci un po' d'albanese Insegnare letteratura italiana agli stranieri non è semplice L'italiano ai bambini stranieri lo si passa con l'amicizia Ragazzi italiani e stranieri insieme a scuola Il Mediatore scolastico in Svizzera Viva la creatività, purché non conti Integrazione scolastica e recupero del minore straniero
Mentre fra le esperienze documentate nel progetto GOLD, coordinato da Indire, abbiamo scelto un buon esempio di documentazione di una esperienza scolastica di integrazione: Noi emigrati, loro emigrati, le nostre fiabe e le loro
Articolo e coordinamento a cura di Patrizia Lotti - Indire (p.lotti@indire.it)
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