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INTEGRAZIONE

Studenti Erasmus con disabilità: l'esperienza di Padova

Il Servizio Disabilità dell'Ateneo ha cercato di facilitare "non l'università, ma la vita universitaria degli studenti con esigenze speciali"

di Lorenza Venturi
19 Novembre 2003

Il numero degli studenti disabili nelle Università italiane è considerevolmente aumentato. L’entrata in vigore della Legge 17/1999, in virtù della quale tutti gli Atenei hanno dovuto nominare un Delegato del Rettore per la disabilità con compiti di coordinamento, monitoraggio e supporto di tutte le iniziative concernenti l’integrazione (art. 3), ha sicuramente dato un grosso contributo allo sviluppo di servizi di supporto. Nel 2001 è stato poi compiuto un ulteriore passo in avanti: i Delegati dei Rettori hanno deciso di costituirsi nella CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) la cui finalità è di consentire lo scambio di informazioni ed esperienze tra gli Atenei ma soprattutto di condividere alcune linee guida nel tentativo di sviluppare i servizi in modo omogeneo sul territorio nazionale. Particolare rilievo assume la mobilità internazionale, favorita dal Programma europeo Erasmus, ritenuta una delle attività da sviluppare per garantire il diritto allo studio ma soprattutto per accrescere le competenze e le abilità degli studenti in prospettiva di un ingresso nel mondo del lavoro e, di conseguenza, di una vita indipendente.
 
 
Il Servizio Disabilità dell’Università di Padova, nasce nel 1994 dalla volontà di garantire le pari opportunità nello studio universitario a tutti i suoi studenti e, in particolare, di facilitare l’accesso alla vita universitaria degli studenti abili allo studio ma diversamente abili nella fruizione della didattica e dei servizi. Ciò non significa che lo studente avrà facilitazioni ad esempio nelle prove d’esame previste nel corso di studi scelto ma che gli verrà garantita tutta l’assistenza e gli ausilî necessari per uno svolgimento dell’attività didattica in modo paritario rispetto ai suoi compagni di studio. Nell’ambito della mobilità internazionale, e in particolare nella partecipazione al Programma Erasmus, questo modus operandi si è concretizzato nella realizzazione di un servizio specifico che affiancasse lo studente nell’organizzazione del soggiorno all’estero, nella richiesta di finanziamenti speciali all’Agenzia Nazionale Socrates e nel superamento delle difficoltà spesso derivanti dalla mancanza dei servizi necessari presso l’Università ospitante. I risultati raggiunti sono stati eccellenti e quest’anno gli studenti disabili Erasmus saranno 8 su un totale di 752 studenti in partenza dall’Università di Padova (1,06%). Questo dato diventa più significativo se si considera che gli studenti disabili sono lo 0,7% degli iscritti. Il tasso di partecipazione a livello europeo è comunque ancora molto basso (un centinaio di studenti circa) e dimostra come ci siano ancora molti ostacoli da superare. Le difficoltà riguardano principalmente il reperimento di informazioni, di alloggi accessibili, di ausilî, di servizi di assistenza alla persona e accompagnatori. Attualmente è disponibile una banca dati (heagnet.org) che fornisce informazioni sull’accessibilità di molte istituzioni di istruzione superiore europee (Università, Politecnici, Accademie, ecc); in relazione al reperimento di accompagnatori, l’Università di Padova sta sperimentando un progetto che prevede il coinvolgimento degli studenti Erasmus in partenza.

Una recente indagine effettuata sugli studenti anche per verificare il loro livello di integrazione e di partecipazione nelle università ospitanti, ha dimostrato come il soggiorno Erasmus ha sviluppato in loro il desiderio di altre esperienze all’estero (anche di tipo lavorativo come il Programma Leonardo) e ciò che forse è più importante, un maggiore livello di autonomia.

Siti utili:
www.cnudd.it
www.heagnet.org
http://europa.eu.int/comm/education/programmes/socrates/erasmus/disable_it.html (informazioni per gli studenti Erasmus disabili)
http://www.indire.it/socrates/erasmus/index.htm
(informazioni su come presentare domanda di fondi aggiuntivi)


di Elisa Di Luca, Università di Padova [mailto:elisa.diluca@indire.it]
editing a cura di Lorenza Venturi, redazione webzine [l.venturi@indire.it]

 

 
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