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Da isola a isola: dal giallo al verde

Cronaca appassionata di un corso Comenius

di Lorenza Venturi
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Quando ho ricevuto la lettera di autorizzazione al corso di formazione in servizio Comenius 2.2, ho sentito un tuffo al cuore. Felicità? Panico? Non avevo mai fatto un’esperienza del genere; che fortuna poter vivere una tale opportunità formativa! Migliorare le mie competenze comunicative in lingua inglese! Vivere a contatto con colleghi di diversi paesi europei con cui confrontarsi e dialogare! 

Il corso al quale mi ero iscritta - scegliendo dalla Banca dati dei corsi Comenius/Grundtvig - si è tenuto in Irlanda. Per me che vivo in Sicilia dove il colore predominante per molti mesi dell’anno è il giallo, è stato emozionante pensare che per quindici giorni avrei cambiato colore: la verde Irlanda. I suoi campi, i suoi boschi... l’isola di smeraldo. Quale differenza fra il giallo e il caldo della mia isola e il fresco e il verde dell’isola irlandese! 

La città, sede del corso era Limerick. Ma cosa sapevo di questa città? Mi sovveniva alla mente la Limerick descritta da Frank McCourt nel suo libro "Angela’s Ashes": grigia, piovosa, triste e povera. Chissà, mi son detta! Sorvolando l’isola dall’aereo essa si stendeva in tutto il suo magnifico verde, piena di pascoli e boschi.

Il taxi mi lascia nella Docks Road dove si trova il mio alloggio. Già, ne parlava McCourt nel suo libro descrivendola come una via che costeggia il fiume piena di docks: squallida e tetra. E’ proprio così. L’indomani, un sole splendente mi accoglie al risveglio (non si dice che in Irlanda piove sempre?) e piena di buon umore mi avvio al college. Quanti colleghi, quanti visi nuovi e quante lingue!

Provengono da diversi paesi europei, una babele di lingue, ma timidamente iniziamo a conoscerci: Tamara che viene dalla Lettonia che mi parla della sua scuola rurale dove hanno ben 14 computer. Accidenti! Ed è una scuola rurale! Pensare che la mia pur trovandosi in città ha lo stessa quantità di computer, ma per un numero molto più elevato di alunni. Rita, austriaca, che mi descrive la sua scuola come un modello di efficienza. Vitor, portoghese, che mi parla con entusiasmo dei progetti di partenariato Comenius della sua scuola. E poi Ulku, innamorata della sua Istanbul, che ha sempre ricercato, per tutto il periodo trascorso lì, qualcosa che le ricordasse la sua terra e i suoi colori, ma è andata via senza trovare nulla.

Dopo qualche giorno mi rendo conto che forse dire che in Irlanda piove sempre non è un luogo comune. Piove sempre!!

E poi, forse il corso il cui titolo è "Talking to people", non avrebbe dovuto chiamarsi "Walking to people"? Tutto il giorno percorriamo chilometri per andare dall’alloggio al college, dal college al centro città e così via… E sviluppare gli autonomous projects, fiore all’occhiello di Edoardo, organizzatore del corso: intervistare, contattare, ricercare. Il tutto, naturalmente... camminando.

Esperienza comunque splendida e gratificante: organizzare il progetto, prendere in considerazione gli aspetti da elaborare, contattare le persone da intervistare, visitare i luoghi inerenti al progetto, girare per la città raccogliendo dati e informazioni per poi riportarli in quadri di sintesi che la maggior parte di noi ha sviluppato in Power Point per relazionare ai colleghi. Un modo diverso di lavorare, un’opportunità da prendere in considerazione nella nostra pratica didattica. Anche Lucy, la tutor del mio gruppo e tutte le persone con cui abbiamo lavorato ci hanno dato molto, sia sotto l’aspetto professionale che come arricchimento linguistico e culturale. Abbiamo incontrato un popolo fiero della propria storia, seppur travagliata e sofferta, ma che con orgoglio e determinazione si apre all’Europa.

Giorno dopo giorno, vivendo a contatto con i colleghi e fra la gente di Limerick e dovendo parlare sempre in inglese mi riscopro qualche volta anche... a pensare in inglese o a parlare in inglese con i colleghi italiani. Primo obiettivo raggiunto: migliorare la comunicazione in inglese! E poi, parlando tutto il giorno scopriamo di confrontarci su tutte le nostre attività didattiche, sui problemi delle nostre scuole e dei nostri alunni, sulle metodologie che adottiamo, sulle strategie che mettiamo in atto per facilitare gli apprendimenti. Secondo obiettivo raggiunto: confrontarci tra colleghi!

E che dire della cena internazionale che abbiamo organizzato? Abbiamo imbandito la tavola con piatti tipici di tutti i paesi partecipanti e così abbiamo assaggiato pietanze francesi, spagnole, turche, danesi, norvegesi ma... devo dire che la nostra pasta è stato il piatto più gradito. E naturalmente non abbiamo trascurato di parlare delle nostre tradizioni, delle nostre abitudini e del nostro modo di vivere. Terzo obiettivo raggiunto: approfondire gli aspetti culturali e le tradizioni degli altri paesi!

E della Limerick descritta da Frank McCourt, cosa ho ritrovato? Ho girato per la città, cogliendone gli aspetti più belli e meno belli, ma son passati tanti anni dall’infanzia di McCourt e certamente tante cose son cambiate. E’ cambiata la gente, son cambiati tanti luoghi ma non sono cambiati… i pub e la birra. All’interno di essi scopri l’essenza stessa dell’Irlanda: la sua musica, i suoi balli e la sua allegria. E dunque, camminando e parlando son passati i giorni. Giorni intensi di esperienze sempre nuove e varie, ma sempre ricchi di contributi positivi per la mia crescita umana e professionale.

Nella serata finale ognuno di noi ha voluto rendere omaggio ai colleghi di un pezzo della propria cultura: un canto o una danza. E così, quando Mario, con voce commossa, ha declamato un’ode alla sua Austria, alle sue montagne e alla sua gente, abbiamo tutti sentito che sì... siamo Europei, ma che ognuno di noi ha nel cuore le proprie radici. Ultimo obiettivo raggiunto: conoscere e allargare i propri orizzonti culturali partendo dalle nostre origini, mantenendo integra la nostra cultura!

Nel viaggio di ritorno, sorvolando la Sicilia, mi son detta: che giallo! Ma aspettavo con impazienza che sistemassero la scaletta per scendere velocemente.

 

 

di Silvana Sannasardo, DD Circ. Di Giovanni Fraz. Villaseta (AG) [sannas@papiro.net]

editing a cura di Lorenza Venturi, redazione webzine [l.venturi@indire.it]

 
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