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LEARNING OBJECTS

Learning Object, oggetti didattici per l'e-learning

Scambiare risorse educative con altri docenti o studenti, reperirle online o crearne di nuove. Oggi è possibile con i Learning Object

di Silvia Panzavolta
01 Gennaio 2003

'Potenza di 10', un OD consultabile all'URL: http://micro.magnet.fsu.edu/primer/java/scienceopticsu/powersof10/?theme=careoCome valorizzare la potenzialità di Internet in ambiente educativo e formativo? 
Ricorrendo agli Oggetti Didattici (in inglese Learning Objects).
Che cos'è un Oggetto Didattico (OD)? 
Reperire in Internet risorse educative di cui l'insegnante o lo studente possano servirsi per studiare, autoformarsi o insegnare non è cosa semplice, anche perché le pagine presenti nel web aumentano sempre di più e i motori di ricerca forniscono informazioni soltanto sulle pagine web più superficiali di un sito, tralasciando quelle che l'utente raggiungerebbe se approfondisse la navigazione.
La progettazione di un OD, invece, è mirata a superare tali ostacoli tecnici e documentari. Un Oggetto Didattico è un blocco di apprendimento autonomo, coerente, unitario e riusabile che risponde a un singolo determinato obiettivo di apprendimento/insegnamento.

Un Oggetto Didattico è come una molecola
Una metafora aiuterà a capire meglio. Un Oggetto Didattico viene spesso paragonato a una molecola. Così come questa è composta da atomi (fatti di elettroni, protoni, quark, eccetera), ogni singolo Oggetto è costituito da varie parti (foto, testo, suono, grafica). L'insegnante è, quindi, il chimico che conosce le formule e la materia, ossia le tecniche e i metodi d'insegnamento ed è esperto della propria disciplina. In sostanza è in grado di utilizzare uno o più Oggetti, scomporli e crearne di nuovi.
Combinando insieme Oggetti diversi si possono realizzare percorsi di apprendimento diversi. Un docente può creare un iter di apprendimento/insegnamento legando Oggetti nell'ordine che soddisfa specifici obiettivi didattici e che meglio si adatta agli stili cognitivi e di apprendimento degli specifici allievi cui si rivolge.
Gli Oggetti Didattici, per la loro natura modulare, semistrutturata e flessibile sono di enorme supporto alla didattica individualizzata e possono quindi essere utilizzati così come sono oppure scomposti e i singoli elementi utilizzati per costruirne di nuovi.

La riusabilità innanzitutto
Da un punto di vista tecnico, invece, un Oggetto Didattico è progettato in modo da essere riusabile e interoperabile tra sistemi di gestione dell'informazione/formazione online diversi e su piattaforme diverse di e-learning. Ciò equivale a un notevole risparmio sia di tempo sia di denaro nello sviluppo di quasi ogni genere di corsi o risorse: gli OD possono coadiuvare il docente nella strutturazione del corso in presenza di alunni in classe oppure essere fruiti a distanza da solitari e autonomi corsisti (Lifelong Learning).

Unità d'informazione strutturata racchiusa in un oggetto
I tratti salienti di un Oggetto Didattico sono sostanzialmente intrinseci nelle due parole: 'Learning', comprende ovviamente la finalità ultima, ovvero costituire una unità d’informazione strutturata in modo tale che il fruitore, al termine della lettura/uso dell’Oggetto, abbia acquisito competenze, fatto esperienze, accresciuto il proprio bagaglio culturale; 'Object', l’utilizzo di tale termine è ereditato dal settore informatico e dalla sua Programmazione a Oggetti, disciplina dalla quale vengono mutuati anche altri termini come incapsulamento, classificazione, polimorfismo, ereditarietà, riuso.
Il primo tra questi è l’incapsulamento: un oggetto è una unità chiusa con uno strato esterno e un nocciolo interno. Il nocciolo interno è l’unità didattica. Lo strato esterno è invece non solo la descrizione sintetica del contenuto ma anche la descrizione del comportamento dell’Oggetto, ovvero chi l’ha fatto e ne ha il copyright, quali sono i requisiti tecnici che richiede, per quali utenti è previsto, quali competenze si acquisiscono al termine della fruizione. Tutte queste informazioni descrittive dell’oggetto sono detti metadati, dati informativi sui dati, e sono contenuti in una scheda di documentazione standardizzata

Il manifesto dei metadati
Tra i metadati degli OD vi sono ovviamente classificazioni secondo la disciplina, il formato, le dimensioni, oppure le finalità didattiche in cui ogni OD può essere meglio utilizzato, vale a dire per chi e quando; infine ogni OD dichiara nei propri metadata la graduatoria di facilità d’utilizzo. Tutte aggettivazioni e qualità descrittive dell’OD che ne costituiscono il manifesto esterno e leggibile da tutti e che hanno lo scopo di facilitare sia l’uso sia il riuso degli OD. Secondo le specifiche SCORM (Sharable Content Object Reference Model) versione 1.3, la scheda con i suddetti metadati deve essere codificata in linguaggio XML.

Un esempio di Oggetto Didattico, tratto da un Repertorio di Oggetti Didattici canadese, CAREO (Campus Alberta Repository of Educational Objects), che attualmente ha 3.665 oggetti didattici, può aiutare a capire. L'oggetto (in inglese) si intitola "Chi ha ucciso William Robinson?". Partendo da un fatto di cronaca, ovvero la discussa condanna a morte di un indigeno per l'omicidio di un nero americano in British Colombia nel 1868, l'Oggetto stimola l'alunno a ricostruire i fatti e offre una panoramica storica del tempo, con materiale vario, archivi dell'epoca, e molto altro.

La Scheda Metadata è allegata all'Oggetto e ne riporta le informazioni salienti: titolo, descrizione, data di creazione, autore, numero di accessi all'Oggetto ecc. L'Oggetto Didattico è molto articolato e, oltre a contenere un percorso molto ampio e strutturato, offre una guida all'uso per l'insegnante.

Un Repertorio americano, invece, ESCOT (Educational Software Components of Tomorrow), mette a disposizione i cosiddetti assets (componenti minimi, gli 'atomi' di un OD) in modo che studenti e insegnanti ne possano usufruire per creare altri OD personalizzati. Il contributo degli insegnanti alla costruzione di questi assets è rilevante.  

Un altro Repertorio americano, the Gateway to Educational Materials, sponsorizzato dall'US Department of Education, contiene 32.406 Oggetti Didattici. Anche in questo caso, l'Oggetto Didattico, indirizzato agli insegnanti di scuola secondaria è strutturato come una traccia per una lezione di biologia ed è corredato della relativa scheda metadata che lo documenta. Sempre in ambito americano, un altro Repertorio, il Wisconsin Online Resource Centre, fornisce un altro esempio di Oggetto Didattico. In questo caso di tratta di una unità didattica sull'isola di Est Timor, contenente anche test di valutazione sui contenuti presentati. Il sito offre, inoltre, materiale esplicativo e consigli per gli insegnanti su come e prché utilizzare gli OD in classe. D'utilità anche la 'carta d'dentità' degli OD che offre un quadro dei loro 'segni particolari'....

In Europa intanto...
La panoramica, peraltro parziale, offerta sullo stato dell'arte americano e canadese è piuttosto promettente. Per quanto riguarda l'Europa, invece, si registra una certa lentezza, anche se sono molte le iniziative e le occasioni di discussione teorica. Il progetto internazionale CELEBRATE cerca di stabilire uno standard condiviso e una interoperabilità, oltre che a livello tecnico, a livello linguistico, date le molteplici lingue dell'Unione. Per esempio, il linguaggio di indicizzazione degli Oggetti Didattici è costituito dal Thesaurus ELR (vedi Il thesaurus ELR: pubblicata una nuova versione linguistica) mentre i campi della scheda metadata devono essere tradotti in una lingua di servizio condivisa dai partner, in questo caso l'inglese. Se possibile, l'Oggetto Didattico dovrà essere fornito nella lingua originale e in inglese.

Il ginepraio dei teorici
Da un punto di vista teorico, la comunità educativa internazionale non è concorde sulla granularità (cioè sull'estensione) di un OD: per esempio, per alcuni un asset si configura come un Oggetto Didattico vero e proprio, per altri è solo un atomo e non ancora una molecola (Oggetto). Altro problema è la cornice pedagogica di riferimento di un Oggetto Didattico. Il paradigma di riferimento è generalmente il Costruttivismo, per cui l'apprendimento deve essere - e può avvenire solo se è - significativo per il discente, deve prevedere modalità di apprendimento per scoperta ovvero di learning by doing, deve avere un forte grado di interattività e la possibilità di fruire di percorsi individualizzati. 
Altro nodo è l'esplicitazione di tali presupposti pedagogici, il modo in cui essi vadano comunicati e se sia veramente possibile parlare di 'riuso', prefigurabile, secondo  alcuni, solo per gli Oggetti più atomici - gli asset, decontestualizzati e quindi 'transituazionali': un termine che la dice lunga sulla complicazione e il ginepraio nel quale i teorici amano immergersi.

Articolo a cura di Silvia Panzavolta, Indire (s.panzavolta@indire.it)

Bibliografia

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