di Catia Cantini
01 Gennaio 2003
L’incontro che si è svolto a Roma il 27 gennaio scorso è stato un momento di riflessione su alcuni concetti chiave che cambiano il modo di concepire l’educazione degli adulti, a partire da una considerazione di fondo sui cambiamenti che hanno interessato l’EdA negli ultimi anni. Gli operatori del settore hanno compreso come la qualità dell’educazione in età adulta – di per sé estremamente delicata e complessa – dipenda da un’accurata fase di accoglienza (si veda "Esperienze e vissuti": potenzialità sconosciute) e che occorre quindi passare dall’abitudine a progettare alla consapevolezza della necessità di ascoltare, spostando l’attenzione dall’offerta formativa al bisogno formativo. Concepita quale componente strutturale della realizzazione di percorsi di studio, l’accoglienza viene a configurarsi come un requisito fondamentale per esplicitare i bisogni degli adulti che rientrano in formazione: non è solo una forma di comunicazione verbale, ma una vera e propria attività di empowerment, un sistema comunicativo indispensabile per riconoscere le ragioni che spingono l’adulto ad intraprendere un determinato itinerario di studio.
Obiettivo del convegno è stato quello di individuare, a partire dalle ricerche presentate dai relatori, le modalità per rafforzare la dimensione dell'accoglienza, indispensabile per rendere più funzionali le scelte formative degli adulti. Il tema è stato articolato in un dibattito in cui si è discusso di orientamento professionale e online, di bilancio delle competenze, degli strumenti dell’accoglienza dei CTP italiani come di alcuni studi di caso sui modelli e le tipologie internazionali (ad esempio, la formazione individualizzata in Francia e la formazione continua in Germania). Al termine del convegno è stata ribadita l'opportunità per il nostro paese di una nuova legge in un quadro di riferimento istituzionale capace di rilanciare l’educazione degli adulti nel pieno rispetto delle competenze di regioni ed enti locali.
Immagine tratta dall'archivio Dia di Indire
Catia Cantini, servizio IFTS-EdA
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