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I progetti d'indagine Ocse

Descrivere e misurare nuove competenze

di Lorenzo Calistri
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Dal 1997 l'Ocse promuove una serie di progetti. In quell'anno si stava completando l’ultimo round di Ials-Sials, si stava avviando il Pisa (International Project Student Assessment) per la rilevazione sulle competenze dei quindicenni; nello stesso periodo il gruppo dei responsabili Ines (Indicators of Education System) proponeva un impegno di riflessione sulla definizione concettuale dei vari aspetti in cui si tratta il problema delle competenze, escludendo per un periodo di tempo un lavoro di rilevazione diretto alla valutazione. Del resto la necessità di uno studio approfondito, volto a costruire un accordo il più possibile condiviso sulle modalità di valutazione di un insieme di competenze fondamentali (key competencies), faceva nascere, sempre sotto gli auspici dell'Ocse, il progetto Deseco (Description and selection of Key competencies: Theortical and conceptual foundation) che, condotto dall'Ufficio Statistico Federale della Svizzera in collaborazione con il Nces, si concluderà nel 2002 con la presentazione di un rapporto curato da D.S Ryche e LH Salganik, che contiene la sintesi di un dibattito ricco di tematiche vicine a quelle di  All (Adult Literacy and Lifeskills, Letteratismo e abilità per la vita).
Immagine tratta da DIA, fornita da OlycomA partire dal 2000 lo stretto legame tra  ricerca teorica e rilevazioni dirette è presente alla riflessione dei decisori politici. I Responsabili di Ines nella Conferenza generale di Tokio (2000) ribadiscono l'impegno per la ricerca e i Ministri dell'Educazione dei paesi dell’Ocse, sempre nello stesso anno, sollecitano il  segretariato dell’Ocse perché proceda a sostenere le rilevazioni riferite ai life-skills degli adulti, ribadendo che ogni successiva ricerca non potrà non tener conto del quadro concettuale di Deseco e delle risultanze empiriche di Ials e di All.
Se queste sono le posizioni di principio, va anche tenuto conto che nelle sedi della decisione politica il problema tempo ha un notevole peso.
La costruzione di strumenti di una ricerca che, conservandone opzioni e metodologie fondamentali, andasse al di là di Ials-Sials, ha richiesto 5 anni di lavoro (questi i tempi della impostazione di Ilss e della successiva definizione di All). Una ulteriore indagine, che volesse andare al di là di All, richiederebbe, alla sua conclusione, che non avverrà prima del 2005, almeno  altri 5 anni, ad essere ottimisti; il prolungarsi dei tempi spinge verso prospettive diverse.
Nel 2002 il documento di Ines raccoglie le posizioni dei vari paesi sui saperi necessari, sulla stessa linea si muove la conferenza conclusiva di Deseco Ginevra, febbraio 2002).
Stabiliti in linea di massima i saperi necessari, il dibattito ruota intorno a questa questione: quali le abilità che dovranno essere testate?
Finora si sono valute abilità di literacy (abilità cognitiva), queste spiegano solo alcune variabili in relazione a quanto, nella vita adulta, può essere considerato un positivo sviluppo e ritorno lavorativo e sociale (earns in inglese); ci sono altre abilità quali pianificare e organizzare o altre che, acquisibili nel periodo della istruzione formale, sono sviluppate e rafforzate nel corso della attività di lavoro e di relazione (autodisciplina, autoregolazione, mantenimento degli impegni ecc.); Deseco elabora modelli di costellazioni di competenze e le seleziona sulla base di due criteri: garantire l’agire autonomo e consentire di stare bene in un gruppo, in una rete di relazioni sociali. Sulla stessa linea lo SMG (Strategic Management Group) di Ines ritorna spesso sulla importanza di testare abilità non cognitive.
Il lavoro preparatorio di All fa vedere quanto sia costoso, ma soprattutto difficile concettualmente andare al di là della valutazione delle abilità cognitive, identificate nelle indagini sul letteratismo.
E’ vero che il Consiglio dell'Educazione Australiano ha prodotto una serie di prove per testare la capacità di capire gli altri, ma non è chiaro se e come sarà possibile estendere a livello internazionale questo tipo di prove, stabilite per ragazzi che, in quel paese, concludono la scuola secondaria. E' vero anche che esistono test che studiano la motivazione al successo o i comportamenti autoritari, ma è difficile immaginare come tradurre tutto questo in set validi a livello internazionale e comparativo.

 

Tratto da "Descrivere e misurare nuove competenze. All-Letteratismo e abilità per la vita, una ricerca comparativa" di Vittoria Gallina,
pubblicato in CADMO, Giornale Italiano di Pedagogia Sperimentale.
An International Journal of Educational Research,
IX, 1, 2003, pag. 103-122.

Alessandra Anichini, redazione webzine

Foto tratta dall'archivio immagini DIA di Indire - concessa da Olycom 

 
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