di Lorenzo Calistri
0 {MESE}
Per stilare l'elenco delle abilità inizialmente sono state utilizzate prevalentemente due fonti: gli studi più diffusi che definiscono l'intelligenza umana e le liste di abilità prodotte da organismi istituzionali preposti alla educazione ed al lavoro (si tratta di materiali prodotti in USA, UK e Australia e condivisi a livello internazionale). Il primo passo consiste nella presentazione di profili psicologici di Lifeskills correlati a prestazioni e richieste del lavoro. E’ chiaro che già in questo modo si opera una selezione, perché saranno proposte per la rilevazione solo quelle abilità che sembrano accreditarsi meglio come strumenti di un agire efficace. Questo significa che non tutte le abilità cosiddette accademiche saranno testate, e neanche tutte quelle che si insegnano a scuola, ma significa anche che sarà posta attenzione ai valori di fondo, che le diverse società esprimono. Queste abilità/competenze non sono le stesse e non sono valutate nello stesso modo dovunque, la ricerca avrà lo scopo di consentire analisi cross-culturali ed anche di arricchire il concetto di intelligenza così come viene visto in vari contesti. Per suggerire il senso della questione si rimanda molto schematicamente agli studi di Stenberg (Stenberg e Kaufmann 1998): la cultura occidentale enfatizzerebbe l'intelligenza tecnologica e le capacità di generalizzare e procedere per astrazione, andando oltre l’informazione posseduta, la velocità, la scelta del percorso più breve per arrivare alla soluzione e il pensiero creativo; la cultura orientale valorizzerebbe la capacità di aspettare, di stare attenti e riconoscere, capire, comprendere lo sforzo mentale ecc.; la concezione africana dell’intelligenza premierebbe la capacità di facilitare e mantenere relazioni armoniose e stabili nel gruppo. Sicuramente anche il numero limitato dei paesi Ocse produrrà quadri di valori culturali diversi. La scelta di procedere attraverso la comparazione e selezione di diverse liste di Lifeskills esistenti vuole garantire, nei limiti del possibile, l'emersione di aspetti soggettivi e di lavorare su set di Lifeskills e non su singoli indicatori o standard, costruiti per la comparazione (benchmarks). L'obiettivo è produrre un quadro comprensivo di skills, che, pur avendo diversa importanza per gruppi diversi di individui o entro diverse società, guardato nell'insieme, possa offrire definizioni diversificate di "successo" sociale. Le definizioni di Lifeskills cui si fa riferimento riguardano il loro uso e rimandano alla definizione di intelligenza:
- adattarsi all’ambiente,
- modificare l’ambiente,
- selezionare nuovi ambienti.
Le abilità per la vita vengono quindi intese come le abilità individuali necessarie per garantire un agire efficace entro il contesto socio-culturale di riferimento attraverso l'adattamento, la modificazione e la selezione dell’ambiente in cui si opera.
Le liste espresse dal mondo del lavoro consentono di arrivare a stabilire gli aggregati di abilità. A partire dalla fine degli anni ’80 infatti molte organizzazioni legate al lavoro e alla scuola hanno prodotto le liste di abilità che All utilizza per disegnare e selezionare gli ambiti entro cui produrre prove per la rilevazione. Le tipologie di liste prese in esame sono:
- Liste che provengono dal mondo del lavoro;
- Liste di richieste che provengono dal lavoro al sistema educativo;
- Liste prodotte nei programmi di orientamento, formazione professionale e di sviluppo delle risorse umane.
I tre quadri comparativi, che in larga misura sono sovrapponibili, contengono elementi che trovano posto negli ambiti che l'indagine All si propone di misurare, e implicitamente rimandano a paradigmi psicometrici, biologici, epistemologici, antropologici e sociologici, utili per misurare l'intelligenza, ma mai utilizzati finora al fine di misurare un insieme di comportamenti che dovrebbero esprimere, nella quotidianità, la presenza di un aggregato, arcipelago di abilità/competenze, che garantiscono l'agire efficace nel corso della vita adulta. La sovrapposizione delle liste permette di costruire 5 aggregati di abilità/competenze:
- comunicative,
- matematiche,
- analisi e ragionamento in vista della soluzione di problemi,
- interpersonali,
- uso delle nuove tecnologie della informazione e comunicazione (ICT).
Le declinazioni che costruiscono i profili lavorativi e formativi e l'applicazione di modelli teorici gerarchici della intelligenza (Carroll, 1993 e Horn, 1994) permettono di produrre criteri per interpretare livelli diversificati di funzioni e competenze attraverso la distinzione di:
- abilità cristallizzate, sapere accumulato che si acquisisce nell'apprendimento scolastico iniziale,
- abilità fluide, capacità di ragionamento sequenziale, induttivo, deduttivo, quantitativo,
- abilità pratiche, capacità di applicare, usare e implementare regole,
- abilità creative, capacità di far fronte a nuove situazioni.
Tratto da "Descrivere e misurare nuove competenze. All-Letteratismo e abilità per la vita, una ricerca comparativa" di Vittoria Gallina, pubblicato in CADMO, Giornale Italiano di Pedagogia Sperimentale. An International Journal of Educational Research, IX, 1, 2003, pag. 103-122.
Alessandra Anichini, redazione webzine
|