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di Valentina Piattelli
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Il termine "Terzo Mondo" è stato coniato dall’economista francese Alfred Sauvy in un articolo pubblicato su “L'Observateur” il 14 agosto del 1952, nel quale fa riferimento al “Terzo Stato” durante la Rivoluzione Francese: “perché questo Terzo Mondo, ignorato, sfruttato e disprezzato come il Terzo Stato, vuole diventare infine qualcos’altro.”
Sauvy paragonava il Primo Mondo capitalista (paesi occidentali) alla nobiltà e il Secondo Mondo comunista (blocco sovietico) al clero.
Nel corso della Guerra Fredda, il termine fu rivendicato da molti paesi non allineati né con l’Occidente né con il blocco sovietico. Il termine ebbe fortuna anche perché molti di questi rifiutavano la definizione di “paesi in via di sviluppo” ritenuta troppo accademica.
Con la fine della Guerra Fredda la distinzione di Sauvy ha perso la sua ragion d’essere così come il termine di “paesi non allineati”, e il termine di “paesi in via di sviluppo” è così tornato in auge.
La maggior parte dei paesi in via di sviluppo si trovano in Africa, America Latina e Asia: si tratta in genere di paesi poveri, con alti tassi di natalità, che sono stati colonizzati in passato dai paesi del “Primo Mondo”. La maggior parte dei paesi rientrano in questa categoria, anche se le differenze all’interno dei paesi in via di sviluppo possono essere enormi, dal momento che alcuni paesi sono realmente in via di sviluppo, mentre altri sono semplicemente non sviluppati o sottosviluppati.
Ogni stato rappresentato alle Nazioni Unite può decidere autonomamente se descriversi come “sottosviluppato” o “in via di sviluppo”. Dal momento che molti stati si descrivono come “in via di sviluppo”, ma sono in realtà “sottosviluppati” è stato coniato il termine"least developed countries" (LLDCs) per quei paesi che sono molto poveri e non possono essere ritenuti in alcun modo come “in via di sviluppo”.
Negli ultimi anni si è fatto strada anche il più semplice termine di “Sud del mondo”, poiché la maggior parte di questi paesi si trova nell’emisfero australe del pianeta.
Valentina Piattelli, Ufficio Comunicazione
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