di Erica Cimò
11 Maggio 2004
Il 27 aprile 2004, nell’ambito della Fiera dell’Educazione e del Lavoro, si è tenuto il convegno sullo stato dell’arte dell’istruzione e della formazione professionale in Italia, organizzato dal MIUR, Direzione Generale per l’istruzione post-secondaria e per i rapporti con i sistemi formativi delle regioni e degli EE.LL. e dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. In vista della realizzazione degli obiettivi previsti per il 2010 dal Consiglio europeo di Lisbona, che intende realizzare un’economia europea competitiva e dinamica basata su una conoscenza capace di costruire nuove professionalità e ampliare il mercato del lavoro, si impone sempre più la necessità di rendere unitario il sistema di istruzione e formazione professionale.
In Italia, la Legge 53/03 prevede la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione professionale attraverso un percorso di riforma che stenta a decollare e che rende faticoso il mantenimento dell’obiettivo strategico di Lisbona. In Europa, sembra evidente l’urgenza di promuovere nuove politiche educative, oltre che economiche e produttive, concentrandosi sul ‘capitale umano’ e sul diritto dei soggetti a spendere le opportunità sul mercato del lavoro. I paesi che lo scorso 1° maggio (Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta, Cipro) sono entrati a far parte dell’Unione Europea porteranno cambiamenti anche nelle qualifiche professionali e nelle competenze da acquisire. Appare evidente che l’Italia deve investire nell’offerta di formazione al fine di rinnovare la domanda di lavoro e di uniformarsi con altri paesi europei.
L’Unità Italiana di Eurydice collabora ormai da tempo con la sezione IFTS di INDIRE, nell’ambito di un progetto che prevede lo sviluppo di una sezione dedicata all’Europa sul sito della Banca Dati Nazionale IFTS. L'intento è quello di offrire all’utenza italiana un panorama europeo capace di orientare nella scelta di formazione, anche in relazione all’offerta formativa presente in campo internazionale. La ricerca, commissionata dal MIUR, ha avuto inizio con la realizzazione di schede nazionali sull’ istruzione e la formazione post-secondaria non universitaria di alcuni paesi dell’UE, in occasione del convegno tenutosi a Torino il 29 settembre 2003 su ‘La dimensione Europea nella specializzazione Tecnica Superiore’. Sono stati presi in esame, oltre all’Italia, i seguenti paesi: Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna. Per ciascuno di essi sono state reperite informazioni relativamente ai soggetti attuatori, alla durata, ai requisiti di ammissione, alle caratteristiche principali, agli standard e alle specializzazioni, alla certificazione e agli sbocchi.
In seguito, è stata avviata una ricerca più approfondita sul tema della certificazione nei paesi suddetti, attraverso la richiesta di informazioni più dettagliate alle Unità di Eurydice al fine di indagare se i tipi di certificati rilasciati hanno validità nazionale o locale, se si tratta di certificazione finale o rilasciata a vari livelli durante il corso di studi per attestare le competenze acquisite dagli studenti, cosa viene specificato sul certificato – durata del corso espressa in ore, moduli, unità formative – e quale ente si occupa del rilascio del certificato. La ricerca sull’esistenza del canale di istruzione e formazione professionale post-secondaria non universitaria negli altri paesi dell’UE sta continuando attraverso l’analisi di sistemi presenti in paesi come la Bulgaria, la Romania, la Grecia, la Polonia, l’Austria e la Finlandia, ai quali seguiranno progressivamente tutti gli altri paesi dell’UE per completare lo studio. La conoscenza più approfondita dei sistemi di istruzione e formazione professionale degli altri paesi europei favorisce la trasparenza, la cooperazione, e lo scambio di informazioni attraverso modelli e metodi alternativi. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti a Lisbona è importante promuovere le riforme delle politiche di istruzione e formazione professionale negli stati membri al fine di aumentare il livello delle competenze nei vari settori professionali e facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
Immagine tratta dall'archivio Dia di Indire
di Erica Cimò, Unità italiana Eurydice, Indire
Editing a cura di Francesco Vettori, Ufficio Comunicazione, Indire
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