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FORMAZIONE

La cittadinanza nel curriculum della scuola italiana

Termini, obiettivi e contenuti dell’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza nella scuola primaria e secondaria di I e II grado

di Erika Bartolini
06 Luglio 2004

L’istruzione del cittadino (educazione civica) è da sempre considerata un obiettivo trans-curricolare nel sistema scolastico italiano ed è il risultato di attività Immagine tratta dall'archivio Dia di Indirecurriculari, trans-curricolari e extra-curricolari così come di tutta la pratica scolastica dello studente. Tutte le discipline devono comunque raggiungere questi obiettivi. Alcune di esse sono considerate più direttamente legate alla costruzione della conoscenza essenziale dei cittadini: studi sociali nella scuola primaria, storia ed educazione civica nell’istruzione secondaria inferiore e superiore, ed economia in alcuni indirizzi di istruzione secondaria superiore. Negli anni un gran numero di circolari ministeriali hanno integrato gli esistenti curricoli incoraggiando le scuole a sviluppare programmi e progetti in aree vicine all’educazione alla cittadinanza come l’educazione interculturale, l’educazione ai diritti umani, la lotta contro il razzismo e la xenofobia.

Uno dei punti critici dell’insegnamento delle materie afferenti a questo ambito disciplinare è stata finora la discrepanza che esiste di fatto fra ciò che è previsto nel curriculum e ciò che viene realmente insegnato: cioè lo scarto tra quello che si definisce curricolo formale e il curricolo reale.

Programmi in vigore fino all’anno scolastico 2003/2004 per la scuola primaria (vedi file scuola primaria.pdf (210526)):

A livello di istruzione primaria, la materia “Studi sociali e conoscenza della vita sociale” viene insegnata insieme alla storia, ma il suo obiettivo rimane trans-curriculare. Tramite questo insegnamento si intende dare agli alunni una prima conoscenza dell’organizzazione della società italiana con riferimenti agli aspetti politici e istituzionali, al fine di preparare gli alunni a diventare membri attivi della vita sociale, politica ed economica. Gli obiettivi e i contenuti dell’insegnamento degli Studi sociali così come indicati nei programmi sono i seguenti:

  • far acquisire conoscenza riflessa delle regole e delle norme della vita associata, in particolare di quelle che consentono processi democratici di decisione;
  • far acquisire consapevolezza del significato della legge anche in funzione della comprensione dei fondamenti del sistema giuridico propri di uno stato di diritto;
  • avviare all’acquisizione di strumenti per la comprensione del sistema economico e della organizzazione politica e sociale, scegliendo contenuti e modalità di lavoro adeguati alle capacità degli alunni;
  • favorire atteggiamenti di disponibilità alla verifica, per sottrarre quest’area conoscitiva ad una trasmissione ideologica.

Gli alunni iniziano l’apprendimento dell’organizzazione sociale partendo dal loro contesto: la famiglia, la scuola, l’area in cui vivono, le attività della comunità locale, ecc. È necessario anche renderli consapevoli dell’importanza della cooperazione europea, sfruttando i vari aspetti della politica nazionale e internazionale. Lo studio dei principi fondamentali della Costituzione italiana (il diritto di libertà, uguaglianza e giustizia sociale) aiuta gli alunni a capire i principi base della democrazia.

Programmi in vigore fino all’anno scolastico 2003/2004 per la scuola secondaria di I grado:

A livello di istruzione secondaria di I grado, la materia è definita Educazione civica ed è insegnata dallo stesso insegnante in abbinamento alla storia, ma il suo obiettivo rimane trans-curriculare. Con questo insegnamento si intende fornire agli alunni le regole di base della vita sociale. Il testo fondamentale è la Costituzione italiana; in particolare gli alunni imparano i principi costituzionali, il ruolo delle istituzioni più importanti e gli aspetti più rilevanti delle dimensioni europea e internazionale. Gli insegnanti presentano temi collegati alla vita familiare, alle comunità locali, l’organizzazione della giustizia, il sistema fiscale, l’organizzazione e la salvaguardia del sistema del lavoro, nonché temi collegati all’educazione stradale, alla salute e alla cooperazione internazionale. Gli obiettivi dell’insegnamento dell’Educazione civica, così come indicati nei programmi, sono i seguenti:

a)    la maturazione, da parte dell’alunno, degli orientamenti che sostanziano la responsabilità personale all’interna della società, l’iniziativa civica e la solidarietà umana;

b)    la conquista di una capacità critica che permetta alla persona di darsi dei criteri di condotta, di comprendere la funzione di norme che consentono un corretto svolgersi della vita sociale, di definire il rapporto intercorrente tra libertà individuale ed esigenze della comunità: ciò nell’intento di porre l’alunno nella condizione di analizzare i vari aspetti dei problemi e di tendere all’obiettività del giudizio;

c)    la crescita della volontà di partecipazione come coscienza del contributo che ciascuno deve portare alla risoluzione dei problemi.

 

 

Programmi per la scuola secondaria di II grado:

A livello di istruzione secondaria di II grado, viene insegnata Educazione civica insieme a storia Immagine tratta dall'archivio DIA di Indireper almeno due ore al mese. La Direttiva Ministeriale n. 58/1996 all’art. 1 stabilisce che “Gli obiettivi propri dell’educazione civica sono perseguiti, da un lato, nella complessiva attività didattica ed educativa, che riguarda tutti gli insegnamenti, le attività extracurricolari e i diversi momenti della vita scolastica, con modalità flessibili, anche in relazione all’autonomia delle singole scuole; dall’altro, nell’ambito di un insegnamento specifico, come previsto dal D.P.R. 585/1958”.

Come risulta dai programmi per l'educazione civica previsti dal DPR 585/1958, gli argomenti da trattare sono:

nelle classi del primo biennio

Diritti e doveri nella vita sociale. Il senso della responsabilità morale come fondamento dell’adempimento dei doveri del cittadino. Interessi individuali e interesse generale. I bisogni collettivi. I pubblici servizi. La solidarietà sociale nelle sue varie forme. Il lavoro, sua organizzazione e tutela. Lineamenti dell’ordinamento dello Stato italiano. Rappresentanza politica ed elezioni. Lo Stato e il cittadino.

nelle classi del triennio successivo

Inquadramento storico e principi ispiratori della Costituzione della Repubblica Italiana. Doveri e diritti dell’uomo e del cittadino. La libertà, sue garanzie e suoi limiti. La solidarietà sociale nello Stato moderno, in particolare i problemi sociali anche con riferimento alla loro evoluzione storica. Il lavoro e la sua organizzazione. Previdenza ed assistenza. Le formazioni sociali nelle quali si esplica la personalità umana. La famiglia. Gli enti autarchici. L’ordinamento dello Stato italiano. Gli organi costituzionali, in particolare formazione e attuazione delle leggi. Gli organismi internazionali e supernazionali per la cooperazione tra i popoli.

Presso gli istituti tecnici e professionali, oltre all’Educazione civica, è parte del programma anche l’insegnamento del diritto (previsto insieme a economia o come materia a sé). Vengono forniti agli studenti i rudimenti di diritto pubblico, civile e commerciale. Nelle scuole in cui sono in vigore i Programmi Brocca si insegna “Diritto e economia”. In questi programmi non c’è più abbinamento tra storia e educazione civica.

Programmi in vigore a partire dall’anno scolastico 2004/2005 per la scuola primaria e secondaria di I grado:

Nei nuovi programmi per la scuola primaria e secondaria di I grado in vigore a partire dall’annoImmagine tratta dall'archivio Dia di Indire scolastico 2004/2005 è prevista l’“Educazione alla convivenza civile”, distinta dalle altre discipline, ma trasversale ad esse. Questa è costituita da altre 6 “educazioni” (educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all’affettività) per le quali sono previsti, come per le discipline, degli obiettivi specifici di apprendimento. Nelle Raccomandazioni per l’attuazione delle indicazioni nazionali per i “Piani di studio personalizzati” nella scuola primaria) si diceva: « (…) questa nuova espressione sembra dire molto di più delle pur importanti e più tradizionali dizioni di “educazione alla cittadinanza” e di “educazione civica”.   Sembra dire di più dell’educazione alla cittadinanza perché, nella società multiculturale e multireligiosa che ci circonda, è indispensabile “convivere civilmente” non solo con chi ha ed esercita la cittadinanza, ma anche con chi non ce l’ha, con chi non gode i diritti politici e spesso fatica perfino a realizzare le condizioni minime di esercizio dei diritti umani più elementari».

Tali obiettivi consistono nel trasformare in competenze personali le seguenti conoscenze e abilità dell’alunno:

 

Per la scuola primaria (vedi file indicazioni_primaria_dl59.pdf (303608))

 

Il concetto di cittadinanza e vari tipi di cittadinanza. Le principali forme di governo. I simboli dell’identità nazionale (la bandiera, l’inno, le istituzioni) e delle identità regionali e locali. Principi fondamentali della Costituzione. Alcuni articoli della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo e della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia. La funzione della regola e della legge nei diversi ambienti di vita quotidiana. I concetti di diritto/dovere, libertà responsabile, identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarietà. I servizi offerti dal territorio alla persona. Organizzazioni internazionali, governative e non governative a sostegno della pace e dei diritti/doveri dei popoli. Le forme e il funzionamento delle amministrazioni locali.

Indagare le ragioni sottese a punti di vista diversi dal proprio, per un confronto critico. Manifestare il proprio punto di vista e le esigenze personali in forme corrette e argomentate. Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo, fiducia di sé. Interagire, utilizzando buone materie, con persone conosciute e non, con scopi diversi. Accettare, rispettare e aiutare gli altri e i “diversi da sé”, comprendendo le ragioni dei loro comportamenti. Suddividere incarichi e svolgere compiti per lavorare insieme con un obiettivo comune. Elaborare e scrivere il Regolamento di classe. Realizzare attività di gruppo (giochi sportivi, esecuzioni musicali, ecc.) per favorire la conoscenza e l’incontro con culture ed esperienze diverse. Analizzare regolamenti (di un gioco, d’Istituto ecc.) valutandone i principi ed attivare, eventualmente, le procedure necessarie per modificarli. Avvalersi in modo corretto e costruttivo dei servizi del territorio (biblioteca, spazi pubblici ecc.). Riconoscere varie forme di governo. Identificare situazioni attuali di pace/guerra, sviluppo/regressione, cooperazione/individualismo, rispetto/violazione dei diritti umani. Impegnarsi personalmente in iniziative di solidarietà.

 

Per la scuola secondaria di I grado (vedi file indicazioni_Igrado_dl59.pdf (334838))

 

La funzione delle norme e delle regole. La Costituzione e i suoi principi. L’organizzazione della Repubblica italiana. Distinzioni concettuali tra Repubblica, Stato, Regione, Provincia, Città metropolitana, Comune. Il rapporto “centro periferia” nel governo e nella gestione delle attività sociali, educative, economiche, culturali. Come, perché e quando, nel corso della storia nazionale, lo Stato è intervenuto nei settori della vita sociale ed economica. Il valore dell’autonomia degli enti territoriali, delle istituzioni scolastiche e delle formazioni sociali della società civile. Il principio di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione nei servizi. E-governement e gestione delle organizzazioni pubbliche. Il rapporto fra scuola e enti territoriali. Organizzazione politica ed economica dell’UE. La moneta unica. La Carta dei Diritti dell’UE e la Costituzione europea. Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo ONU. Unesco, Tribunale internazionale dell’Aia. Alleanza Atlantica. Amnesty International, Croce Rossa. Statuto dei lavoratori e Statuto dei lavori. L’organizzazione del mercato del lavoro. Il sistema scolastico italiano tra istruzione e formazione. Fattori che determinano lo squilibrio nord-sud ed est-ovest del nostro pianeta. Il dialogo fra culture e sensibilità diverse.

Confrontare l’organizzazione della Repubblica italiana con quella degli Stati UE di cui si studia la lingua. Analizzare, anche attraverso la stampa e i mass media, l’organizzazione della Repubblica e la funzione delle varie istituzioni. Riconoscere le radici storiche e i contesti geografici di riferimento degli stemmi regionali, provinciali e comunali. Riconoscere l’istituzione che ha promosso determinate attività e iniziative. Organizzare un Consiglio Comunale dei Ragazzi. Comparare l’efficacia comunicativa attraverso la grafica dei siti e gli altri strumenti di comunicazione utilizzati dalle istituzioni. Analizzare il linguaggio delle diverse istituzioni per valutarne l’efficacia ai fini di una comunicazione adeguata ai destinatari. Utilizzare i mezzi informatici per richiedere certificati, dichiarazioni, servizi. Organizzare visite guidate, reali o virtuali, agli Uffici Comunali, per risolvere problemi o utilizzare servizi. Identificare le iniziative che nascono dal rapporto tra scuola e gli enti territoriali. Ricostruire le tappe dell’unificazione europea e le modalità di governo dell’Europa. Leggendo i giornali e seguendo i mass media, riconoscere le azioni, il ruolo e la storia di: organizzazioni mondiali e internazionali, alleanze di carattere politico-militare, associazioni internazionali umanitarie. Identificare gli elementi significativi della “coscienza professionale” nei vari settori lavorativi. Prepararsi alla scelta del percorso formativo del secondo ciclo degli studi consapevoli delle offerte presenti nel territorio e delle proprie inclinazioni. Individuare, analizzare, visualizzare ed esporre i collegamenti esistenti tra globalizzazione, flussi migratori e problemi identitari.

 

A tutt’oggi, non è stato ancora chiarito quale sia il monte ore previsto per queste attività, a quali insegnanti debbano essere affidate, se debbano essere oggetto di progetti o di attività didattiche “più tradizionali”. A questo riguardo sarà particolarmente importante il ruolo e la responsabilità delle singole scuole che, nell’ambito della loro autonomia, avranno la possibilità di operare delle scelte nella definizione dell’organizzazione didattica e quindi anche sopperire a queste lacune.

 

 

di Erika Bartolini, Unità Italiana Eurydice

 

Editing a cura di Alessandra Anichini e Francesco Vettori, Ufficio Comunicazione, Indire 

 

 
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