di Francesco Vettori
18 Luglio 2005
Mentre l’uso del computer e della rete Internet sta consolidandosi anche
sui grandi numeri, appare sempre più urgente una riflessione sui contenuti
digitali, sulla loro importanza e valore: vorremmo raccontare quanto
state facendo e i vostri obiettivi, oggi che gli strumenti
tecnologici sembrano favorire un rinnovamento della scuola
italiana .
Nell’anno scolastico 2004/2005 il Consorzio
Gioventù Digitale, in particolare, ha gestito un progetto denominato “Settimane Tematiche”. Un ciclo di sedici settimane per
svolgere attività di informazione e formazione sulle pratiche e tendenze
emergenti nell’uso ed integrazione delle più moderne tecnologie informatiche e
della comunicazione nella scuola a fini didattici e formativi. Ogni
settimana ha affrontato un tema specifico attorno al quale è stato
organizzato un modulo formativo che ha coinvolto docenti, studenti e la comunità
scolastica tutta. Sono stati prodotti materiali educativi
multimediali che sono stati poi pubblicati in un archivio
multimediale per una larga diffusione e distribuzione a tutte le scuole
del territorio e, potenzialmente, di tutto il mondo.
Le “Settimane tematiche” rientrano nella sfida più ampia del rinnovamento del
sistema educativo e dei tradizionali modi di concepire la scuola e il fare
scuola. Con l’ingresso delle nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, sono sempre più minacciati i canoni classici del percorso di
apprendimento “passivo” offerto da gran parte delle nostre
scuole, sempre più inadeguati per la preparazione dei cittadini del domani,
immersi in una società in rapido cambiamento caratterizzata da una molteplicità
di sfide, non più eludibili. La scuola, oggi più che mai, deve svolgere un ruolo
di MEDIAZIONE fra la realtà sociotecnologica attuale e le
sfide/domande che tale realtà pone [a fianco delle varie voci, abbiamo
aggiunto un utile link, NdC]:
- Pari opportunità fra i sessi entro il 2005 ed educazione universale di base
entro il 2015 (pari opportunità, giovani)
- Educazione per l’inclusione sociale (inclusione)
- Educazione per la democrazia, la pace e la coesione sociale (coesione sociale)
- Sviluppo negli studenti di capacità imprenditoriali, di autocritica e di
soluzione di problemi (impresa)
- Preparazione degli studenti ad una società basata sulla conoscenza e
l’informazione (società dell'informazione)
- Metodologie d’insegnamento innovative che tengano conto del cambiamento del
rapporto tra docente e discente (innovazione)
- Alfabetizzazione alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (istruzione)
Rispetto a questo le settimane tematiche si sono poste l’obiettivo di
favorire e stimolare concretamente il processo di innovazione all’interno delle
scuole romane mediante un approccio del tutto nuovo alla didattica e
all’insegnamento/apprendimento, individuando di settimana in settimana un
fattore chiave dell’Educazione per il XXI Secolo e proponendo
un’offerta variegata e multidisciplinare che fa perno su questi elementi:
- valorizzazione delle best practice delle scuole romane;
- apprendimento collaborativo e problem solving;
- realizzazione di attività di laboratorio;
- prosecuzione delle attività all’interno della scuola.
Un tema latente emerso con chiarezza negli ultimi anni, è quello del
difficile passaggio dalla scuola al lavoro, della difficoltà per gli alunni di
far fruttare quanto imparato a scuola sul proprio posto di lavoro. E’ davvero
così anche per la vostra esperienza e qual è il ruolo che le nuove tecnologie
possono interpretare per avvicinare questi due mondi?
Uno degli obiettivi strategici del Consorzio Gioventù Digitale
è proprio quello di aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del
lavoro. È cosa nota che il mercato del lavoro richieda giovani con
buone conoscenze informatiche: in particolar modo la percentuale degli occupati aumenta all’aumentare del numero
di strumenti informatici conosciuti (dal
48% tra chi non conosce bene nemmeno uno strumento, al
66% tra chi conosce bene più di 5 strumenti). Il Consorzio
Gioventù Digitale interviene per agevolare i giovani ad acquisire le competenze
informatiche basilari ed avanzate per accedere con maggiore sicurezza,
preparazione e opportunità al mondo del lavoro. La nostra formula prevede in
ogni caso, al termine del percorso formativo, un periodo di inserimento in
aziende del settore attraverso contratti di stage. In questo modo il giovane
inizia a prendere coscienza di un mondo, quello del
lavoro, diverso da quello della scuola e nel contempo sperimenta le
conoscenze acquisite supportato da figure di riferimento (tutor
aziendali). Tra i nostri progetti, “Carta di Credito Formativa” e “Donne e nuove tecnologie” sono quelli che hanno visto adottare
questa metodologia con buoni risultati anche a lungo termine. In molti casi, il
ragazzo da noi formato dopo il periodo di stage è rimasto in azienda attraverso
contratti di collaborazione o a tempo indeterminato.
Uno dei vostri obiettivi dichiarati è quello di promuovere
l’alfabetizzazione informatica a scuola: potete descrivere la situazione che
avete incontrato per le cosiddette competenze di base in materia di alunni e
insegnanti?
Nella nostra quotidiana attività con le scuole ci confrontiamo con realtà
diverse. Esistono infatti situazioni in cui le competenze di base vengono
riccamente superate, altre invece in cui si stenta a decollare. In questi
casi il nostro lavoro consiste nel facilitare la conoscenza e la condivisione
delle buone pratiche scolastiche, e laddove necessario supportare concretamente
chi ha difficoltà nell’uso delle nuove tecnologie. Nel far questo ci
avvaliamo delle conoscenze e delle competenze di professionisti e/o di esperti
del settore. In sostanza, il nostro ruolo è quello di catalizzare le
migliori pratiche che emergono nella società informatica per poi calarle in
realtà dove il processo di informatizzazione stenta o arriva con più
lentezza. Per semplificare quanto detto posso fare un esempio concreto: l’uso
di applicativi software open source. L’open source
è una risorsa che sta emergendo con prepotenza nel World Wide Web e
devo dire anche con un grande successo. Ad oggi è possibile per qualsiasi utente
scaricare da Internet gratuitamente e senza incorrere in problemi di
copyright, software applicati del tutto simili a quelli
normalmente in uso, ma che non necessitano di licenze e non prevedono costi di
acquisto. Scegliere di promuovere questa soluzione (l’open source) è
importante soprattutto per cercare di colmare il divario (digital
divide) tra chi ha le possibilità e tra chi invece non le ha e rischia di
essere ulteriormente emarginato, se non addirittura escluso dai benefici
derivanti dal diffondersi della società dell’informazione. Noi cerchiamo di
colmare questo gap organizzando, per docenti e studenti, incontri volti
alla conoscenza pratica di queste nuove risorse. In tal senso
abbiamo realizzato in partnership con la SUN Microsystems, una settimana tematica volta all’uso pratico
della suite Star Office. Esistono comunque ancora gap
generazionali nel far uso delle nuove tecnologie. I giovani sono solitamente più
intraprendenti nell’utilizzare sia il computer che Internet, e in molti casi
sanno anche insegnare! Quest’ultimo aspetto è stato l’elemento vincente nel
progetto “Nonni su Internet”, dove proprio i ragazzi/alunni in prima
persona hanno insegnato alle persone più adulte ad avvicinarsi all’uso del
computer con risultati incoraggianti.
Il Consorzio Gioventù Digitale è un’organizzazione no profit fondata dal
Comune di Roma e da sei grandi aziende di informatica e telecomunicazioni: Acea,
Elea, Engineering, eWorks, Wind e Unisys. Nato nel febbraio 2001 il Consorzio
rappresenta la prima piattaforma di collaborazione tra pubblico e
privato per promuovere l’alfabetizzazione
informatica e l’inclusione digitale.
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