Sala Etrusca

In questa stanza, si potevano osservare alcuni significativi reperti della civiltà etrusca: una tavoletta d'avorio, proveniente dalla zona di Marsiliana d'Albegna (Grosseto) e risalente al VII-VIII a. C., con incise le lettere dell’alfabeto. Questo era costituito da 26 lettere che comprendevano tutte le lettere dell’alfabeto fenicio trasmesso ai Greci, unitamente a segni complementari creati ex novo, ed era leggibile da destra a sinistra.

Altri esempi di alfabeto esposti erano il sillabario cosiddetto di “Cere”, dal nome di una delle cittadine più coinvolte, fin dall’VIII secolo a. C., insieme a Tarquinia, da intensi traffici economici e culturali con la Grecia, e l’alfabeto del sito di “Roselle” (Grosseto), risalente al V secolo a. C.

Molto interessanti erano poi i “dadi da gioco”, raro esempio di numerazione etrusca, e il “Ludus Troiae”, rappresentazione di giovani patrizi a cavallo che simulavano un combattimento, il cui modello mitico-letterario era quello dei giochi funebri in onore di Anchise, descritti nel V libro dell'Eneide (versi 546 e seguenti).