Immagine Sala Medioevo palazzo INDIRE

Sala Medioevo

Di questa stanza non sono rimaste interessanti testimonianze se non due foto, all’interno della Guida D, dalle quali neppure si evince la collocazione ed il piano all’interno del Palazzo.

Le conseguenze di un buon governo, esposto nella sala medioevo del palazzo INDIRE

Lungo tutta una parete della sala si poteva ammirare la riproduzione dell’affresco “Le conseguenze del buon Governo” di Ambrogio Lorenzetti (Siena, ca. 1290 – 1348), parte di un grandioso ciclo che l'artista realizzò, tra il 1337 e il 1339, nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena. Si può notare come un cerchio di bronzo racchiuda “la scuola”, centro della vita di una città saggiamente governata.

La parete di fronte pare fosse dedicata ai “maestri” dei più grandi italiani del Trecento, Dante Alighieri e Francesco Petrarca, e cioè Ser Brunetto Latini (Firenze, c. 1220 – 1294 o 1295) e Convenevole da Prato (tra 1270 e 1275 – 1338).

Sulla parete d’ingresso alla sala, spiccavano altri due importanti documenti sulla vita scolastica di Firenze trecentesca: la prima registrazione, nel 1316, di una “Ars Magistrorum grammaticae abbaci et docentium legere et scribere pueros” ed il “Breve” di Clemente VI del 1349, che riconosceva definitivamente lo “Studio fiorentino” al pari delle altre università.

Nel 1321, grazie ad una delibera della Repubblica Fiorentina, era nato lo Studium Generale, vero e proprio seme generatore dell'Università di Firenze, che, dopo soli 3 anni di attività, era stato costretto a cessare l'insegnamento.

Nel 1349 grazie anche all'intervento di Papa Clemente VI, venne nuovamente confermato il prestigio dello Studium, al quale fu concessa la possibilità di garantire diplomi regolari (il così detto Privilegio Massimo).

Ornavano il fondo della sala sei calchi in gesso del monumento funebre, custodito entro il Duomo di Pistoia, in onore di Cino da Pistoia (nato Guittoncino dei Sigibuldi 1270-1337 c.a.), poeta e dotto cultore di discipline giuridiche, uno dei maggiori rappresentanti dello 'Stilnuovo' e grande fonte d'ispirazione per Dante e Petrarca.