Quando si percepisce un allarme, le persone compiono azioni di tipo fisico, sensoriale e mentale tese a capire ciò che sta succedendo. Non si fugge nell'immediato, come spesso si ritiene, bensì con un ritardo conosciuto come "tempo di pre-movimento", secondi impiegati per osservare, interpretare ed eventualmente imitare i comportamenti altrui. A queste risposte se ne aggiungono altre, meno evidenti, che servono anch'esse a decodificare le informazioni ricevute al fine di adottare il comportamento più corretto.
Questi i dati rilevati dall'"Analisi del comportamento umano durante l'allarme antincendio" di Stefano Zanut pubblicato sulla rivista Antincendio n. 10/2014.
L'articolo si basa sullo studio di un caso realmente accaduto a Pordenone il 7 dicembre 2005. Al Teatro Giuseppe Verdi sta per andare in scena "Pinocchio", quando le luci si riaccendono all’improvviso e gli altoparlanti invitano la platea a lasciare il teatro. Le persone si guardano attorno e osservano gli altri spettatori, il comportamento delle maschere e dei Vigili del fuoco, alla ricerca di informazioni. Alcuni si alzano e si indirizzano verso le uscite di sicurezza, altri li imitano. L'allarme antincendio era suonato per una sigaretta accesa nei camerini, si trattava dunque di un falso allarme, ma lo studio da parte dei Vigili del Fuoco, incrociato con le interviste alle persone coinvolte, ha permesso di analizzare le fasi del comportamento umano in caso di allarme.
L'arco temporale del pre-movimento, per quanto breve, è dunque un dato che permette di valutare le prestazioni reali dell'esodo e i tempi necessari per lasciare l’edificio. Il contributo di Zanut è quindi un altro tassello che dimostra quanto i comportamenti individuali influiscano concretamente sui risultati collettivi, ma allo stesso tempo indica che la strada della consapevolezza è un percorso possibile soprattutto se passa per l'acquisizione di conoscenze che permettono di diffondere la cultura della sicurezza attraverso il canale privilegiato della responsabilizzazione individuale.
(Contributo tratto dal sito www.indire.it/memorysafe)
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