Semplicità, contatto con l’esterno, ricerca di armonia estetica, caratterizzazione dei laboratori hanno improntato il progetto degli spazi interni, dotati fin dall’origine di stucchi e affreschi e abbelliti da riproduzioni d’arte. Le aule sono luminose e spaziose, e le ampie finestre distribuite su due pareti da un lato sono aperte verso il giardino, dall’altro prendono luce dal corridoio, a sua volta collegato con l’esterno. Dei numerosi laboratori originali oggi ne restano solo alcuni (immagine, musica, inglese e scienze) tutti però caratterizzati da arredi e strumenti specifici.
Aula di musica.
Anche l’arredo rivela fin dall’inizio lo sforzo di individualizzare e rivoluzionare la didattica: i tavoli singoli, una novità per l’epoca, permettevano diverse disposizioni evitando la fissità dei banchi montati su pedane, mentre i casellari individuali contenevano i materiali di ogni bambino.
Tutte le aule erano dotate di un attiguo locale spogliatoio dove cambiare scarpe e vestiario all’inizio ed alla fine della giornata. Questi locali sono oggi usati come laboratori o area pranzo.
Armadi con i reperti nel laboratorio di scienze.
Per ambiente adatto alla nuova scuola io intendo innanzitutto un caseggiato semplice, che di per sé, nelle sue linee architettoniche, nel suo arredo valga a dare alla casa dello studio un concetto severo e sereno, valga a facilitare ogni dovere scolastico e a educare il senso estetico.
Giuseppina Pizzigoni, Linee fondamentali e Programmi e altri scritti, La Scuola Editrice, Brescia 1956 (rist.)