‘La scuola è il mondo’ e deve preparare alla vita, non agli esami.
Un’attività che caratterizza la Rinnovata fin dalle origini e la differenzia dalla scuola più tradizionale è rappresentata dalle numerose uscite didattiche, indispensabili per far conoscere la realtà del lavoro, l’arte, la bellezza, la storia.
L’ambiente che insegna è all’interno come all’esterno, è fatto anche dai laboratori artigiani, dalle officine, dal territorio con le sue caratteristiche geografiche, dai musei, dalla città.
… Ma l’ambiente, per me, non è tutto qui. La scuola nuova che deve dare sperimentalmente le nozioni geografiche e le conoscenze di vita sociale, riterrà suo ambiente le officine del fabbro, del magnano, del falegname, del vetraio del fornaciaio … riterrà suo ambiente i prati e le campagne che circondano la città …. L’ambiente scolastico per una scuola che vuol mettere gli scolari in contatto col mondo è … il mondo.
Giuseppina Pizzigoni, Linee fondamentali e Programmi e altri scritti, La Scuola Editrice, Brescia 1956 (rist.)
La scuola quindi si fa nell’aula e fuori dell’aula;nella città in cui la scuola risiede, e fuori, ove sia una ragione di studio. Insegnano piante, animali, fenomeni, persone varie – anche non diplomate – che si incontrino per la strada, nelle officine, sul mare, in montagna, ovunque lo scolaro venga portato.
Giuseppina Pizzigoni, Il discorso di Trento, citato in P.F.Nicoli, Storia della Rinnovata, Milano, 1947
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